Il 18 febbraio è programmata una delle fasi cruciali della missione MARS 2020 della NASA, ovvero l’atterraggio su Marte (o meglio l’ammartaggio) del Rover Perseverance. La missione prevede di portare sul pianeta rosso il rover evoluzione di Curiosity, altro robot NASA, che sta esplorando Marte dal 2012. Il sito di ammartaggio è il Cratere Jezero un antico lago prosciugato, in cui i ricercatori sperano di trovare tracce di vita microbiotica passata.
L’ammartaggio di Perseverance nel cratere è il momento più delicato di tutta la missione. Per stessa ammissione della NASA, atterrare sul pianeta rosso non è semplice: solamente il 40% delle missioni inviate su Marte da qualsiasi ente spaziale ha avuto successo. La sfida per gli ingegneri della NASA è stata ancora più ardua in quanto si è scelto un metodo assolutamente inedito per far scendere il Rover sulla superficie. Per questo motivo la fase Entry, Descendent, Landing (EDL) è stata soprannominata amichevolmente i 7 minuti di terrore.
Prima di seguire passo passo la discesa del Rover Perseverance sul suolo marziano, bisogna fare le dovute premesse. A causa della distanza di Marte dalla Terra, i segnali radio impiegano più di 11 minuti ad arrivare a noi e viceversa. Questo significa che non possiamo in alcun modo controllare le operazioni di ammartaggio dalla Terra. Tutto il complicato processo sarà eseguito in maniera autonoma dai computer di bordo di Perseverance. Dal momento che i minuti di terrore sono 7, il calcolo è presto fatto: nel momento in cui verremo a conoscenza del fatto che la navicella contenente Perseverance è entrata nell’atmosfera marziana, in realtà il Rover della NASA avrà già completato l’atterraggio su Marte!
Siamo ancora nello spazio. Il sito di ammartaggio è lontano 3600 km e la velocità di crociera della navicella, che ha portato Perseverance fino a qui, è di circa 17000 km/h. Mancano quasi 10 minuti alla fase critica, quindi è il momento di sganciare il Cruise Stage, ovvero la struttura che ospitava i pannelli solari, i serbatoi di carburante e i sensori durante il viaggio verso Marte.
Gli ugelli della navicella bloccano la lenta rotazione attorno al proprio asse e garantiscono il giusto assetto e angolo di ingresso.
Siamo a 5 minuti dall’ingresso nell’atmosfera e il modulo sgancia due masse da 70 kg l’una in modo da creare l’ideale rapporto spinta-resistenza.
Da questo momento in poi, iniziano i 7 minuti di terrore:
Da questo momento in poi Perseverance inizierà le operazioni di controllo dei sistemi e movimentazione di tutta la strumentazione. Depositerà a terra anche Ingenuity, un elicotterino a guida autonoma, del peso di circa 1,8 Kg. L’intento dei ricercatori è di testare un robot volante per aprire la strada a possibili sviluppi futuri. L’energia è garantita dai pannelli solari ed è in grado di volare grazie alle due pale controrotanti in carbonio. La strumentazione è minima: un computer di bordo, dei sensori di navigazione e due telecamere.
Se Perseverance passerà indenne i 7 minuti di terrore, inizierà ad esplorare il Cratere Jezero con il compito di confermare le tesi dei ricercatori che vedono Marte come un luogo adatto ad ospitare la vita in epoche passate. Sarà anche in grado di raccogliere e conservare campioni particolarmente interessanti di roccia, in modo che vengano rispediti sulla Terra con le prossime missioni NASA.