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Virgin Galactic, concluso con successo il primo volo commerciale

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Si è svolta giovedì 29 giugno la missione scientifica suborbitale sul primo volo commerciale di Virgin Galactic. L’equipaggio italiano che ha partecipato agli esperimenti scientifici è composto da due ufficiali dell’Aeronautica Militare e da un ingegnere aerospaziale del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Il primo volo commerciale di Virgin Galactic

Un equipaggio di tre specialisti italiani è salito a bordo di un aereo a razzo diretto ai confini dello spazio. Si tratta del primo volo commerciale per la compagnia di turismo spaziale Virgin Galactic del miliardario Richard Branson, fondata nel 2004. Il primo volo spaziale, chiamato Galactic 01, è stato completato giovedì 29 giugno. I due ufficiali dell’Aeronautica Militare e un ingegnere aerospaziale del Consiglio Nazionale delle Ricerche si sono imbarcati per un volo previsto di 90 minuti per condurre una serie di esperimenti scientifici suborbitali. La missione ha avuto come comandante il colonnello Walter Villadei, esperto ingegnere spaziale e cosmonauta. Il colonnello Villadei ha anche assunto il ruolo di coordinatore per le attività operative e addestrative dell’equipaggio italiano.

L’equipaggio include il tenente colonnello Angelo Landolfi, un medico aerospaziale, responsabile degli aspetti medici dell’equipaggio italiano e degli esperimenti di medicina proposti dall’Aeronautica Militare. Inoltre, il dottor Pantaleone Carlucci, ingegnere e ricercatore del Cnr, è stato designato come responsabile degli esperimenti di bordo proposti dal Cnr stesso. La missione rappresenta l’alba dei viaggi spaziali commerciali per i privati ​​cittadini che possono permettersi il prezzo di $ 450.000 per acquistare un biglietto a bordo di uno dei razzi di Branson. Dopo l’escursione scientifica sopra il deserto del New Mexico, i voli spaziali commerciali per i possessori di biglietti inizieranno ad agosto e continueranno mensilmente.

I dettagli della missione

Virgin Galactic si avvale di un sistema aerospaziale che prevede l’impiego di un veicolo madre, condotto da due piloti, che si alza in volo da una pista, e un’astronave a razzo autonoma. A bordo della navetta Vss Unity, insieme al comandante Villadei e all’equipaggio italiano, c’erano il pilota Nicola Pecile, selezionato come unico collaudatore italiano dalla Virgin Galactic, e il comandante Mike Masucci, insieme all’istruttore Colin Bennett. La partenza è avvenuta da Spaceport America, la base della Virgin Galactic nel Nuovo Mexico. Il White Knight Two, l’aereo madre, ha trasportato la navetta Vss Unity fino a un’altitudine di circa 15 chilometri. Successivamente, la navetta si è staccata dall’aereo madre per continuare il suo viaggio fino a raggiungere un’altitudine di circa 80 chilometri, seguendo una traiettoria parabolica.

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Credit: Virgin Galactic

Durante la fase più alta della parabola, a bordo si è sperimentata una condizione di assenza di peso, nota come microgravità. Inoltre, da quell’altitudine, gli esperti hanno avuto la possibilità di osservare la curvatura del pianeta Terra. Complessivamente, la durata del volo, inclusa quella del White Knight Two, è stata leggermente inferiore alle previsioni. È durata 75 minuti invece dei 90 programmati. Infatti si è verificato un ritardo nello sgancio della navetta Vss Unity dall’aereo madre a causa delle condizioni ventose. Dopo un saluto con la bandiera italiana, i tre membri dell’equipaggio della Virtute 1 hanno iniziato a condurre i 13 esperimenti pianificati per la missione. In particolare, hanno cercato di sfruttare al massimo i circa 3 minuti di microgravità. Il dottor Carlucci e il tenente colonnello Landolfi indossavano sensori per monitorare importanti funzioni fisiologiche, come quelle cardiache, cerebrali e legate al movimento.

Gli esperimenti scientifici della Virgin Galactic

Galactic 01 ha organizzato la missione suborbitale Virtute 1 con l’obiettivo di condurre la ricerca scientifica sulla microgravità. I 13 esperimenti hanno permesso di raccogliere dati sulle tute spaziali e sui sensori presenti in cabina. Durante la missione, sono stati condotti esperimenti per misurare i livelli di radiazione nella mesosfera e studiare il comportamento di liquidi e solidi in condizioni di microgravità. La cabina del veicolo spaziale VSS Unity ha offerto un ambiente ottimale per la ricerca e ha permesso all’equipaggio di interagire con le strumentazioni indossabili.

Nella fase di microgravità sono entrati in azione gli esperimenti scientifici che hanno coinvolto i tre italiani a bordo. Il Colonnello Villadei si è occupato degli esperimenti a gestione passiva e ha indossato una tuta ultratecnologica per raccogliere dati biometrici e monitorare le risposte fisiologiche. La partecipazione a questo volo spaziale rappresenta una tappa fondamentale nel percorso di addestramento dell’astronauta, che si prepara per una futura missione orbitale sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Il Tenente Colonnello Angelo Landolfi ha misurato le performance cognitive in microgravità. Inoltre, ha studiato il modo in cui liquidi e solidi si mescolano in queste condizioni. L’ingegnere Pantaleone Carlucci ha condotto test utilizzando sensori multipli per monitorare la frequenza cardiaca, le funzioni cerebrali e altri parametri vitali durante il volo spaziale e in un ambiente di microgravità.

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Credit: Virgin Galactic

L’importanza della missione per la ricerca scientifica

Nel cabina della VSS Unity, l’equipaggio ha condotto una serie di esperimenti focalizzati su diversi ambiti scientifici quali la medicina, i materiali avanzati, la fisica dei fluidi e la fisiologia. I progetti di ricerca sono stati organizzati in collaborazione con l’Istituto di Medicina Aerospaziale dell’Aeronautica Militare di Milano, l’Ospedale Maggiore Policlinico e l’Università degli Studi di Milano, nonché con il Dipartimento di Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche della Facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche.

Le informazioni acquisite in queste sperimentazioni forniranno dati per la ricerca scientifica applicata, non solo nel campo della tecnologia, ma anche in ambito medico. I risultati ottenuti permetteranno di studiare gli effetti di agenti come radiazioni, radicali liberi e stress ossidativo, alla base di numerose patologie e principale causa dell’invecchiamento cellulare. La missione ha lo scopo di incrementare le attuali conoscenze in materia spaziale, aerospaziale e sul volo suborbitale. Ciò permettterà di verificare e valutare i possibili sviluppi delle tecnologie oggi disponibili.

Credit copertina: Virgin Galactic