Le brezze marziane sono un interessante fenomeno che caratterizza il Pianeta Rosso, che da sempre è oggetto di grande interesse per gli scienziati e gli appassionati di astronomia. Oltre a esplorazioni robotiche e missioni spaziali, gli studiosi cercano di comprendere le condizioni atmosferiche di Marte e come queste influenzino il suo paesaggio. Un recente studio pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters ha dimostrato come le dune di sabbia possano rivelare dettagli interessanti sulle brezze e i venti che caratterizzano Marte.
Le dune sono formazioni geologiche comuni nei deserti e nelle zone aride della Terra, ma si trovano anche su Marte. Le dune marziane non sono solo affascinanti dal punto di vista scientifico ma possono fornire preziose informazioni sul clima e sulla circolazione atmosferica del pianeta. A differenza della Terra, dove le stazioni meteorologiche monitorano i venti responsabili della formazione delle dune, su Marte gli scienziati devono fare affidamento alle caratteristiche del paesaggio. Le dune di Marte sono costituite principalmente da sabbia e polveri sottili che si trovano sulla superficie del pianeta. Sono simili alle dune che si possono trovare nei deserti della Terra, ma presentano alcune caratteristiche uniche dovute alle diverse condizioni atmosferiche e geologiche del Pianeta Rosso.
Le dune si formano principalmente a causa dell’azione del vento. I venti marziani, nonostante siano più deboli rispetto a quelli terrestri a causa dell’atmosfera più sottile di Marte, possono ancora spostare le particelle di sabbia e crearne accumuli. La forma delle dune può variare, ma le più comuni sono le “barcane”, che sono dune a forma di mezzaluna. Le dune di Marte sono principalmente composte da sabbia e particelle di roccia. La sabbia marziana è spesso costituita da minerali come il basalto e l’ematite, che conferiscono loro colorazioni scure o rosse.
Nello studio pubblicato su Geophysical Research Letters, gli scienziati hanno focalizzato la loro attenzione sulle barcane. Si tratta di dune a forma di mezzaluna che si formano in regioni sabbiose di Marte dove i venti soffiano principalmente in una direzione. La forma caratteristica delle barcane si sviluppa proprio a causa di questa direzione predominante del vento. Le estremità delle dune si estendono nella direzione del vento, mentre il resto della sabbia si accumula per formare creste e pendii. Per condurre questa analisi, il team di ricerca ha utilizzato la tecnica dell’apprendimento automatico (machine learning). Gli esperti hanno esaminato oltre 700.000 barcane utilizzando immagini catturate dalla sonda Mars Reconnaissance Orbiter (MRO). Ciò ha permesso loro di individuare schemi specifici correlati alla circolazione atmosferica estiva di Marte.
I risultati hanno rivelato due percorsi principali dei venti responsabili della formazione delle barcane. Uno di questi percorsi va verso nord, nelle medie latitudini, mentre l’altro segue una rotazione ciclonica (in senso antiorario) nelle vicinanze del polo nord marziano. Quest’ultimo flusso presenta anche una componente più piccola influenzata da venti anticiclonici, che soffiano in direzione opposta. Gli studiosi attribuiscono questo fenomeno agli effetti delle correnti che attraversano la calotta polare di Marte. Un dato interessante che emerge dall’analisi dei dati della sonda MRO è che a latitudini superiori a 45° Nord, le dune migrano prevalentemente verso est, interagendo con la circolazione ciclonica del vortice polare. Al contrario, a latitudini inferiori a questo valore, le dune si spostano verso sud.
I venti locali sono più influenti quando le dune si estendono orizzontalmente su distanze comprese tra 10 e 50 chilometri. Al contrario, hanno un impatto minore quando le dune sono più grandi, superando i 100 chilometri, momento in cui i venti globali di Marte diventano dominanti. Questa metodologia ha mostrato alcune limitazioni nell’analisi delle dune all’interno di grandi crateri come Hellas e Argyre delle Valles Marineris. Nonostante ciò, rappresenta comunque un passo avanti significativo nella comprensione dei venti marziani. Queste informazioni saranno preziose per le future missioni umane su Marte, perché aiuteranno a pianificare gli spostamenti e a comprendere meglio le condizioni atmosferiche del Pianeta Rosso.