Il gemello del rover ESA Rosalind Franklin ha ottenuto un altro importante successo nei test che lo stanno preparando alla missione ExoMars 2022. Ha condotto l’impegnativo test di perforazione del suolo marziano, raggiungendo quasi i 2 metri di profondità: un risultato mai ottenuto da nessun precedente rover marziano.
Il delicato test si è svolto presso la sede dell’azienda Altec di Torino. Qui è stato allestito un particolare laboratorio, il Mars Terrain Simulator, che aiuta i ricercatori a testare il rover nell’ambiente che troverà su Marte. Il robot marziano che sta affrontando i test, come detto, è un gemello di quello che effettivamente sbarcherà sul pianeta rosso. È una fedele replica, chiamata Ground Test Model (GMT), ed è assolutamente rappresentativo del rover che volerà nella missione ESA ExoMars 2022
Il rover Rosalind Franklin sarà il primo costruito dall’ESA, in collaborazione con Roscosmos, che avrà l’ambizione di atterrare sul pianeta rosso. Il programma ExoMars è a forte trazione italiana: il primo appaltatore infatti è Thales Alenia Space e il trapano è fornito da Leonardo S.p.A.
Il programma si compone di due missioni differenti:
L’acquisizione affidabile di campioni profondi è la chiave per il principale obiettivo scientifico di ExoMars: indagare sulla composizione chimica e sui possibili segni di vita del suolo che non è stato sottoposto a dannose radiazioni ionizzanti.
Jorge Vago, scienziato del progetto ExoMars 2022.
I test, come detto, sono condotti presso Altec, a Torino. Sono cominciati a giugno 2021 con prove di funzionamento della strumentazione e delle comunicazioni, spostamento su diversi terreni, superamento di ostacoli. Test più approfonditi hanno riguardato il controllo della traiettoria, ovvero la capacità del rover di seguire il percorso, correggendo automaticamente le deviazioni dovute dalla topografia e dalle asperità ed infine la guida autonoma.
Il test completato con successo il 15 settembre scorso ha previsto l’impiego del trapano progettato e realizzato da Leonardo, azienda italiana leader nel settore aerospaziale. Il GMT ha condotto il primo test su una piattaforma dedicata, forando un blocco di argilla cementata. Grazie all’uso di un otturatore il campione prelevato in profondità viene preservato e successivamente consegnato al laboratorio interno di analisi del rover.
La roccia viene fatta cadere in un cassetto, che deposita a sua volta il campione in un frantumatore, che lo polverizza. La polvere sarà il materiale che verrà effettivamente analizzato. Durante il test sono state forate almeno due tipologie di rocce di diversa durezza: il sistema di foratura e analisi ha superato entrambe le prove.
La progettazione e la costruzione della perforatrice sono state così complesse che questa prima perforazione profonda è un risultato straordinario per il team.
Pietro Baglioni, capo squadra del rover ExoMars.
Il trapano di Rosalind Franklin perfora il terreno a 60 giri al minuto. Dotato di prolunghe è in grado di penetrare fino a 2 metri di profondità, molto di più degli altri rover marziani in attività. Può muoversi anche in orizzontale così da facilitare le operazioni di scarico del campione.
Si attende con ansia che questo gioiello della tecnica possa finalmente partire e atterrare su Marte, portandoci a scoperte auspicabilmente rivoluzionarie per il nostro futuro.