A bordo dell’Air Force One: evoluzione e caratteristiche del Jumbo presidenziale
Iconico e famoso in tutto il mondo: l’Air Force One è diventato un simbolo del potere connesso alla carica del Presidente degli Stati Uniti d’America. La cultura popolare gli ha attribuito un fascino misterioso anche grazie alla filmografia, i più ricorderanno il film con protagonista Harrison Ford intitolato appunto “Air Force One”. Proviamo a salire a bordo del Jumbo per capire meglio il suo ruolo, le sue caratteristiche e la sua storia, in attesa dei futuri sviluppi.
Air Force One: l’ufficio del presidente tra le nuvole
É proprio come riportato sopra che viene definito dalla Casa Bianca il gigante del cielo prodotto dalla Boeing. Bisogna subito fare una precisazione riguardante il numero di Boeing 747-200B a disposizione del Comandante in Capo USA: ne esistono due esemplari identici per motivi di sicurezza, ma probabilmente sono necessari anche in caso di problemi a uno dei due Jumbo. C’è da dire che, sebbene esistano due esemplari specificatamente deputati al trasporto del Presidente, qualunque velivolo lo ospiti a bordo assume il nome di Air Force One.
Il suo scopo, come noto, è trasportare il presidente in ogni parte del mondo. Per rispondere a questo requisito è necessario che non ci siano vincoli di range massimo raggiungibile dal velivolo: ecco che è predisposto a essere rifornito in volo in modo da poter virtualmente rimanerci indefinitivamente e raggiungere ogni angolo del Pianeta. Altro requisito fondamentale è la sicurezza: probabilmente è l’aereo, non prettamente militare, più avanzato dal punto di vista delle tecnologie di difesa.
Il Comandante in Capo deve poter emanare gli ordini alle varie catene di comando delle quali è posto al vertice: per questo motivo l’aereo è equipaggiato con dispositivi che permettono comunicazioni sicure aria-aria e aria-terreno, oltre a quelle via satellite. Le strategie di difesa permettono all’aereo di sfuggire ad attacchi ad impulsi eletromagnetici che comprometterebbero l’elettronica di bordo. Per quanto riguarda gli attacchi diretti è provvisto di flare che confondono i missili a guida IR.
All’interno del Jumbo del presidente c’è tutto ciò che può servire
Siamo dinanzi ad un Jumbo all’interno del quale sono ricavati oltre 370 metri quadrati di terreno calpestabile su tre livelli. Di certo l’uomo più potente della Terra deve poter godere di un certo lusso: ecco a sua disposizione una suite che comprende camera, ufficio e bagno, ai quali è aggiunta una sala conferenze. A bordo è sempre presente un medico che può usufruire della apposita sala operatoria in caso ce ne fosse bisogno.
Sappiamo che il presidente non viaggia mai solo, ma ha al suo seguito numeroso personale che svolge varie mansioni. Sono previsti uffici per i membri dello staff del presidente, servizi segreti e uomini dell’Air Force. Infine anche gli ospiti e i media hanno a disposizione spazi per il lavoro e il riposo. Il servizio di ristorazione riesce a preparare fino a 100 pasti per ogni turno.
Infine le dotazioni si estendono anche alle interfacce dell’aereo con il terreno: l’Air Force One è dotato di scalette autonome per permettere salita e discesa e di un dispositivo autonomo per il carico di bagagli. In questo modo si cerca di rendere l’aereo indipendente dalle condizioni del luogo nel quale si trova. A completare il corteo, spesso vengono impiegati aerei cargo per il trasporto di mezzi e materiale necessario ad assistere il presidente nel luogo in cui è diretto.
L’Air Force One nel corso del tempo: dal 1944 al futuro
Risale al 1944 il primo concetto di Air Force One grazie alla fondazione dell’Airlift Group, la squadra deputata al trasporto del presidente: siamo verso le battute finali della Seconda guerra mondiale e il protagonista è Franklin D. Roosevelt. Per circa 15 anni vengono utilizzati vari velivoli a elica, nel 1959 ecco il primo aereo a reazione utilizzato per il trasporto del presidente Dwight D. Eisenhower: si tratta del Boeing 707 Stratoliner.
Bisogna aspettare il 1962 con John F. Kennedy per vedere il primo Air Force One concepito secondo gli standard odierni: un Boeing 707 appositamente modificato per il presidente degli USA. Ed ecco che nel 1990 con George H W Bush entra in servizio l’attuale Boeing 747-200B, in codice VC-25A. Boeing sulla sua pagina propone una breve rassegna dei suoi velivoli che hanno trasportato i vari Presidenti:
- 1943 Boeing 314 Clipper, un idrovolante utilizzato da Franklin D. Roosevelt;
- 1942-1945 Douglas C-54C (DC-4), utilizzato da Roosevelt e Truman;
- 1947-1953 Douglas VC-118 (DC-6) Liftmaster, utilizzato da Truman;
- 1959-1962 Boeing 707, VC-137 A, utilizzato da Eisenhower, Kennedy, Johnson e Nixon;
- 1962-1990, Boeing 707, VC-137C, utilizzato da Kennedy, Johnson e Nixon, Ford, Carter, Reagan, Bush;
- 1990-oggi, Boeing 747, VC-25A, utilizzat da Bush, Clinton, Bush, Obama, Trump, Biden.
Il futuro dell’Air Force One: nuova versione e ipotesi supersonica
Entro la fine del decennio l’attuale duo di Jumbo dovrebbe lasciar posto alle nuove versioni 747, derivati dalla serie 800. Sostanzialmente un aggiornamento della versione degli anni ’80 e ’90 con la tecnologia di oggi. Aumentano di poco le dimensioni e peso massimo, il range senza refuel in volo raggiunge i 14300 km. Anche dal punto di vista ambientale è prevista una riduzione di 16 tonnellate di CO2 per viaggio standard.
Le consegne sono slittate di un anno (2025) a causa dell’impatto della pandemia da Covid-19 sull’industria aerospaziale, è quindi possibile che Biden sia l’ultimo presidente, se non venisse rieletto, a viaggiare sull’attuale modello. Ad oggi il prezzo fissato per l’ammodernamento della flotta presidenziale è fissato a 3.9 miliardi.
Ad Aprile 2021 la CNN ha riportato un’indiscrezione secondo la quale la USAF ha commissionato uno studio a Exosonic per un futuro aereo presidenziale supersonico: un winjet supersonico a Mach 1.8. I primi render mostrano un velivolo molto lussuoso che può ospitare fino a 31 passeggeri. L’idea è quella di dotare questo velivolo delle tecnologie che mitighino l’impatto acustico del supersonico.
Ad oggi non è chiaro l’uso finale al quale dovrebbe essere destinato il velivolo: si parla di mettere a disposizione il velivolo per il Vicepresidente, di fatto potrebbe diventare il futuro Air Force Two. Prima di poter vedere volare il velivolo bisognerà aspettare almeno la metà del 2030, una data simbolo per tutti i costrutturi di velivoli supersonici: chissà se il nuovo decennio riuscirà a vedere inaugurata la nuova era supersonica…