Il nuovo razzo giapponese dell’agenzia spaziale JAXA (Japan Aerospace Exploration Agency) ha registrato per la seconda volta un fallimento durante il primo volo di prova. Il razzo H3 è decollato dal Tanegashima Space Center, ma poco dopo il decollo sono stati segnalati i primi problemi, che riguardavano l’accensione del secondo stadio. Ciò ha reso necessaria l’autodistruzione del razzo. Vediamo cosa è successo.
Il razzo giapponese è un veicolo di lancio per un satellite di osservazione, chiamato ALOS-3. Il vettore di nuova generazione è stato proposto dall’agenzia spaziale giapponese come possibile concorrente del Falcon 9 di Space X. L’obiettivo del nuovo razzo giapponese è l’abbattimento dei costi per singolo lancio del 50% rispetto a quelli sostenuti per il razzo predecessore, chiamato H24. I costi stimati per singolo lancio sono sotto i 50 milioni di dollari. A bordo del razzo protagonista della missione fallita si trovava il satellite ALOS-3 (Advanced Land Observing Satellite – 3) conosciuto anche come DAICHI-3. Il sensore a bordo di questo satellite è progettato per una risoluzione al suolo ottimale sia del territorio giapponese che delle zone limitrofe. Le immagini infatti possiedono una risoluzione nitida fino a 2,6 piedi (circa 0,8 metri). Inoltre il satellite possiede un’ampia copertura, pari a 43 miglia (circa 70 chilometri), che lo rende migliore in termini di prestazioni rispetto al satellite ALOS. Il satellite avrebbe dovuto raggiungere un’orbita eliosincrona, e posizionarsi a una distanza di 416 miglia dalla Terra (circa 670 chilometri).
Il lancio del razzo giapponese di nuova generazione H3 era previsto per la giornata del 7 marzo 2023 presso il Tanegashima Space Center. Alle 10:37 ora locale, quindi alle 2:37 in Italia, è avvenuto il decollo del razzo. Dopo 5 minuti e 27 secondi dal lancio, qualcosa è andato storto. Gli operatori della missione hanno riscontrato dei problemi che impedivano l’accensione dei motori. Si è deciso quindi di inviare il comando per separare gli stadi e accendere il secondo stadio. Dopo altri due minuti i commentatori del lancio del live streaming hanno notato una riduzione della velocità del razzo. Ciò ha reso impossibile la conferma dell’accensione del secondo stadio. Quindi, dopo soli sette minuti dal lancio le difficoltà hanno reso impossibile il proseguimento del volo.
Mentre si attendeva la conferma dell’accensione del secondo stadio, è arrivato un messaggio di attesa in quanto il feed dal vivo è stato interrotto per qualche istante. Quando è ripreso, il centro di comando JAXA ha annunciato la trasmissione del comando di distruzione perché non sarebbe stato possibile portare a termine la missione. Alla ripresa della diretta quindi è arrivato il segnale di autodistruzione, anche se non c’è stata una spiagazione immediata del guasto. È stata quindi la stessa agenzia spaziale giapponese che ha optato per l’interruzione del volo e l’autodistruzione del razzo, per evitare rientri pericolosi.
La missione spaziale del 7 marzo era particolarmente attesa perché si trattava già del secondo tentativo di lancio. Il mese precedente, precisamente il 17 febbraio, si era già registrato un primo fallimento nel volo del razzo giapponese. In quel caso però il razzo H3 non era riuscito ad avviarsi in maniera corretta durante il decollo da terra. Il problema tecnico era legato al sistema elettrico che si occupa della fornitura di energia ai motori del primo stadio del razzo giapponese.
L’obiettivo del razzo giapponese H3 aveva a bordo il satellite ALOS-3, che doveva occuparsi dell’osservazione del territorio per la gestione dei disastri. Inoltre il satellite era dotato di un sensore sperimentale a infrarossi in modo da rilevare lanci di missili balistici nordcoreani. La missione di H3 è quella di portare in orbita i satelliti governativi e commerciali. Inoltre il razzo ha l’obiettivo di trasportare i riformimenti alla Stazione Spaziale Internazionale. Al momento però non sappiamo se e quando sarà previsto un terzo tentativo di lancio. Non resta che attendere per capire se i razzi giapponesi saranno in grado di affrontare le sfide nell’ambito dei lanci internazionali, come sta succedendo per il Falcon 9 di SpaceX.
L’agenzia spaziale giapponese in un comunicato stampa ha espresso le proprie scuse per il fallimento della missione. Si legge
Vorremmo esprimere le nostre più sentite scuse a molte persone ed entità, in particolare quelle legate al satellite, alle organizzazioni locali e al pubblico, che nutrivano grandi aspettative per questo progetto. Abbiamo istituito una task force speciale guidata dal presidente Yamakawa e avviato indagini per scoprire la causa. Terremo aggiornate le informazioni, compresi i risultati delle indagini.
Dal comunicato stampa di JAXA
Credit immagine di copertina: JAXA