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Tre italiani a bordo della prima missione scientifica della Virgin Galactic

La prossima missione dello spazioplano SpaceShipTwo targato Virgin Galactic sarà composta da un equipaggio di italiani. Ricorderete tutti lo storico volo inaugurale dello scorso luglio, dove lo stesso fondatore della Virgin Galactic, il miliardario Richard Branson, si era cimentato in un volo suborbitale, anticipando il suo avversario Jeff Bezos di una sola settimana? 

Bene, nella prossima missione, ovvero il primo volo commerciale con esperimenti a bordo, l’equipaggio scientifico sarà costituito solo da italiani! Questo è il frutto di un’importante collaborazione portata avanti dall’Aeronautica Militare Italiana ed il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) che già nel 2019 avevano siglato il contratto con la Virgin Galactic.

Essere selezionati dall’Aeronautica Militare Italiana per supportare le loro ricerche nell’ambito della microgravità è un’attestazione delle peculiari capacità scientifiche del nostro sistema di voli suborbitali.

Michael Colglazier, CEO Virgin Galactic
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La StarShipTwo. Credits: Virgin Galactic

Gli italiani in volo con la Virgin Galactic

Il volo Unity 23 della Virgin Galactic ospiterà la missione Virtute 1, che coinvolge 1 ingegnere e 2 militari italiani, oltre a Beth Moses, Chief Astronaut Instructor, che dirigerà le operazioni nell’abitacolo, ma senza partecipare attivamente alla parte scientifica. La VSS Unity, che raggiungerà i 90 km di quota, sarà pilotata dagli americani Michael Masucci e CJ Sturckow, mentre la VMS Eve, avrà in cabina di comando Nicola Pecile, altro italiano, pilota della Virgin Galactic, e Kelly Latimer.

Ecco l’equipaggio di italiani che prenderà parte a questa prima, storica missione a bordo della navetta Virgin Galactic:

  • Il Colonnello Walter Villadei, dell’Aeronautica Militare Italiana: ingegnere aerospaziale e astronauta, sarà il comandante della missione. Si occuperà dei carichi utili montati su rack. 
  • Il Tenente Colonnello Angelo Landolfi dell’Aeronautica Militare Italiana. È un medico spaziale e a bordo effettuerà test sulle prestazioni cognitive in condizioni di microgravità. 
  • Pantaleone Carlucci, ingegnere aerospaziale e ricercatore presso il CNR. Carlucci indosserà sensori per monitorare i parametri vitali (frequenza cardiaca, funzioni cerebrali, ecc) e di altri per analizzare le prestazioni fisiche in condizioni di microgravità.
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L’equipaggio della VSS Unity 23. Credits: Virgin Galactic

Quali esperimenti verranno svolti dagli italiani sul volo Virgin Galactic?

Durante la conferenza stampa dello scorso 2 settembre, il team ha anche rivelato gli esperimenti che saranno condotti nei 7 minuti di volo con condizioni di microgravità. Portato a circa 90km di quota, infatti, l’equipaggio inizierà la fase scientifica della missione.

Innanzitutto il comandante Villadei indosserà un’innovativa tuta spaziale, frutto delle ricerche di una start-up italiana, la Spacewear di Fano (PU). La tuta è realizzata con un processo innovativo che permette leggerezza, resistenza e un’aumentata libertà di movimento. Inoltre, come spiega lo stesso Villadei, la Spacewear Smart Flight Suit 1 è in grado di rilevare i dati biometrici di chi la indossa con una tecnologia wearable, quindi senza l’ausilio di cavi o elettrodi applicati al corpo. I parametri sono raccolti direttamente in un micro device posizionato nella tuta.

Gli esperimenti scientifici che i tre italiani svolgeranno sulla SpaceShipTwo della Virgin Galactic saranno 12, di cui 4 medici e 8 tecnologici. Sono stati preparati dal CNR in collaborazione con l’Aeronautica e le università di Milano, Roma e Padova. Si indagheranno le reazioni dell’organismo alle alte quote, studiando cellule neuronali, i livelli di radiazione, gli effetti sul cuore, l’affaticamento cerebrale. Altri esperimenti riguarderanno la combustione, la propulsione e il comportamento di speciali liquidi e solidi in condizioni di microgravità.

Questa spedizione è un primo passo per sostenere scienza e innovazione insieme agli enti di ricerca, le università e le industrie. Lo scopo è creare opportunità di sviluppo e aprire nuove possibilità ai giovani

Alberto Rosso, Capo di stato maggiore dell’Aeronautica 
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La navetta della Virgin Galactic in fase di preparazione. Credits: Virgin Galactic

C’è un problema: la Unity 23 è costretta a terra

La data del lancio della missione Virtute 1 a bordo di Unity 23 sarebbe dovuta essere il 25 settembre. L’uso del condizionale è d’obbligo: purtroppo poche ore dopo la conferenza stampa dell’equipaggio italiano, la FAA (Federal Aviation Administration), ovvero l’ente che controlla i cieli degli Stati Uniti, ha messo a terra i velivoli di Virgin Galactic fino a quando non avrà concluso l’indagine sul volo dell’11 luglio.

Il primo volo suborbitale commerciale, quello con a bordo il proprietario di Virgin Galactic, Richard Branson si è svolto proprio l’11 luglio. L’intera missione è stata un successo e una vetrina mondiale per la Virgin Galactic e il suo programma di voli spaziali commerciali. Dopo l’euforia iniziale però è arrivata la doccia fredda. 

Secondo un articolo pubblicato dal The New Yorker i due piloti della SpaceShipTwo hanno ignorato un “avviso di entrata in planata”. Il giorno successivo alla pubblicazione dell’articolo la FAA ha aperto l’indagine e costretto a terra il velivolo.

Virgin Galactic potrebbe non riportare in volo il veicolo SpaceShipTwo fino a quando la FAA non avrà approvato il rapporto finale di indagine sull’incidente o non avrà determinato che i problemi relativi all’incidente non influiranno sulla sicurezza pubblica.

Nota della FAA
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La VSS Unity 22 in volo suborbitale, l’11 luglio 2021. Credits: Virgin Galactic

L’avviso che potrebbe rimandare la missione italiana

L’avviso comparso durante il volo dovrebbe indicare ai piloti che il velivolo è fuori dal volume di spazio noto come cono di planata, lo spazio nel quale il velivolo ha ancora energia per planare indietro fino alla pista d’atterraggio. Il segnale si è acceso nell’ultima parte del volo in cui i motori stavano spingendo la navicella. Questo indica che la SpaceShipTwo non stava salendo abbastanza rapidamente.

In quel caso i piloti avrebbero dovuto spegnere i motori, ma questo non avrebbe consentito di raggiungere gli 80km di quota e stabilire il primato. La Virgin Galactic, in una nota, ha ammesso di aver volato, per un breve periodo, al di sotto dell’altitudine presente nel piano di volo, ma che ciò è stato causato dai forti venti in quota.

La questione è ancora sospesa e non si hanno certezze sui prossimi voli della SpaceShipTwo, compreso ovviamente il volo con equipaggio italiano. La speranza è che quanto prima si possa risolvere al meglio la questione e che la missione Virtute 1 possa finalmente iniziare.