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Satelliti Copernicus: come stanno aiutando durante l’emergenza in Emilia-Romagna

Recentemente, la Protezione Civile ha attivato il servizio satellitare di emergenza di Copernicus in modo da tenere sotto controllo dal cielo le alluvioni che in questi giorni hanno colpito una delle nostre regioni. Ma di cosa si tratta e come i satelliti copernicus stanno aiutando durate l’emergenza?

Il Progetto Copernicus

Copernicus è il nome con cui ci si riferisce al programma europeo di osservazione della terra e di monitoraggio dell’ambiente. È stato avviato dall’Unione Europea (UE) in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ed è attualmente il più grande sistema di osservazione della Terra al mondo. Il progetto è composto da un insieme di sistemi che raccolgono informazioni riguardo lo stato del nostro pianeta tramite diverse fonti. Satelliti di osservazione, sensori di terra, sensori di mare e aviotrasportati sono solo alcune delle fonti di informazioni del programma.

Il nome del progetto, Copernicus, è un omaggio a Nicolaus Copernicus (conosciuto in italiano come Niccolò Copernico), l’astronomo polacco del XVI secolo che propose il modello eliocentrico del sistema solare, in cui la Terra orbita intorno al sole.

L’obiettivo principale di Copernicus è fornire dati e informazioni accurate, tempestive e gratuite sull’ambiente terrestre per supportare la gestione delle risorse naturali, la prevenzione e la gestione delle catastrofi, la pianificazione territoriale, la sicurezza, l’agricoltura, la gestione delle acque e molti altri settori. Il progetto si basa su una costellazione di satelliti e su una vasta rete di sensori terrestri, aerei e marini, che raccolgono dati da diverse fonti. I dati raccolti vengono poi elaborati, analizzati e distribuiti tramite una serie di servizi e strumenti accessibili a istituzioni, enti di ricerca, industrie e al pubblico in generale.

Il sistema di Copernicus ha, appunto, il ruolo di integrare ed elaborare tutte queste informazioni in modo da fornire agli utenti informazioni affidabili e aggiornate sullo stato del territorio. Copernicus ha sei principali settori di ricerca: atmosferica, marina, terrestre, di sicurezza, sul cambiamento climatico e di emergenza. E proprio quest’ultimo settore è stato attivato per aiutare nell’alluvione.

I satelliti, le Sentinelle, di Copernicus

Il sistema di Satelliti Copernicus e l’alluvione in Emilia Romagna

Il Programma Copernicus utilizza una costellazione di satelliti per ricevere le immagini radar, composta dalle seguenti “sentinelle”:

  • Sentinel-1
  • Sentinel-2
  • Sentinel-3
  • Sentinel-4
  • Sentinel-5
  • Sentinel-6

Il Sentinel-1 è un composto da due satelliti che forniscono immagini radar della Terra giorno e notte, in modo da studiare le condizioni meteorologiche e in questo modo prevederle. I due satelliti sono il Stentinel-1A e il Sentinel-1B e sono stati lanciati rispettivamente nel 2014 e nel 2016.

I Sentinel-2A e Sentinel-2B forniscono insieme immagini ottiche ad alta risoluzione per monitorare il territorio. Questi satelliti sono principalmente utilizzati per servizi di emergenza, in quanto sono specializzati nelle immagini delle vie navigabili e aree costiere.

I Copernicus Sentinel-3 e Sentinel-4 forniscono dati più precisi sulle condizioni del territorio. In particolare, il Sentinel-3 individua qualunque cambiamento sulla topografia marina e misura la temperatura della superficie terrestre e di quella dei mari. Il Copernicus Sentinel-4 invece studia l’atmosfera del nostro pianeta e monitora la qualità dell’aria in Europa.

I Sentinel-5 e Sentinel-6 sono gli ultimi ad essere stati lanciati, rispettivamente nel 2021 e nel 2020, e forniranno supporto ai loro satelliti fratelli. Nelle loro missioni, infatti, sono stati caricati a bordo dei sensori di ultima generazione, per avere misure più accurate sul cambiamento climatico.

Satelliti Copernicus: EMS Rapid Mapping

Il servizio che ha dato un aiuto maggiore durante l’alluvione è stato il Copernicus Emergency Management Service (EMS) – Rapid Mapping. Questo servizio fornisce rapidamente mappe satellitari delle aree colpite nelle situazioni di emergenza.

Fino ad oggi, il servizio Rapid Mapping ha fornito mappe ed informazioni per oltre 520 eventi in tutta Europa. Ma il servizio è attivo tutti i giorni, 24 ore su 24, per tutti gli utenti che ne hanno bisogno ed è in grado di gestire moltissime richieste contemporaneamente.

L’organizzazione del Team che eroga il servizio Copernicus EMS Rapid Mapping è stata progettata per poter far fronte a picchi di attività che si possono avere in corrispondenza di grandi emergenze, come quella che si è verificata nel Nord Europa o in situazioni in cui il Team è chiamato a supportare diverse emergenze in parallelo.

Lucia Luzietti, dirigente del team di e-GEOS dalla Sala Emergency di Roma

L’aiuto di satelliti italiani: COSMO-SkyMed

Il sistema di Satelliti Copernicus e l’alluvione in Emilia Romagna

COSMO-SkyMed è una costellazione che ha a sua disposizione sei satelliti, e due di questi sono di Seconda Generazione, cioè sono versioni più avanzate dei primi quattro. Questi satelliti sono completamente italiani e sono stati costruiti dall’ASI (Agenzia Spaziale Italiana). Ma COSMO collabora anche oltreoceano. Infatti, il secondo satellite di Seconda Generazione di COSMO-SkyMed è stato lanciato dalla SpaceX con il vettore Falcon 9 nel 2022.

Anche questi satelliti osservano il nostro pianeta dallo spazio e ricavano numerose informazioni sulla superficie terrestre. In particolare, i dati forniti dal sistema COSMO rappresentano un importante strumento per condurre studi sui disastri ambientali e sulle loro cause. Lavorando giorno e notte, questi satelliti monitorano assiduamente il nostro territorio e riportano a terra qualunque informazione che ricavano.

I satelliti per l’alluvione

Il sistema di satelliti COPERNICUS e l’alluvione in Emilia Romagna

Ma la vera domanda è: come aiuta il sistema di satelliti COPERNICUS nell’alluvione in Emilia Romagna? Innanzitutto, grazie al loro accurato sistema di monitoraggio, i satelliti hanno saputo fornire subito ai soccorritori delle immagini sulle zone colpite dall’alluvione. Attraverso queste informazioni geospaziali, la Protezione Civile è riuscita a concentrarsi sulle zone più a rischio, riducendo così i tempi di ricerca.

Un aspetto innovativo del programma è stato l’approccio combinato dei dati satellitari con i dati generati dagli aerei che sorvolano le zone colpite. In questo modo i soccorritori sono riusciti ad avere in pochissimo tempo un quadro completo della situazione e sono riusciti a supportare meglio le operazioni di soccorso. Grazie a questi satelliti i piani di evacuazione della regione sono stati più efficienti e veloci di sempre. I satelliti ci hanno dato un preziosissimo aiuto durante questa alluvione, possiamo solo ringraziare le Sentinelle di Copernicus e sperare che ci osservino ancora per molti anni!