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La ISS si allarga con il nuovo modulo scientifico Nauka, che rischia però di mandarla fuori rotta

Dopo 13 anni di attesa, finalmente il modulo russo Multipurpose Laboratory Module (MLM), più familiarmente chiamato Nauka, ovvero “scienza” in russo, si è agganciato con successo alla ISS. Ciò ha rappresentato un importante traguardo per la Roscosmos, che aggiunge un nuovo modulo alla stazione orbitante e conclude una travagliata storia fatta di problemi tecnici e ritardi durati 13 anni.

Poche ore dopo l’attracco però il sistema propulsivo di Nauka si è attivato improvvisamente, causando una perdita di assetto a tutta la stazione spaziale. L’intervento degli astronauti a bordo della ISS e dei centri di controllo a terra hanno riportato la situazione in stato nominale.

Il modulo Nauka si aggancia alla ISS

Nauka è stato lanciato dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan il 21 luglio scorso. Il vettore scelto per la missione è il Proton-M che ha messo correttamente in orbita il modulo. Il controllo missione ha deciso di lasciare in orbita l’MLM per 8 giorni, così da poter compiere ben 6 manovre correttive, attraverso l’accensione automatica dei suoi motori, per perfezionare l’approccio alla Stazione Spaziale Internazionale.

Durante questo periodo sono state testate le antenne di comunicazione e il sistema di attracco automatico Kurs. Non tutto è andato per il meglio, in quanto Nauka ha avuto problemi con il sistema principale di propulsione e di perdita di telemetria.

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Il momento dell’attracco trasmesso in diretta da NASA e Roscosmos. Credits: NASA TV

Nonostante questi intoppi Roscosmos ha deciso di staccare il vecchio modulo russo PIRS, per fare posto al nuovo MLM. PIRS, dopo 20 anni di onorata carriera, è stato sganciato e fatto precipitare in maniera controllata in atmosfera il 26 luglio.

A questo punto tutto era pronto per l’arrivo di Nauka. Con poche manovre correttive l’MLM è stato messo sul corretto “sentiero” di aggancio e, nel primo pomeriggio del 29 luglio, si è finalmente ancorato alla porta del modulo Zvezda.

Congratulazioni, non è stato un attracco facile

Controllo missione al cosmonauta Oleg Novitsky sulla ISS

Nauka accende i razzi e manda la ISS fuori rotta

La soddisfazione dell’agenzia spaziale russa e il sollievo per il successo della missione però non è durato molto. Dopo poco più di tre ore dall’attracco i due cosmonauti Oleg Novitsky e Pyotr Dubrov erano nel modulo Zvezda a cui Nauka era attraccato, per completare il processo di integrazione del modulo con il resto della ISS.

È a questo punto che i razzi di manovra di Nauka si sono azionati inaspettatamente e inavvertitamente. A causa di questa spinta il computer di bordo del modulo Zvezda ha percepito la perdita di assetto e ha acceso a sua volta i propulsori per compensare la spinta.

Queste accensioni improvvise hanno velocemente fatto perdere l’assetto alla Stazione Spaziale Internazionale che si è trovata quindi pericolosamente fuori rotta. La prontezza degli astronauti a bordo e dei centri di controllo di Houston e Mosca ha permesso di controllare velocemente la situazione e riportare la ISS al suo assetto nominale.

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Il modulo Nauka in fase di approccio alla ISS. Credits: Roscomos

La NASA ha dichiarato che sono stati usati i razzi di manovra del modulo Zvezda e della capsula cargo Progress, attualmente attraccata alla Stazione. Inoltre, per evitare il rischio che l’anomalia si ripeta, quando la ISS ha sorvolato il centro di controllo in Russia, i tecnici della Roscomos hanno comunicato con il modulo Nauka e inibito il suo sistema propulsivo, in attesa dei dovuti accertamenti.

Al momento le comunicazioni con la Stazione Spaziale Internazionale sono fitte, ma la NASA dichiara che “l’equipaggio non è in pericolo, non è mai stato in pericolo e il controllo dell’assetto è stato riacquistato”. Nei prossimi giorni si auspica che venga scoperta la causa del malfunzionamento per evitare altri spiacevoli inconvenienti al laboratorio orbitale.

Il modulo Nauka, non solo un nuovo laboratorio scientifico per la ISS

Nauka, con i suoi 13 metri di lunghezza e 4,3 di larghezza è il modulo più grande della sezione russa della ISS, ed è il principale modulo russo di ricerca scientifica. È dotato però anche di un sistema di guida e di controllo della navigazione, di un nuovo bagno e di un’area cucina, nonché di un ulteriore alloggio per l’equipaggio. 

Sicuramente l’MLM migliorerà la sezione russa della Staziona Spaziale Internazionale in quanto presenta a bordo anche nuove e più moderne attrezzature di rigenerazione dell’acqua e dell’ossigeno. Fungerà inoltre da attracco per le navette Sojuz e Progress. Entro la fine dell’anno la Russia dovrebbe agganciare a Nauka un nuovo modulo di snodo che garantirà l’espansione futura della sezione russa della ISS.

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La descrizione del braccio robotico sviluppato da ESA. Credits: ESA

In tutto ciò c’è anche un po’ di Europa. Infatti Nauka sarà la base operativa dell’European Robotic Arm, un braccio manipolatore lungo 11 metri costruito dall’ESA. Con prestazioni incredibili – può spostare componenti del peso di 8 tonnellate con una precisione di 5 millimetri – il nuovo braccio robotico dell’ESA potrà essere usato in tempo reale per aiutare gli astronauti durante le passeggiate spaziali. 

Grazie alla possibilità di pre-programmarlo, l’ERA sarà in grado di svolgere compiti in autonomia. La telecamera ad infrarossi installa invece, permetterà l’ispezione della struttura esterna e i componenti della ISS.

La prima vittima dell’incidente

L’emergenza sembra sia rientrata, anche se i centri di controllo di Mosca e Houston hanno riorganizzato il lavoro degli astronauti per completare tutte le verifiche del caso. 

La prima vittima illustre c’è già stata. Il lancio della Starliner Orbital Flight Test-2 della Boeing, previsto per oggi, è stato rimandato. La NASA, in accordo con l’azienda aerospaziale americana, ha twittato che la navicella non partirà alla volta della ISS per concentrare tutte le energie sulla risoluzione dei problemi e non aggiungere carico di lavoro e fattori di rischio importanti, in una giornata che si preannuncia già densa.

Nonostante gli intoppi sembra che Nauka possa essere un buon punto di partenza per il proseguo dell’attività della Stazione Spaziale Internazionale. La ISS ha sicuramente bisogno di rinnovarsi per garantire la massima efficienza, sicurezza e innovazione.