Anche la Cina fa atterrare il suo rover su Marte
Intorno alle 7 di mattina in Cina, l’1 in Italia, i media cinesi hanno annunciato il successo dell’atterraggio del rover Zhurong su Marte. La Cina è solamente il secondo Paese al mondo a far atterrare con successo un rover sul pianeta rosso, oltre ovviamente agli Stati Uniti.
La missione Tianwen-1, che significa Domande Celesti, era stata lanciata a luglio 2020 per mezzo di un razzo Long March 5 in direzione Marte. L’orbiter ha raggiunto l’orbita marziana nel febbraio 2021. A differenza di quanto successo con la missione NASA MARS2020 e il suo rover Perseverance, la CNSA, l’agenzia spaziale cinese, ha preferito mantenere l’orbiter attorno al pianeta rosso per 3 mesi, in attesa di avviare le procedure di atterraggio.
Finalmente oggi, 15 maggio, la base operativa in Cina ha dato l’ok all’atterraggio del rover su Marte. Il lander, con a bordo il prezioso rover Zhurong, si è staccato dall’orbiter e ha iniziato la discesa. La procedura è stata del tutto simile ai 7 minutes of terror della missione NASA che ha fatto atterrare Perseverance.
Nelle prime fasi della discesa lo scudo termico ha protetto il payload dal calore generato dall’attrito con l’atmosfera. Una volta dentro l’atmosfera marziana, lo scudo termico è stato espulso e si sono aperti i paracadute per frenare la discesa e indirizzare il rover della Cina verso il luogo d’atterraggio ovvero la regione di Utopia Planitia. A pochi metri dal suolo, sganciati definitivamente i paracadute, sono stati accesi i razzi del lander, in modo che il computer di bordo potesse guidare l’atterraggio nel luogo più sicuro possibile.
I prossimi passi del rover cinese
Dalle prime dichiarazioni della tv di stato della Cina, sembra che l’atterraggio su Marte sia avvenuto senza il minimo intoppo. Gli scienziati del CNSA adesso dovranno analizzare i dati e confermare l’effettivo successo dell’atterraggio su Marte – come per gli atterraggi della NASA, non è possibile seguire in diretta le fasi dell’ammartaggio in quando il segnale impiega 8 minuti ad arrivare fino alla Terra -. La seconda fase sarà costituita dall’attivazione del rover e del distacco tra lander e rover stesso.
Il rover Zhurong infatti, è attualmente posto in cima al lander. Da qui, discendendo una rampa ripiegabile, toccherà effettivamente il suolo marziano. A quel punto la missione prevede che Zhurong esplori i dintorni per almeno 90 giorni marziani, 93 terrestri.
Utopia Planitia, la zona scelta per l’atterraggio e l’esplorazione, è particolarmente interessante in quanto è una vasta pianura all’interno di un enorme cratere, nell’emisfero settentrionale di Marte. Si pensa che qui ci sia una gran quantità di ghiaccio d’acqua sotto la superficie. L’obiettivo della missione cinese infatti è quello di studiare la composizione del pianeta e cercare indizi della presenza di ghiaccio d’acqua.
Zhurong, il rover della Cina capace di un atterraggio su Marte
Zhurong è un rover delle dimensioni simili ai rover NASA Spirit e Opportunity, alimentato ad energia solare tramite pannelli richiudibili. Il movimento è garantito da 6 ruote e la componente scientifica è costituita da 6 strumenti: due fotocamere panoramiche, un georadar capace di ottenere immagini fino a 100 metri di profondità, un rilevatore di campo magnetico, uno strumento di monitoraggio meteorologico, e un rilevatore della composizione della superficie marziana.
Il rover lavorerà in continua comunicazione con l’orbiter, il quale fungerà anche da collettore dei dati raccolti da Zhurong, nonché da stazione di comunicazione con il controllo missione in Cina. La vita operativa dell’orbiter dovrebbe prolungarsi per un anno marziano, circa 687 giorni terrestri.
La missione Tianwen-1 è la prima missione extraplanetaria cinese. Lo stato asiatico fino ad ora si era spinto “solamente” verso la Luna, dove è stata in grado di far atterrare due rover, nell’ambito del programma Chang’e.
Il prossimo passo nell’agenda marziana cinese è la missione del 2028, che prevede il ritorno a terra di campioni marziani, come programmato dalla missione MARS2020 di NASA ed ESA.