B-21 Raider: l’innovazione del futuro bombardiere stealth dell’USAF
Linee che ricordano quelle di un altro famoso velivolo: ecco come si presenta il B-21 Raider, il prossimo bombardiere strategico degli Stati Uniti. Ritroviamo un’innovativa capacità stealth combinata ad una capacità di colpire gli obiettivi a lungo raggio attraverso un mix tra payload, range e resistenza. Da alcune indiscrezioni sembra che già il 2022 possa essere l’anno che vedrà la fase di test dei primi modelli.
Il bombardiere B-21 Raider è avvolto da un alone di segretezza
Poche le informazioni in circolo sulla nuova arma strategica dello Zio Sam: sappiamo attraverso alcuni render che la sua forma richiama quella del B-2 Spirit. Dall’antenato degli anni ’80 riprende la particolare geometria che permette di penetrare oltre le linee nemiche senza essere individuati. Parallelismo non solo nelle forme: ancora una volta la progettazione del B-21 Raider è stata affidata alla Northrop Grumman.
Altra analogia riguarda il payload: anche per il Raider è prevista la capacità di traporto sia di armi convenzionali che nucleari. Partiamo dal nome: Raider deriva dai “Doolittle Raiders”, protagonisti di un vincente attacco a sorpresa ai danni del Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale. Ad oggi sembra che i primi cinque B-21 siano quasi ultimati nell’ottica dell’imminente fase di test nella base Edwards, in California. Per vederli operativi le stime indicano una data intorno al 2025.
Dalla Northrop Grumman sono consapevoli degli obiettivi audaci del nuovo programma: il nuovo velivolo deve fungere da deterrente contro tutti i possibili avversari. Ad oggi solo il 10% dei bombardieri USA ha le capacità di penetrare le innovative difese nemiche. Nonostante ciò, la domanda sorge spontanea: perchè un nuovo bombardiere che potrebbe avere caratteristiche simili a quelle del B-2 Spirit? La risposta non è scontata e, sicuramente, non legata solo ai numeri di velivoli a disposizione o alle caratteristiche di penetrabilità, range e payload della flotta di bombardieri USA.
Le innovazioni che non ti aspetti del nuovo bombardiere
Quando si pensa ad un nuovo velivolo militare è interessante capire in quali campi si è orientato lo sviluppo. Ad esempio, in questo caso, possiamo pensare ad una nuova tecnologia stealth oppure a innovativi sistemi d’arma. Probabilmente sono stati fatti passi in avanti in questi ambiti, ma, essendo dati riservati, non è possibile capire l’entità delle nuove modifiche. Un requisito di progetto è comunque emerso: migliorare la manutenibilità rispetto alla generazione precedente di stealth.
Non solo abbiamo un design che è notevolmente migliorato rispetto al B-2 sia dal punto di vista della sopravvivenza che delle prestazioni aeree. Ora abbiamo anche un sistema di rivestimento che è rivoluzionario nella sua manutenibilità così come lo erano il B-2 nel campo stealth.
Steve Sullivan, ex vicepresidente della divisione Strike Division
Per il B2 i costi hanno subito un incremento vertiginoso: se infatti spalmiamo i costi di ricerca e sviluppo sui velivoli operativi oggi tocchiamo un costo unitario di 2 miliardi di dollari. L’obiettivo del B-21 Raider è quello di lasciare all’antenato i record relativi ai costi: ciò sarà possibile grazie ai passi avanti tecnologici rispetto a 40 anni fa. Le poche notizie a disposizione pongono enfasi su un nuovo approccio relativo alla manutenzione della prossima generazione di velivoli.
La manutenzione è la chiave della prossima generazione di stealth
L’obiettivo è quindi rivoluzionare le onerose manutenzioni che caratterizzano i velivoli stealth sia dal punto di vista delle tempistiche sia da quello economico. Il B-2 rappresenta un esempio di poca lungimiranza nel campo della gestione operativa: servono decine di ore di manutenzione per ogni ora di volo. Il B-21 Raider, al contrario, vuole abbattere tempi e costi grazie anche al HIVE (Highly Immersive Virtual Environment), un ambiente virtuale che riproduce il B-21. Lo scopo è quello di aiutare ingegneri e manutentori ad identificare gli elementi critici.
Gli aerei di questa categoria devono essere LO (Low Observable). Per garantire questo requisito non bastano soltanto le geometrie ma è necessario che i materiali più esterni e il rivestimento permettano di assorbire la radiazione elettromagnetica. Proprio questo aspetto richiede una manutenzione continua che abbassa la disponibilità dell’aeromobile. Per raggiungere questo obiettivo ci sono due possibilità: si può migliorare la resilienza del velivolo, dilatando i tempi tra due manutenzioni successive oppure si accorcia il tempo necessario per svolgere la mautenzione.
La scelta di Northrop Grumman prevede un mix delle due grazie all’utilizzo di tool digitali di supporto agli interventi manutentivi, fornendo indicazioni sia su cosa intervenire sia quando intervenire. In parole povere intervenire sul necessario quando è ritenuto più opportuno. Non si è trascurato nemmeno il tema delle infrastrutture necessarie per eseguire interventi manutentivi: per i precedenti velivoli erano necessarie strutture apposite, ora per il B-21 Raider sarà possibile eseguire attività manutentive non eccezionali in strutture meno attrezzate. Non ci resta che attendere le prime immagini del B-21 Raider…