Yuri Gagarin è stato il primo essere umano a viaggiare nello spazio il 12 aprile 1961 a bordo della navicella spaziale sovietica Vostok 1. Sono passati esattamente 62 anni da quando quest’uomo passò alla storia. Questo evento ha segnato un importante traguardo nella storia dell’esplorazione spaziale e ha fatto di Gagarin un eroe nazionale. In questo articolo, in occasione dell’anniversario del primo viaggio dell’uomo nello spazio, scopriremo chi era questo personaggio leggendario e l’eredità che ha lasciato alla scienza e alla cultura.
Yuri Gagarin è nato il 9 marzo 1934 a Klushino, un villaggio situato nella regione di Smolensk nell’ Unione Sovietica. Da giovane, ha mostrato un forte interesse per la scienza e l’aviazione e ha studiato in una scuola tecnica per diventare pilota. Nel 1955, si è arruolato nell’aeronautica militare sovietica e nel 1960 ha partecipato al programma spaziale sovietico. Il 12 aprile 1961, Gagarin ha completato il suo storico volo nello spazio, durato 108 minuti, durante il quale ha orbitato intorno alla Terra una volta a bordo della navicella Vostok 1.
Questo volo ha reso Gagarin un eroe nazionale in Unione Sovietica e ha attirato l’attenzione di tutto il mondo sulla corsa allo spazio tra le due superpotenze dell’epoca: l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti. Dopo il volo nello spazio, Gagarin ha continuato a lavorare nel programma spaziale sovietico, diventando un portavoce dell’Unione Sovietica in tutto il mondo. Il 27 marzo 1968, Gagarin e il suo copilota Vladimir Seryogin sono morti in un incidente aereo durante un volo di addestramento.
Yuri Gagarin è stato il primo essere umano ad andare nello spazio il 12 aprile 1961. Questo evento storico è stato una svolta nella storia dell’esplorazione spaziale, dimostrando che l’umanità era capace di raggiungere l’infinito. La missione di Yuri Gagarin ha avuto un impatto enorme sulla storia dell’esplorazione spaziale. Ha dimostrato che gli esseri umani erano in grado di viaggiare nello spazio e ha aperto la strada per ulteriori esplorazioni. Gagarin è diventato un eroe nazionale in Unione Sovietica e nel tempo il suo nome è diventato sinonimo di coraggio e determinazione.
La missione di Yuri Gagarin ha completato un’orbita intorno alla Terra in 108 minuti. Durante il volo, Gagarin aveva a disposizione un sistema di controllo automatico, ma poteva anche controllare manualmente la navicella spaziale. La capsula si separò dal razzo vettore dopo circa 10 minuti di volo e Gagarin rimase in orbita intorno alla Terra per poco più di un’ora e mezza prima di iniziare la discesa. Durante la fase di discesa, fu espulso dalla capsula e atterrò con un paracadute. Durante il viaggio nello spazio, Gagarin ha completato un’orbita intorno alla Terra a un’altitudine di circa 200-327 chilometri. La velocità massima raggiunta è stata di circa 28.000 chilometri all’ora.
Durante la sua storica missione nello spazio del 12 aprile 1961, il primo uomo nello spazio pronunciò diverse frasi memorabili, ma la frase esatta che disse durante la sua orbita intorno alla Terra è stata oggetto di dibattito. Secondo alcune fonti, Gagarin disse “Poyekhali!” che in russo significa “Partiamo!” o “Andiamo!”, per indicare l’inizio della missione. Ma la frase che gli si attribuisce durante il volo nello spazio e che tutti conoscono è: “La Terra è azzurra”. Questa frase è diventata una delle citazioni più iconiche nella storia dell’esplorazione spaziale. Gagarin si rese conto della bellezza e della fragilità del nostro pianeta durante la sua missione. La sua osservazione della terra azzurra è diventata simbolica della consapevolezza dell’umanità della preziosità e della vulnerabilità del nostro mondo.
Da allora, la frase è ripetuta spesso in riferimento alla bellezza del nostro pianeta visto dallo spazio, alla necessità di proteggere l’ambiente e alla consapevolezza della nostra interconnessione e interdipendenza come esseri umani che condividono lo stesso pianeta. Alcune fonti però sostengono che Yuri Gagarin non disse nulla durante l’orbita, ma che pronunciò la sua celebre frase “La Terra è azzurra” in una conferenza stampa dopo il suo ritorno sulla Terra. In ogni caso, le parole di Yuri Gagarin sono state considerate un momento storico nella corsa allo spazio e nella conquista dell’infinito.
Ci sono diverse versioni riguardo alla morte di Yuri Gagarin. Nel 2011, in occasione del cinquantesimo anniversario del suo storico volo nello spazio, il governo russo ha rivelato i risultati di un’indagine che indica una manovra brusca come la causa più probabile della catastrofe in cui ha perso la vita. Tuttavia, esistono anche altre teorie, come quella secondo cui l’istruttore di Gagarin ebbe un attacco di cuore, o che la cabina si depressurizzò, causando l’incidente. Ci sono state anche affermazioni che sostengono che Gagarin fu rinchiuso in un manicomio o addirittura assassinato dal KGB. Nessuna di queste teorie è dimostrata e rimangono solo speculazioni. È possibile che Gagarin e il suo collega siano morti a causa di una serie di tragiche circostanze, tra cui difficoltà tecniche, maltempo e, probabilmente, anche alcuni errori umani.
Yuri Gagarin era un uomo modesto e schivo, che non amava la celebrità. Tuttavia, la sua fama lo ha seguito ovunque andasse e ha dovuto svolgere il ruolo di ambasciatore della scienza e della tecnologia sovietica in tutto il mondo. La famosa frase “La Terra è azzurra”, che avrebbe pronunciato durante il volo nello spazio, è diventata un simbolo dell’importanza dell’esplorazione spaziale. Gagarin è famoso anche per l’incontro con il presidente degli Stati Uniti, John F. Kennedy, durante una visita negli Stati Uniti nel 1962. Questo incontro ha contribuito a ridurre le tensioni tra le due superpotenze durante la Guerra Fredda.
Oggi, a distanza di 62 anni dall’evento storico del primo volo nello spazio, l’uomo è capace di esplorare lo spazio principalmente attraverso missioni robotiche e l’invio di sonde spaziali. In questo modo, è possibile il nostro sistema solare e non solo. Le agenzie spaziali come la NASA, l’ESA, la Roscosmos e altre utilizzano una vasta gamma di tecnologie avanzate per condurre esplorazioni spaziali.
Le sonde spaziali possono essere equipaggiate con strumenti scientifici per raccogliere dati e immagini. Permettono di analizzare la composizione di corpi celesti e la loro atmosfera, e condurre esperimenti scientifici. Tuttavia, l’uomo sta anche cercando di tornare ad esplorare lo spazio di persona, e presto potrà tornare sulla Luna, con le prossime missioni Artemis. Inoltre, ci sono anche progetti di esplorazione spaziale per il futuro, come la costruzione di colonie su altri pianeti e il viaggio verso stelle lontane tramite navi spaziali a velocità ultra elevate. In generale, l’esplorazione spaziale rimane una delle frontiere più ambiziose e stimolanti dell’umanità, spingendoci sempre oltre i nostri confini e sfidando le nostre capacità scientifiche e tecnologiche.
Credit copertina: Robert Couse-Baker/NASA