Condizioni ambientali estreme diventano ogni giorno più comuni sul nostro pianeta. Gli incendi devastano enormi porzioni di superficie, mentre le inondazioni mettono in ginocchio insediamenti costieri: la NASA si mette in gioco. L’obiettivo è quello di fornire un valido supporto per la salvaguardia ambientale, sfruttando tecnologie di rilevamento spaziali e analisi approfondite.
La NASA si impegna quotidianamete nello studio degli effetti del cambiamento climatico. Il portale dedicato a questa vera e propria emergenza riflette l’attenzione che ormai tutto il mondo dedica alla questione ambientale. Incendi e inondazioni sono strettamente correlati al radicale mutamento verso cui il pianeta si sta avvicinando: la NASA offre una valida chiave di lettura. Cosa ci aspetta nel futuro?
Il riscaldamento ambientale è oggettivamente un dato di fatto, ma ricercarne le cause può risultare più difficile. Dopo vari studi a riguardo il responso è stato pressoché unanime: si è dimostrato che, con una probabilità del 95%, all’origine del problema c’è l’attività umana. Il grafico elaborato dalla NASA non lascia molti dubbi: prende a riferimento i valori di CO2 nel corso dei millenni. Il picco rilevato a destra rappresenta l’ultimo secolo.
Livelli simili di concentrazione di anidride carbonica non sono mai stati raggiunti prima e sono responsabili dello sbilanciamneto di energia assorbita e riflessa dal nostro pianeta. Questi risultati sono l’evidenza dello studio di carotaggi ottenuti indagando i ghiacciai: grazie a loro, è stata possibile la conservazione millenaria di tracce delle condizioni climatiche presenti sulla Terra nel passato.
La NASA sta sfruttando con successo un nuovo strumento di osservazione installato a bordo dell’ISS. Si tratta di ECOSTRESS, ECOsystem Spaceborne Thermal Radiometer Experiment on Space Station. Grazie ad un’accurata rilevazione della temperatura, permette di capire le traiettorie dei principali fronti di avanzamento degli incendi. Riesce quindi a garantire una lotta più efficacie guidando le azioni dei soccorritori.
Capire come intervenire per mitigare un evento simile spesso risulta vitale per salvaguardare vite e infrastrutture, oltre che a limitare il disastro ecologico. Durante la stagione estiva 2021 lo strumento è stato impiegato per tracciare uno dei più grandi incendi della storia a stelle e strische: il Bootleg Fire (410.000 acri). Anche grazie a questo strumento i soccorritori hanno contenuto più della metà dell’incendio.
Dall’Oregon alla California, dove lo strumento è stato impiegato per le rilevazioni durante la furia dell’incendio Dixie. Dalle animazioni è possibile capire come si sposta il cuore delle fiamme: infatti i pixels rossi riproducono le misurazioni di temperatura più alte rilevate. Due esempi eclatanti, quindi, di come poter organizzare gli sforzi dei più di 7000 uomini impiegati a fronteggiare questi due incendi.
Varie agenzie americane sono concordi nell’individuare nella metà del prossimo decennio il periodo in cui le inondazioni diventeranno un problema sempre più serio e frequente. Sapendo che la Luna, con la sua forza di attrazione gravitazionale influenza il moto delle maree bisogna approfondire e predire questi comportamenti. La cosa è fattibile, ma cosa succede se si somma all’effetto dell’innalzamento del livello del mare?
L’orbita lunare subisce un’oscillazione che si completa in 18.6 anni. Durante la prima fase del ciclo l’attrazione lunare attenua il normale moto delle maree, al contrario nella seconda metà viene amplificato. Ora ci troviamo in quest’ultima fase di incremento, che ha comportato già l’insorgere di parecchi danni. La NASA prevede che durante il prossimo ciclo di amplificazione, combinato con l’inarrestabile innalzamento del livello del mare, si verificheranno continue inondazioni.
La situazione sembrerebbe proiettarsi sempre più verso un quadro critico. Queste previsioni sulle inondazioni, insieme ai rilevamenti per la lotta agli incendi della NASA rappresentano gli strumenti in nostro possesso per frenare le conseguenze del cambiamento climatico. L’equilibrio naturale è sempre più compromesso dall’azione umana, quindi anche il mondo aerospaziale deve dare il proprio contributo alla salvaguardia ambientale.