Curiosity scopre due nuove molecole organiche su Marte con la chimica umida
Nuove scoperte interessanti dal Pianeta Rosso: Curiosity scopre due nuove molecole organiche su Marte. Vi ricordate di Curiosity? Questo rover, predecessore di Perseverance, è ammartato il 6 agosto 2012 pronto per la sua missione. Una missione che doveva durare circa due anni terrestri (un anno marziano) e, invece, continua tutt’oggi e non accenna a fermarsi. Così, Curiosity continua a portare successi come questa recente scoperta di nuove molecole organiche. Cosa rappresenta questa scoperta? È la prima volta che accade qualcosa del genere? Come si è riusciti ad ottenere questo risultato?
Curiosity scopre nuove molecole organiche: c’è vita su Marte?
Partiamo subito col dire che, seppur sia una scoperta molto emozionante e importante, queste nuove molecole organiche non sono un’indicazione certa di vita aliena. Queste molecole, infatti, potrebbero essersi formati da processi geologici o potrebbero essere resti di un’antica vita aliena. Di quest’ultima opzione, però, non abbiamo alcuna prova. Infatti, nella sabbia raccolta da Ogunquit Beach gli scienziati hanno rilevato molecole organiche come ammoniaca e acido benzoico, però, senza traccia di amminoacidi. Questi avrebbero potuto suggerire una vita passata. C’è un altro motivo, poi, per cui la notizia di Curiosity che scopre nuove molecole organiche su Marte è degna di nota. Infatti, il rilevamento dei sali organici rappresenta un punto forte riguardo la possibilità di abitare il pianeta. Questo perché, sulla Terra, alcuni organismi possono utilizzare dei sali organici per produrre energia.
Come Curiosity scopre nuove molecole organiche su Marte: una tecnica innovativa
Quello che è più importante ed innovativo è come Curiosity scopre nuove molecole organiche su Marte. Questo nuovo metodo di analisi della roccia marziana nasce a causa di un problema al trapano per estrazione. Nel 2016, infatti, Curiosity si stava preparando a trapanare la roccia alla base del Monte Sharp quando accidentalmente colpì un dosso e il trapano smise di funzionare. Il rover al suo interno analizza campioni di suolo con il Sample Analysis at Mars (SAM) e 9 delle 74 provette che usa contengono del solvente. Il metodo di analisi con solvente non era mai stato usato prima ma, in quell’occasione, gli scienziati della NASA decisero di applicarlo sulla sabbia raccolta a Ogunquit Beach. Il metodo convenzionale richiedeva di prelevare dei campioni col trapano e, non sapendo se questo sarebbe ritornato a funzionare, decisero di affidarsi alla chimica umida. Questo è il nome della nuova analisi con solvente.
Il processo di analisi della chimica umida
Curiosity contiene, al suo interno, SAM: un piccolo laboratorio chimico con 74 provette. 65 di queste sono vuote e vengono usate per contenere e riscaldare il materiale da analizzare col gascromatografo, le altre 9, invece, contengono del solvente. Quest’ultimo serve per analizzare i campioni di suolo per mezzo della chimica umida. Un metodo che si basa sullo studio e l’analisi del terreno a contatto con questo solvente. In questo modo, è possibile rilevare tracce di molecole organiche ed è proprio così che Curiosity scopre due nuove molecole organiche su Marte. La caratteristica interessante di questo metodo, dunque, è che può essere sfruttato per ricercare tracce di vita anche senza la necessità di perforare.
Quindi, la scelta di intraprendere la via della chimica umida è stata azzeccata, anche perché è stato necessario più di un anno prima che riuscissero a riparare il trapano.
L’analisi tradizionale
Curiosity scopre due nuove molecole organiche su Marte e lo fa con un metodo innovativo. Ma qual è l’altro metodo, quello utilizzato prima? All’interno della “pancia” del rover, il piccolo laboratorio SAM contiene uno spettrometro di massa, un gascromatografo e uno spettrometro laser sintonizzabile. Una volta prelevati i campioni di suolo marziano tramite il trapano, questi vengono riscaldati fino a 1.800 gradi Fahrenheit (1.000 gradi Celsius), facendo evaporare le componenti al loro interno. I vapori sono, quindi, convogliati nei diversi strumenti. Lo spettrometro di massa separa gli elementi in base alla massa, il gascromatografo separa i gas in diverse componenti e lo spettrometro laser li analizza. Quest’ultimo, infatti, misura le percentuali degli isotopi di carbonio, idrogeno e ossigeno.
L’obiettivo di questa missione è ricercare e studiare le molecole organiche presenti su Marte. Queste potrebbero darci indicazioni fondamentali su un’eventuale vita passata sul Pianeta Rosso.