Antonov 225 distrutto: la guerra in Ucraina cancella il gigante del cielo
Arrivata anche la conferma ufficiale da parte di Antonov Company: l’Antonov 225 “Mriya” è andato distrutto. Il conflitto in Ucraina non ha risparmiato nemmeno l’aereo più grande del mondo. La responsabilità secondo più fonti è direttamente legata all’azione bellica russa, che avrebbe coinvolto l’hangar dove veniva conservato l’unico esemplare operativo. Nelle prossime ore potrebbero essere disponibili maggiori informazioni.
Distrutto l’Antonov 225: sembra essere giunta al termine la 30ennale vita del gigante dei cieli
La notizia sembra essere confermata da più fonti: l’Antonov 225 non esiste più. La notizia arriva direttamente dall’account Twitter dell’Ucraina. A sostegno della dichiarazione ci sarebbero diverse foto satellitari del grande hangar che ospitava “il Sogno” ucraino. L’aereo era fermo dentro un hangar dell’aeroporto di Hostomel, probabilmente per la manutenzione di uno dei 6 motori. La responsabilità è stata da più parti attribuita all’intensa campagna di bombardamenti effettuati sull’aeroporto da parte dell’Esercito russo.
In una situazione tesa e pericolosa come quella della guerra in Ucraina anche le informazioni sono spesso frammentarie e pilotate dalle parti in campo: rimane quindi difficile ottenere informazioni complete e veritiere. La stessa Antonov Company è intervenuta su Facebook ammettendo di non essere a conoscenza delle condizioni reali dell’aereo poichè ancora non è stato possibile far intervenire esperti che accertino lo stato del velivolo (o di quello che ne rimane).
Aggiornamento sullo stato dell’aereo An-225 “Mriya” (Sogno)»: Per ora, fino a quando l’An-225 non sarà esaminato da esperti, non possiamo segnalare le condizioni tecniche dell’aereoplano.
Antonov Company
Attendere un ulteriore messaggio ufficiale.
La NASA con il FIRMS “Fire Information for Resource Management System” ha rilevato molteplici incendi nella zona dell’aeroporto, in particolare quello dell’hangar incriminato sembra essere avvenuto intorno alle 11.13 di domenica 27 Febbraio 2022. Maxar Technology conferma tale versione grazie ad immagini satellitari.
La decennale storia dell’An-225: dal programma spaziale sovietico alle missioni umanitarie
La storia dell’Antonov 225 è legata strettamente a quella dell’Unione Sovietica, in particolare al trasporto di carichi pesanti per la corsa allo spazio durante la Guerra Fredda. Parliamo del famoso Buran, lo Space Shuttle sovietico: per il suo trasporto occorreva un mezzo eccezionale. Ecco che a fine degli anni ’80 divenne operativo uno degli aerei più grandi che il mondo avesse mai visto: appunto l’Antonov 225.
Ancora l’Antonov 225 oggi conserva il primato di aereo più lungo del mondo con i suoi 84m. Sull’apertura alare solamente due velivoli lo superano: il moderno Stratolaunch e un antico idrovolante dimostrativo, lo Hughes H-4 Hercules. Monta 6 motori turbofan e la doppia deriva che caratterizza l’impennaggio in coda gli permette di trasportare carichi sopra la fusoliera: proprio come accadeva con il Buran.
Con l’inizio del nuovo millennio l’esigenza di trasporto di carichi eccezionali ha riabilitato il potenziale del velivolo. La domanda negli anni è costantemente aumentata, tanto da rendere un solo esemplare non sufficiente per soddisfare tutte le richieste. Il suo intervento ha permesso una rapida azione durante varie calamità, come il terromoto ad Haiti nel 2010; anche più recentemente, in occasione della pandemia da COVID-19. LA CNN ha pubblicato delle foto che ritraggono un secondo modello, mai ultimato, ospitato in un hangar nella periferia di Kiev.
C’è un futuro per il gigante dei cieli Ucraino?
Come riportato nel Tweet precedente l’intenzione sembra essere quella di ricostruire il “sogno Ucraino”, frase che anche metaforicamente è carica di significato, considerando la situazione. La società ucraina Ukroboronprom (che gestisce Antonov) vuole addebitare il conto di circa 3 miliandi di dollari per il restauro alla Federazione Russa. Si parla di tempistiche fino a 5 anni!
Sicuramente la perdita di un velivolo, seppur così unico, non è minimamente paragonabile agli orrori della guerra. Un pensiero però deve essere comunque fatto: distruggere un velivolo così carico di storia, anche per la stessa Russia, equivale a voler cancellare ciò che è stato. Di fatto rappresentava le aspirazioni e le capacità di un popolo. Nei prossimi giorni si appureranno le responsabilità e lo stato effettivo del velivolo, rimane comunque la condanna di aver distrutto il simbolo di un Paese: l’Antonov 225 “Mriya”.