L’emendamento al Codice Penale canadese è contenuto nella Divisione 18 del disegno di legge C-19, sotto il titolo “Civil Lunar Gateway Agreement Implementation Act.”, atto legislativo aggiunto al bilancio federale del Canada per l’anno 2022. Il 29 aprile, con 181 voti a favore e 144 contrari, la proposta di emendamento alla legge spaziale per la Luna ha superato in Canada la prima lettura della House of Commons. L’approvazione delle misure della nuova legge richiederà probabilmente mesi, attraverso un processo che prevede l’esame da parte delle commissioni, tre letture e la conferma da parte della Camera dei Comuni, l’esame e la conferma da parte del Senato canadese prima dell’assenso reale.
Come recita il disegno di legge, “un membro dell’equipaggio canadese che, durante un volo spaziale, commette fuori dal Canada un’azione o un’omissione che, se commessa in Canada, costituirebbe un reato perseguibile d’ufficio, è considerato come se avesse commesso tale azione o omissione in Canada”. Ciò significa che quando un astronauta vìola la legge, una volta tornato in Canada sarà perseguito come gli altri suoi concittadini.
Sotto questa clausola, si specifica che la norma si applica ai reati commessi “su, o in relazione a, un elemento di volo del Lunar Gateway; su qualsiasi mezzo di trasporto verso o dal Lunar Gateway; o sulla superficie della Luna”. Anche gli astronauti stranieri che “minacciano la vita o la sicurezza di un membro dell’equipaggio canadese” in una missione spaziale supportata dal Canada, potrebbero essere perseguiti, secondo la mozione “ways and means“.
È bene notare che queste misure non sono esclusiva canadese. Anche gli astronauti di altre nazioni sono soggetti alla giurisdizione delle leggi del loro Paese, in ottemperanza all’accordo intergovernativo del 1998 vigente sulla Stazione Spaziale Internazionale. Secondo l’Agenzia Spaziale Europea, questo accordo “consente agli Stati partner della stazione spaziale di estendere la propria giurisdizione nazionale nello spazio extra-atmosferico”. Accordo di cui il Canada fa parte, pur essendo un partner di minoranza, grazie ai suoi contributi robotici.
Nell’ambito del Diritto Internazionale Aerospaziale è sicuramente di grande importanza il Trattato sullo spazio extra-atmosferico del 1967, ratificato da oltre 100 nazioni (tra cui il Canada), che pone il divieto agli stati firmatari di stazionare ogni genere di armi nello spazio extra-atmosferico, consentendo l’utilizzo della Luna e degli altri corpi celesti esclusivamente per scopi pacifici e proibendo la rivendicazione di risorse poste nello spazio da parte di uno stato, poiché considerate “patrimonio comune dell’umanità”.
Ciò che il Canada sta cercando di realizzare, infatti, non è una novità. Come anticipato, questo atto porta il Canada al passo con il quadro giuridico già osservato dagli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale. Inoltre, questa misura è anche in linea con il nuovo ruolo del Canada, insieme all’ESA, alla JAXA, alla NASA e alla Roscosmos come membro del progetto Lunar Orbiter Platform-Gateway. Non si tratta quindi di niente di nuovo, ma in questo modo il Canada si rende parte attiva della legislazione spaziale visti anche i suoi ruoli in LOP-G e missione Artemis II.
La realizzazione di questo disegno di legge è stata spinta dall’avvicinarsi del lancio, previsto per il 2024, del Lunar Gateway (ex Deep Space Gateway, DSG), una stazione spaziale cislunare – situata cioè tra Terra e Luna – pianificata in collettivo dalle maggiori agenzie spaziali mondiali, con la partecipazione del Canada per la realizzazione del braccio robotico Canadarm3.
È proprio la realizzazione di questo componente a garantire al Canada un posto a bordo della capsula Orion per la prossima missione Artemis II. L’obiettivo della stazione è quello di fare da punto d’appoggio per la nave spaziale (ancora concettuale) Deep Space Transport, un velivolo interplanetario per equipaggio NASA per missioni scientifiche esplorative verso la Luna e Marte.
Tale disegno di legge è stato proposto anche e soprattutto in ottica della già citata missione Artemis II (comprendente due specialisti della Canadian Space Agency, Joshua Kutryk e Jenni Sidey), che porterà “la prima donna e la prima persona di colore” sulla Luna. Questo programma ha il fine ultimo di stabilire una presenza autosufficiente sul nostro satellite, gettando le basi per le società private per costruire un’economia lunare e, in futuro, marziana.
Un altro motivo per cui tale legge è ritenuta necessaria è che numero e tipologia di persone nello spazio stanno rapidamente aumentando, visto il crescente numero di opzioni per il volo spaziale rappresentate da Virgin Galactic, Blue Origin, Axiom Space e Inspiration4 di SpaceX. Nei prossimi anni, infatti, oltre agli astronauti professionisti vedremo uno spazio sempre più accessibile a privati e persone comuni: appare dunque chiaro come una legislazione interplanetaria sia necessaria.
A cura di Valerio Bartolucci