Urano, scoperti nuovi dettagli dalla sonda Voyager 2
Urano, il settimo pianeta del Sistema Solare, acquista di nuovo notorietà per un’immagine inedita dei suoi anelli. La foto inattesa è giunta dai dati raccolti da Voyager 2 durante il sorvolo del pianeta ghiacciato, avvenuto a una distanza di circa 81.500 chilometri. Gli scienziati hanno scoperto un nuovo mistero sugli anelli di Urano sepolti in profondità. Un anello di questi, chiamato Zeta ring mostrerebbe molte informazioni ancora codificate nei dati della Voyager che meritano una seconda revisione.
Urano e la missione di Voyager 2
Dopo il sorvolo di Giove e Saturno, la sonda Voyager 2 è diventata la prima navicella spaziale a visitare Urano. Nonostante il gigante gassoso sembrasse avere poche caratteristiche, Voyager 2 ha trovato prove di un oceano di acqua bollente a circa 800 chilometri sotto le sue cime nuvolose. Curiosamente, la temperatura media del suo polo rivolto verso il Sole è risultata essere la stessa di quella all’equatore. Inoltre la sonda è riuscita a trovare 10 nuove lune, due nuovi anelli e un campo magnetico stranamente inclinato più forte di quello di Saturno. Un aiuto gravitazionale su Urano ha spinto poi la navicella spaziale verso la sua prossima destinazione, Nettuno.
L’anello Zeta
La curiosità per Urano ha spinto i ricercatori allo studio particolare dell’anello più vicino al pianeta, Zeta Ring. In un primo periodo gli scienziati non erano stati in grado di osservarlo perché essendo polveroso e rossastro non era visibile in nessuna singola immagine. Cambiando opportunamente una serie di immagini, è stato possibile far apparire numerose caratteristiche evidenti. La visione più completa dell’anello Zeta esisteva già per decenni nei dati Voyager ma rimaneva nascosta!
Anelli di Urano: qualcosa non torna
La nuova immagine combinata con le due precedenti fotografie della Voyager ha offerto informazioni sufficienti per calcolare la distanza dell’anello da Urano, circa 37.000 chilometri sopra il pianeta, e per stimarne la luminosità. Tuttavia entrambi i valori lasciano perplessi. Nel 2007 l’ Osservatorio Keck alle Hawaii aveva raccolto le prime osservazioni dell’anello Zeta dal Voyager 2, mostrando un anello a 40.000 km sopra il pianeta, più lontano da Urano rispetto alle osservazioni del Voyager 2. Inoltre, è stato notato che nelle osservazioni del 2007 l’anello è diventato molto più scintillante.
Le deduzioni
È certo quindi che la posizione dell’anello Zeta non corrispondeva alle immagini della Voyager! Qualcosa è cambiato in questo anello nel corso di 20 anni. È possibile, quindi, che l’anello Zeta non si sia allontanato di poco dal pianeta durante quei due decenni in cui non è stato monitorato. Si è registrato inoltre un segnale più forte nelle osservazioni di Keck di quanto non avesse nella vista di Voyager 2.
Luminosità variabile dell’anello
L’anello è diventato anche significativamente più luminoso, il che significa che la polvere è stata introdotta nel sistema in quei 20 anni. La maggiore luminosità potrebbe essere connessa al cambiamento delle stagioni su Urano oppure il pianeta sarebbe stato colpito da un corpo celeste roccioso che si è frantumato e le cui polveri hanno arricchito l’anello Zeta. Qualunque cosa sia accaduta deve essere stata abbastanza drammatica da influenzare gli anelli, ma è anche sfuggita al radar degli scienziati.
James Webb potrebbe aiutarci
La NASA ha intenzione di pianificare un’importante missione per esplorare il sistema di Urano nei prossimi anni. Nel frattempo il telescopio spaziale James Webb aveva catturato un’immagine abbagliante di anelli simili attorno a Nettuno, rilasciata a settembre. Webb potrebbe inviarci nuove singolari immagini degli anelli polverosi di Urano, aiutando gran parte della ricerca.
Annelli di Nettuno, James Webb potrebbe darci ulteriori informazioni anche per Urano, Credits Nasa
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