È stato scoperto l’esopianeta con l’orbita più lunga mai individuata. Gli scienziati dell’Università del Massachusetts Institute of Technology (MIT) e dell’Università del New Mexico lo hanno identificato a 815 anni luce dalla Terra. L’esopianeta in questione è in orbita attorno a una stella chiamata TOI-4600 e ha catturato l’attenzione degli esperti di astronomia. Questa rivelazione scientifica è stata recentemente documentata sulla rivista Astrophysical Journal Letters.
Il team di ricercatori ha effettuato un’analisi dettagliata del sistema TOI-4600, svelando un caso senza precedenti. Questo sistema solare infatti ospita ben due pianeti con periodi orbitali straordinariamente lunghi. Il primo pianeta, situato più internamente, è un gioviano caldo con un’orbita di 82 giorni, simile a quella di Mercurio nel nostro sistema solare, che è di circa 88 giorni. Il secondo pianeta, posizionato più esternamente, è un gigante ghiacciato che impiega ben 482 giorni a compiere una singola orbita attorno alla sua stella madre.
Questa straordinaria scoperta è stata possibile grazie ai dati forniti dal Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS) della NASA. Il TESS è una missione spaziale guidata dal MIT che ha il compito di monitorare costantemente le stelle più vicine alla ricerca di segnali di pianeti extrasolari. Il pianeta con l’orbita più lunga individuato da TESS è anche uno dei più freddi, con temperature che scendono fino a -82 °C. Il pianeta più interno invece presenta condizioni più temperate con una temperatura di circa 76 °C. Il TESS opera monitorando una porzione specifica del cielo per un periodo di 30 giorni, misurando costantemente la luminosità delle stelle in quella regione. Successivamente, il satellite ruota per iniziare l’osservazione di un’altra porzione del cielo. Gli scienziati utilizzano sofisticate analisi per identificare cali nella luminosità stellare, che potrebbero essere causati dal transito di un pianeta di fronte alla stella.
Entrambi i pianeti nel sistema planetario TOI-4600 sono molto probabilmente dei giganti gassosi, che somigliano a Giove e Saturno del nostro sistema solare. Tuttavia, la composizione esatta del pianeta interno potrebbe essere un affascinante mix di gas e ghiaccio. Questa scoperta riempie un vuoto nell’osservazione degli esopianeti situati tra i cosiddetti “Giovi caldi” e i giganti gassosi a lungo periodo del nostro Sistema Solare. Per confermare l’esistenza dei due pianeti a lungo periodo, i ricercatori hanno condotto osservazioni dettagliate utilizzando diversi telescopi terrestri. Queste osservazioni hanno contribuito a eliminare ogni possibile errore, come la presenza di una seconda stella che eclissa la principale. Il team ha concluso che il sistema TOI-4600 ospita effettivamente due giganti planetari. Il primo è TOI-4600b, un gigante caldo simile a Giove, l’altro è TOI-4600c, un gigante più freddo e ghiacciato. TOI-4600c acquista il primato di esopianeta con l’orbita più lunga mai individuato fino a oggi.
La distanza tra questi due pianeti, paragonabile a quella tra Mercurio e Marte nel nostro sistema solare, suggerisce la possibilità dell’esistenza di ulteriori pianeti all’interno di questo sistema planetario. Questa scoperta affascinante pone le basi per ulteriori studi e ricerche volte a esplorare più a fondo l’ambiente cosmico che ci circonda. Come afferma Katharine Hesse, ricercatrice presso il MIT,
“Questi sistemi planetari con orbita estremamente lunga sono ancora tutti da esplorare. C’è ancora tanto da scoprire sul nostro Sistema Solare, e abbiamo bisogno di fare confronti con altri oggetti nel cosmo per poter comprendere meglio l’ambiente in cui viviamo”.
La missione TESS della NASA ha dimostrato di essere uno strumento straordinariamente potente per la scoperta degli esopianeti. Non solo ha individuato un numero significativo di pianeti al di fuori del nostro Sistema Solare, ma ha anche aperto nuovi orizzonti nell’osservazione dei pianeti a lungo periodo. L’abilità di TESS nel catturare pianeti freddi e lontani come TOI-4600b e TOI-4600c dimostra la versatilità di questa missione spaziale e suggerisce che ci saranno ancora molte rivelazioni in futuro. La scoperta di questi due giganti gassosi a lungo periodo ci offre un’opportunità unica di studiare la diversità dei pianeti. Fino ad oggi, la maggior parte delle osservazioni si è concentrata su pianeti molto più vicini alle loro stelle ospiti. Tuttavia, TOI-4600b e TOI-4600c mostrano che esistono mondi ancora inesplorati, aprendo una nuova dimensione nella nostra comprensione della formazione planetaria.