Il rover Perseverance della NASA ha raccolto campioni rocciosi provenienti all’interno di un antico delta del fiume nel cratere Jezero del pianta Marte, portando alla luce risultati convincenti per la campagna NASA-ESA Mars Sample Return. I modelli potrebbero essere l’indizio di vita esistita in passato su Marte.
Quattro campioni di origine sedimentaria sono stai raccolti questa estate. A differenza però delle precedenti scoperte, quest’ultima campagna è stata effettuata in un’area in cui, in un lontano passato, sedimenti e sali si erano depositati in un lago in condizioni in cui la vita avrebbe potuto potenzialmente esistere. Durante l’analisi nella roccia Wildcat Ridge, lo strumento SHERLOC ha registrato le rilevazioni organiche più abbondanti sulla missione fino ad oggi!
Wildcat Ridge è il nome dato a una roccia scelta per il campionamento. Larga circa 1 metro si è probabilmente formata miliardi di anni fa quando fango e sabbia fine si sono depositati in un lago di acqua salata in evaporazione. Il 20 luglio, il rover ha prelevato parte della superficie di Wildcat Ridge in modo da poter analizzare l’area con lo strumento chiamato SHERLOC (Scanning Habitable Environments with Raman & Luminescence for Organics & Chemicals).
Situato all’estremità del braccio robotico del rover, lo strumento SHERLOC è dotato di una fotocamera con messa a fuoco automatica che scatta immagini in bianco e nero utilizzate dalla fotocamera a colori, denominata WATSON (Wide Angle Topographic Sensor for Operations and eNgineering).
Il team ha utilizzato lo strumento SHERLOC per vedere come la luce interagisce con la superficie della roccia. rivelando diversi componenti nella roccia, incluse sostanze chimiche, minerali e materia organica. Le immagini e informazioni spettrali raccolte del dispositivo hanno permesso agli scienziati di capire dove si trovano sostanze organiche e minerali nella roccia, selezionando dei campioni per il ritorno sulla Terra.
Le molecole organiche sono costituite da un’ampia varietà di composti costituiti principalmente da carbonio e di solito includono atomi di idrogeno e ossigeno. Possono contenere anche altri elementi, come azoto, fosforo e zolfo. Mentre ci sono processi chimici che producono queste molecole che non richiedono vita, alcuni di questi composti sono i mattoni chimici della vita. La presenza di queste molecole specifiche è considerata una potenziale biofirma. Una sostanza o struttura organica potrebbe essere la prova della vita passata su Marte oppure un sempice prodotto chimico, senza la presenza della vita.
L’analisi di SHERLOC indica che i campioni presentano una classe di molecole organiche che sono spazialmente correlate con quelle dei minerali solfati. I minerali solfati trovati negli strati di roccia sedimentaria possono fornire informazioni significative sugli ambienti acquosi in cui si sono formati. SHERLOC possiede anche un laser che mira al punto morto delle superfici rocciose. Il laser utilizza una tecnica chiamata spettroscopia Raman per rilevare i minerali nelle caratteristiche microscopiche della roccia. I dati ricavati vengono quindi sovrapposti alle immagini per ottenere mappe minerali che aiutano gli scienziati a determinare quali campioni di roccia Perseverance dovrebbe perforare.
Largo 45 chilometri, il cratere Jezero ospita un delta, un’antica caratteristica a forma di ventaglio che si è formata circa 3,5 miliardi di anni fa alla convergenza di un fiume marziano e di un lago.
Attualmente Perseverance studia le rocce sedimentarie del delta, formate quando particelle di varie dimensioni si sono depositate nell’ambiente un tempo acquoso. Il delta, con le sue diverse rocce sedimentarie, contrasta magnificamente con le rocce ignee. Questo fornisce una ricca comprensione della storia geologica dopo la formazione del cratere e una serie di campioni diversi. Nonostante questa parte di Marte sia ben studiata dagli scienziati, non siamo ancora sicuri di come e quando Jezero si sia formato. Negli ultimi due decenni sono stati infatti proposti almeno sei diversi scenari di formazione.