SpaceX selezionata per il lancio dei primi moduli del Lunar Gateway
SpaceX per il Gateway lunare
La NASA ha selezionato la SpaceX per effettuare il lancio dei primi due segmenti che costituiranno la stazione spaziale lunare. La Gateway space station che orbiterà attorno al nostro satellite sarà fondamentale per il prosieguo del programma Artemis. Infatti, lo scorso 13 ottobre 2020, durante la settantunesima edizione del ‘International Astronautical Congress’, sono stati ufficialmente firmati gli Accordi Artemis. Questi ultimi riguardano letteralmente “principi per la cooperazione nell’esplorazione civile e nell’utilizzo di Luna, Marte, comete e asteroidi per scopi pacifici”. Dunque, tali accordi riguardano la prossima spedizione lunare prevista per il 2024 e le future missioni di esplorazione e colonizzazione marziana.
Il lancio di SpaceX per la stazione orbitante
I primi segmenti del Gateway verranno lanciati nel Maggio 2024 a bordo del vettore Falcon Heavy. Si tratta del secondo lancio assegnato a SpaceX questa settimana. Il primo riguardava invece la missione astrofisica SPHEREx da quasi 100 milioni di dollari. I segmenti in questione costituiscono il modulo di potenza e quello abitativo. La missione, che avrà inizio dal Pad39 del Kennedy Space Center in Florida, avrà un costo di almeno 332 milioni di dollari per la NASA.
Il Gateway lunare, una volta posto in funzione, servirà da stazione di appoggio per astronauti ed equipaggio. Inoltre, essa garantirà la possibilità di effettuare attività di ricerca, e di avviare spedizioni verso la superficie lunare quando necessario. Per queste ragioni, la stazione costituisce un passaggio cruciale per il successivo progresso delle operazioni Artemis. Quanto a dimensioni, si tratta di una stazione circa sei volte più piccola rispetto alla stazione internazionale ISS.
Un gateway verso la luna
La nuova stazione orbitante, un pò come accade con la ISS, servirà anche da elemento utile al docking, quindi all’attracco di velivoli spaziali terzi. In tal modo, le agenzie spaziali avranno a disposizione una stazione di servizio nella via che porta alla superficie lunare. Peraltro, presto l’attività di ricerca e sviluppo condotta dalla NASA riprenderà ad investigare anche il sistema di allunaggio per l’uomo.
Come accennato in precedenza, i moduli che dovranno essere lanciati dalla compagnia SpaceX di Elon Musk, sono modulo abitativo e modulo di potenza. Il Power And Propulsion Element (PPE) sarà costruito dalla Maxar Technologies. Esso consisterà in un propulsore elettrico solare caratterizzato da una potenza eccezionale che può garantire il raggiungimento di qualsiasi zona lunare. Inoltre, il modulo PPE fornirà al Lunar Gateway la potenza necessaria a gestire altri sottosistemi importanti come ad esempio quello delle comunicazioni.
Mentre, l’Habitation And Logistic Outpost (HALO) sarà costruito dalla Northrop Grumman Space Systems con l’ottica speciale di poterlo utilizzare anche per future missioni spaziali. Il modulo abitativo sarà fondamentale per una adeguata permanenza degli astronauti e per fornire la possibilità di attracco a navicelle esterne (come ad esempio la capsula Orion).
Il contributo di ESA
Il modulo di sevizio della stazione lunare sarà sviluppato dall’Agenzia Spaziale Europea. Questo sottosistema si occupa, tra le altre cose, di dare elementi di supporto e fornire materali primari al gateway quali ossigeno, acqua e elettricità. Per la messa in orbita di tale modulo ESA verrà sfruttato un secondo lancio (Artemis 2) targato NASA. Questo sarà effettuato usando lo Space Launch System SLS e costituirà il primo volo con equipaggio effettuato all’interno del programma Artemis.
Nello specifico, il lancio Artemis 2 porterà quattro astronauti a compiere una rivoluzione attorno al nostro satellite nel 2023. Tale esperimento sarà poi utile per il successivo allunaggio previsto per l’anno seguente con Artemis 3. Invece, il primo volo previsto per lo Space Launch System è previsto per la fine del 2021 e si tratterà di una missione priva di equipaggio che andrà a orbitare attorno alla Luna. Gli ingegneri dell’agenzia spaziale europea hanno dichiarato che i sistemi di supporto vitale del nuovo Lunar Gateway permetteranno di ospitare astronauti ospiti per periodi fino a 90 giorni.