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Pilastri della Creazione visti dal Telescopio James Webb: l’immagine mozzafiato

L’immagine dei Pilastri della Creazione, ottenuta dal Telescopio Spaziale Hubble è molto famosa in ambito astronomico ma è anche entrata nell’immaginario collettivo. E se vi dicessimo che il nuovissimo Telescopio Spaziale James Webb, che da alcune settimane ci sta deliziando con nuovi e incredibili scatti, ha catturato la sua versione? Ebbene sì, i Pilastri della Creazione appaiono molto più brillanti e dettagliati in quest’immagine pubblicata oggi dalla NASA. Questa immagine è solo una porzione all’interno della vasta Nebulosa dell’Aquila, che si trova a 6.500 anni luce di distanza.

Cosa sono i Pilastri della Creazione

A sinistra i Pilastri della Creazioni visti dal telescopio Hubble (immagine rielaborata nel 2014); a destra la nuovissima immagine catturata dal James Webb. Credits: NASA, ESA, CSA, STScI; Joseph DePasquale (STScI), Anton M. Koekemoer (STScI), Alyssa Pagan (STScI).

La Nebulosa Aquila è una grande regione H II della costellazione della Coda del Serpente. Non è altro che una nebulosa a emissione: a causa della presenza di stelle giovani molto calde, nubi di gas ionizzato producono dei getti di luce a diverse frequenze. I processi di formazione, o appunto, creazione di stelle sono molto frequenti in regioni simili dello spazio.

Anche se potrebbero sembrare delle lunghe formazioni rocciose, i Pilastri della Creazione sono molto più permeabili. Anzi, sono una porzione dello spazio molto movimentata dove si stanno formando nuove stelle all’interno di dense nubi di gas e polvere. Queste colonne sono dunque costituite da gas e polvere interstellari freddi che appaiono, a volte, semitrasparenti alla luce del vicino infrarosso.

Queste tre strutture che richiamano la forma di enormi colonne sono state create dall’azione del vento solare proveniente dalle stelle giganti nelle vicinanze. Il vento solare non è che un flusso di gas proveniente dalla parte superiore dell’atmosfera di una stella. Parliamo di un getto di massa che impatta contro la nube di polveri e gas di cui sono formati i pilastri. Gli urti fanno sì che aumenti la pressione e che il materiale ionizzato vada nel verso opposto al vento stesso, che gli conferisce la particolarissima struttura.

I Pilastri sono stati immortalati per la prima volta dal telescopio Spaziale Hubble il 1° aprile 1995 ed è stata successivamente rivisitata nel 2014, ma anche molti altri osservatori hanno scrutato profondamente questa regione. Ogni strumento avanzato offre ai ricercatori nuovi dettagli su questa regione così traboccante di stelle. L’immagine è considerata una delle dieci migliori fotografie mai scattate dal Telescopio Hubble.

Pilastri della Creazione
Credits: NASA, ESA, and the Hubble Heritage Team.

La nuova immagine del Telescopio James Webb

Non si possono non notare le stelle appena nate sullo sfondo in quest’immagine ottenuta dalla Near-Infrared Camera (NIRCam) del James Webb che copre la gamma di lunghezze d’onda dell’infrarosso che vanno dagli 0,6 ai 5 micron. Questa telecamera è dotata di coronografi, strumenti che consentono agli astronomi di scattare foto di oggetti molto deboli attorno a un oggetto luminoso centrale, come i sistemi stellari. I coronografi della NIRCam, spiega la NASA, funzionano bloccando la luce di un oggetto più luminoso, rendendo possibile vedere gli oggetti più deboli nelle vicinanze.

Pilastri della Creazione
La nuova immagine ttenuta dal telescopio James Webb. Scarica l’immagine a massima risoluzione qua

Vedete quelle zone colore rosso intenso che sembrano lava su alcuni pilastri? Non sono che emissioni di stelle che si stanno ancora formando. Questi getti supersonici, tipici di giovanissime stelle in formazione, si scontrano con il materiale dei pilastri creando queste forme ondulate. Il colore rosso è dovuto alle molecole di idrogeno energetiche che risultano dai getti e urti con le molecole del materiale circostante. Si stima che queste giovani stelle abbiano solo poche centinaia di migliaia di anni.

È curioso notare che, nonostante sembri che la potenza del James Webb ci abbia permesso di andare oltre i Pilastri, in quest’immagini non ci sono galassie visibili. Questo perché, come affermato dalla NASA, un insieme di gas traslucido e polvere noto come “mezzo interstellare” nella parte più densa del disco della nostra galassia, la Via Lattea, blocca la nostra visuale verso l’universo più profondo.