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Tutti vogliono correre sulla Luna col proprio rover lunare

Nei prossimi anni sulla Luna ci potrebbe essere molto traffico. E no, non stiamo parlando di navicelle, sonde e stazioni orbitanti, ma proprio di traffico terrestre. Attualmente infatti, sono allo studio numerosi progetti di rover in grado di operare sul suolo lunare che avranno il compito di studiare il suolo, testare le nuove strumentazioni e dare supporto agli astronauti o trasportare attrezzature.

I numerosi aggiornamenti che ci arrivano ogni giorno da Marte, rischiano di mettere in secondo piano il grande lavoro che si sta facendo per riportare gli esseri umani sulla Luna. Come sappiamo la NASA, con il programma Artemis, intende riportare l’uomo e portare la prima donna sulla Luna entro il 2024.

I progetti delle agenzie spaziali però non si limitano a questo, ma guardano oltre, e cioè ad una prossima colonizzazione permanente del nostro satellite. Il progetto Artemis, ad esempio, prevede una stazione spaziale orbitante attorno alla Luna, Lunar Gateway, che funga da punto di appoggio per le missioni sempre più frequenti sul suolo lunare.

La prospettiva di tutta questa attività lunare apre numerose opportunità per lo sviluppo di progetti e tecnologie che semplifichino la permanenza degli astronauti sul nostro satellite. Uno degli argomenti più caldi in assoluto è la mobilità lunare, sia per il trasporto di esseri umani e attrezzature, sia per l’esplorazione.

In questo contesto stanno prendendo forma molti progetti di rover o veicoli lunari, sviluppati da agenzie spaziali come JAXA (Giappone), CSA (Canada), MBRSC (Emirati Arabi). Inoltre anche aziende private sono coinvolte, come, ad esempio, la Lockheed che ha avviato una collaborazione con la General Motors per la creazione di un rover erede dei mitici Lunar Roving Vehicles (LRVs) delle missioni Apollo 15, 16 e 17.

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Il comandante Eugene A. Cernan sul Lunar Roving Vehicle durante la missione Apollo 17. Credit: NASA

La “palla da baseball” giapponese

L’agenzia nipponica ispace, grazie al lander Hakuto-R ha intenzione di atterrare sulla Luna già nel 2022. Il payload di questa missione sarà costituito da ben due rover lunari: Rashid, degli Emirati Arabi Uniti, e il rover “palla da baseball” giapponese – non è stato ancora comunicato il nome ufficiale – .

https://www.youtube.com/watch?v=qAzfpOkACDk

Il rover giapponese viene chiamato palla da baseball, per via delle sue dimensioni, del tutto assimilabili a quelle di una palla da baseball, circa 80 mm di diametro. Il progetto è ancora in sviluppo, ma la JAXA ha dichiarato che, una volta toccato il suolo lunare, il rover sarà in grado di aprirsi in due semisfere che fungeranno da ruote.

La filosofia del progetto è quella di ridurre al minimo il peso – circa 250 grammi – e l’ingombro nonostante questo rover lunare non abbia solo una funzione dimostrativa. L’obiettivo della missione è infatti quello di acquisire dati utili per valutare l’algoritmo di localizzazione e l’impatto della regolite sulle prestazioni di guida, come scrive la JAXA nel comunicato stampa.

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La “palla da baseball”, il rover giapponese.

Questi dati sono fondamentali per lo sviluppo del principale rover lunare attualmente in fase avanzata di progetto, ovvero il Lunar Cruise: un rover pressurizzato, utilizzabile per il trasporto di astronauti e attrezzature che l’agenzia spaziale giapponese sta sviluppando insieme a Toyota.

Rashid, il rover lunare degli Emirati Arabi Uniti

Anche gli Emirati Arabi Uniti, leader nel settore aerospaziale nel mondo arabo, hanno annunciato che atterreranno sulla Luna nel 2022 grazie alla missione di ispace. L’intenzione è quella di far sbarcare Rashid, il piccolo rover lunare, sviluppato e costruito dal Mohammed Bin Rashid Space Centre.

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Rashid, il rover lunare degli Emirati Arabi Uniti. Credits: Dubai Media Office

Il rover avrà delle dimensioni contenute: circa 50 cm di lunghezza per 10 Kg di peso. La strumentazione prevederà anche due camere HD, una camera microscopica, e una camera termica. L’obiettivo della missione è quello di studiare la superficie lunare e le relative proprietà termiche, nonché il plasma lunare e le particelle di polvere.

Il rover lunare del Canada, non prima del 2026

Il programma lunare canadese è denso di obiettivi e appuntamenti. Il paese americano è coinvolto nel programma Artemis e nello specifico fornirà il braccio robotico della stazione orbitante Lunar Gateway. 

Il progetto del rover lunare è ancora in fase embrionale. Le dichiarazioni del 26 maggio scorso, infatti, hanno chiarito l’intento di costruire un rover lunare in partnership con la NASA, il cui lancio è previsto per il 2026.

Il rover che stiamo progettando avrà a bordo almeno due strumenti scientifici e avrà l’obiettivo di raccogliere immagini, misurazioni e dati della superficie lunare. Inoltre testerà la capacità di sopravvivere ad una notte lunare

Canadian Space Agency (CSA)

Lockheed e GM, una collaborazione per il futuro

È notizia di pochi giorni fa (26 maggio) che è in atto una collaborazione tra Lockheed Martin, gigante dell’industria aerospaziale e General Motors, operante nel settore automotive. L’obiettivo dell’unione è quello di sviluppare un progetto di rover lunare, sullo stile dei moon buggy che hanno già operato sulla Luna con le missioni Apollo.

Lo scorso anno la NASA aveva chiesto alle aziende spaziali di mettere in campo idee per sviluppare un Lunar Terrain Vehicle per esplorare il polo sud lunare, ma ad oggi le gare di appalto non sono ancora state lanciate. Nonostante questo, i due giganti delle industrie aerospaziale e automobilistica sono già partiti con la progettazione per assicurarsi un vantaggio sui concorrenti. 

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Illustrazione della base al polo sud lunare. Credits: NASA

Questa collaborazione è nata nell’ottica delle future gare d’appalto che la NASA potrebbe avviare. Guardiamo alle opportunità che ci sono e ci saranno nell’ambito della mobilità lunare, in modo da essere leader in questo settore nel prossimo futuro

Lisa Callahan, vice president and general manager of commercial civil space, Lockheed Martin

Il rover lunare è attualmente ancora nelle prime fasi di progetto, però si sa già che sarà un veicolo totalmente elettrico, con un’autonomia ragguardevole e comodo per ospitare due astronauti.