Pianeti sosia della Terra, ne esistono due nello stesso sistema planetario
Due pianeti sosia della Terra sono stati individuati dalla NASA all’interno dello stesso sistema planetario, quello della stella TOI 700. La notizia arriva a poca distanza da un’altra scoperta molto simile, di cui avevamo parlato in questo articolo, che riguardava due pianeti extrasolari distanti solo 16 anni luce da noi. Questa volta l’annuncio è arrivato in occasione dell’incontro dell’American Astronomical Society, che si è tenuto a Seattle.
La scoperta del pianeta TOI 700e
Lo studio è stato condotto da un team di ricerca coordinato da Emily Gilbert del Jet Propulsion Laboratory della NASA. Il nuovo pianeta si chiama TOI 700e ed appartiene al sistema planetario che si trova intorno alla stella TOI 700. La particolarità di questa scoperta è che, nello stesso sistema planetario, esiste un altro pianeta con caratteristiche simili al nostro, che è il TOI 700d. Intorno alla stella TOI 700 quindi esistono due pianeti sosia della Terra, e si tratta di uno dei pochi sistemi planetari con questa particolarità. Il nuovo pianeta sarà oggetto di osservazioni approfondite che saranno effettuate con il telescopio spaziale James Webb. Dopo aver individuato il pianeta, ora il prossimo obiettivo sarà quello di studiarne la composizione e capire se è presente un’atmosfera.
Caratteristiche del nuovo pianeta
Il nuovo esopianeta TOI 700e presenta dimensioni simili a quelle della Terra. In particolare, la dimensione equivale al 95% di quella terrestre. Si trova all’interno della zona abitabile della sua stella e questo fa pensare che potrebbe essere presente acqua liquida. Le zone abitabili infatti sono quelle a distanze compatibili con la vita perché le condizioni permettono l’esistenza dell’acqua e temperature né troppo calde né troppo fredde. Il nuovo pianeta orbita intorno alla sua stella in 28 giorni. Il moto di rivoluzione è sincrono con quello di rotazione, quindi si tratta di un blocco mareale (o in inglese tidal locking). Questo significa che il pianeta mostra alla stella sempre la stessa faccia, come succede per il nostro satellite, la Luna, che mostra alla Terra sempre la stessa faccia. La scoperta del nuovo pianeta è avvenuta grazie alla missione TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite). Questa ha l’obiettivo di individuare e studiare migliaia di esopianeti situati in prossimità delle rispettive stelle. TESS è una missione lanciata il 18 aprile 2018 e si occupa del monitoraggio di settori del cielo in cicli della durata di 27 giorni.
I pianeti sosia della Terra
In precedenza gli studiosi avevano individuato altri tre esopianeti dello stesso sistema, chiamati TOI 700b, TOI 700c e TOI 700d. Di questi, il TOI 700d è l’unico che orbita nella zona abitabile. Ma secondo la NASA saranno necessarie ancora altre osservazioni per capire se la nuova scoperta riguarda un pianeta effettivamente adatto per la vita. Gli altri tre esopianeti sono stati individuati sempre mediante TESS, e la scoperta è stata confermata mediante il telescopio Spitzer. Il pianeta TOI 700d è il più esterno e ha dimensioni del 20% maggiori di quelle della Terra. La sua orbita intorno alla stella dura 37 giorni e riceve l’86% dell’energia che la Terra riceve dal Sole.
Il sistema TOI 700 con i due pianeti sosia della Terra
Il sistema TOI 700 in cui sono presenti i due pianeti sosia della Terra si sviluppa intorno a una stella che è una nana M che si trova a 100 anni luce dalla costellazione meridionale del Dorado. Di questo sistema, dopo la scoperte del pianeta d che è avvenuta nel 2020, ora si conosce anche il pianeta e. Ci sono poi gli altri due pianeti a e b che però non rientrano nella zona abitabile. Il pianeta TOI 700b è grande il 90% della Terra e la sua orbita intorno alla stella dura 10 giorni. Il pianeta TOI 700c invece è 2,5 volte più grande della Terra e la sua orbita dura 16 giorni. Spiega Emily Gilbert, responsabile dello studio
“Questo è uno dei pochi sistemi con pianeti multipli, piccoli e abitabili di cui siamo a conoscenza.
Il pianeta e è circa il 10% più piccolo del pianeta d, quindi il sistema mostra anche come ulteriori osservazioni TESS ci aiutino a trovare mondi sempre più piccoli”.
Fonte immagine di copertina: NASA