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Gli ultimi test dei nuovi satelliti Galileo prima del lancio

satelliti Galileo

La costellazione di satelliti per il servizio di navigazione Galileo è pronta ad ampliarsi. Più tardi quest’anno, due dei dodici satelliti Batch 3 raggiungeranno lo spazio dalla Guyana francese. In questo modo andranno a collaborare in orbita con gli altri veicoli già attivi. Prima di raggiungere lo spazio, i nuovi satelliti dovranno passare le ultime verifiche nel centro per i test ESTEC, in Olanda. Questa struttura è una tra le più grandi al mondo per le attività di test dedicate ai veicoli spaziali.

satelliti Galileo
Centro ESTEC. Credits: Esa

A proposito di Galileo

Galileo è attualmente il sistema di navigazione satellitare più preciso al mondo. Questo servizio è utilizzato da più di due miliardi di persone. Le sue operazioni sono gestite e finanziate dall’Unione Europea. I satelliti Galileo grazie alla loro cooperazione forniscono la localizzazione sul globo con alta precisione e sono interamente gestiti da civili. A riconferma della loro utilità, qui potete trovare una particolare e importante applicazione.

Inoltre, Galileo può collaborare con altri sistemi tra cui GPS e Glonass, rispettivamente i sistemi di navigazione satellitare di USA e Russia. Il sistema europeo è in grado di fornire la posizione in real-time con un’accuratezza nell’ordine del metro.

Galileo, Credits: Esa

I test dei satelliti all’ESTEC

Quasi tutti i 26 satelliti Galileo attualmente in orbita hanno superato i test pre-volo in questo centro. La struttura dei test è ampia 3000 metri quadrati e ospita tutti gli equipaggiamenti per simulare ogni fase del volo. European Test Services è responsabile della gestione e delle operazioni nel centro.

Tutti i 12 satelliti Batch 3 sono diretti al centro ESTEC dalla Germania per valutare il loro stato, prima di volare nello spazio dalla Guyana francese. I primi due satelliti avevano già raggiunto il centro per i test prima dell’inizio del COVID-19. Inizialmente la pandemia ha costretto lo stop dei test. Tuttavia, i tecnici hanno potuto riprendere le attività un volta che le misure di sicurezza sono state messe in atto.

I satelliti Galileo Batch 3. Credits: Esa

Il team ha concluso le attività di test su questi primi due satelliti ad Aprile. Ora i due veicoli sono in deposito sempre presso il centro ESTEC in attesa del trasferimento. Due altri satelliti Galileo sono arrivati da allora e altri due arriveranno questo mese per procedere alle attività.

Le attività sui satelliti Galileo

I satelliti appena arrivati sono sottoposti a ad “un’immersione” nel vuoto a temperature estreme che ripropongono le condizioni presenti nello spazio. Questo test viene eseguito all’interno della camera Phenix. Questa particolare struttura ha un diametro di 4.5 metri ed è formata da acciaio inossidabile. Una camera interna chiamata “tenda termica” scalda le sue pareti per simulare il calore della radiazione solare oppure le raffredda con dell’azoto liquido per creare la condizione termica che si verifica in ombra.

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Galileo e la stanza Phenix. Credits: Esa

Un altro test prevede l’accensione di tutti i sistemi di un satellite all’interno della camera Maxwell. Questa è composta da particolari muri che tramite materiale anecoico assorbono tutte le riflessioni dei segnali. In questo modo, la camera isola il veicolo simulando la condizione tipica dello spazio e completando il test di compatibilità elettromagnetica. E’ importante verificare che ogni sistema possa cooperare senza generare interferenze dannose.

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Galileo nella camera Maxwell. Credits: Esa

Gli ultimi passi dei satelliti Galileo prima della missione

A questo punto, gli addetti ai lavori montano i pannelli solari i quali arrivano direttamente da Airbus Olanda. Dato che il satellite è ora completo, si possono iniziare i test per la verifica delle proprietà di massa del corpo. Si procede con la misura del centro di gravità e il verificare che le specifiche tecniche siano coerenti con quelle date in fase progettuale. Più precise saranno queste misure, più facile sarà controllare il satellite tramite gli attuatori. Potenzialmente un migliore controllo potrà allungare la fase operativa del veicolo grazie al risparmio di propellente.

Infine, ogni satellite affronta il test acustico. Questa attività viene effettuata nel LEAF, il sistema sonoro più grande in Europa. Una volta posto nella stanza, gli accelerometri posizionati sui satelliti verificano l’assenza di vibrazioni pericolose causate dal suono.

Satelliti Galileo sul lanciatore Ariane 5. Credits: Esa

Una volta che queste attività di test sono concluse, il satellite viene trasportato allo spazioporto in Guyana francese. Qui, i tecnici completeranno le procedure e prepareranno il satellite per il lancio. I due satelliti Galileo testati partiranno per la base di lancio a ottobre e decolleranno alla fine di questo anno.