Le tante missioni che operano nello spazio inviano ogni giorno a Terra molti dati che vengono poi analizzati dagli scienziati. Per questo motivo, ogni dato può rivelarsi una potenziale scoperta. La novità più recente arriva dall’Agenzia Spaziale Europea che ha effettuato una nuova interessante scoperta sul sistema Terra-Sole. Questo ambito di ricerca è di particolare prestigio. Infatti, aumentare la conoscenza delle dinamiche tra il nostro pianeta e il Sole è fondamentale per salvaguardare la Terra e comprendere certi fenomeni. A questo proposito, numerose sono le missioni che hanno contribuito allo studio del Sole e la più tecnologicamente avanzata sta per entrare nel vivo dell’azione.
Utilizzando i dati della costellazione di satelliti Swarm dell’Esa, gli scienziati hanno approfondito lo studio del flusso di energia generato dal vento solare. Infatti, la luce solare colpisce il nostro pianeta e genera luce e calore determinanti per la vita. Inoltre, particelle cariche potenzialmente pericolose sono dirette dal Sole verso la Terra in quello che gli scienziati chiamano vento solare. L’azione del campo magnetico terrestre difende il pianeta da queste particelle che possono generare danni ai sistemi di comunicazione, navigazione ma anche importanti black-out. Le aurore sono proprio la dimostrazione dell’interazione tra le particelle e il campo magnetico della Terra.
Fino a pochi giorni fa, gli scienziati pensavano che l’energia elettromagnetica raggiungesse in ugual quantità i due emisferi del nostro pianeta. Tuttavia, Ivan Pakhotin, responsabile della ricerca, ha sfruttato i dati provenienti dalla costellazione Swarm per suggerire uno scenario diverso da quello ipotizzato.
L’energia prodotta dal vento solare, non si distribuisce equamente tra i due emisferi ma una quantità maggiore si dirige verso l’emisfero nord. Questa è la notizia a cui gli scienziati, tramite i dati dei satelliti Swarm, sono giunti. Di conseguenza, questo studio ha reso evidente che non solo il campo magnetico protegge la Terra dalla radiazione solare, ma ha anche un ruolo rilevante per il controllo dei flussi di energia verso il nostro pianeta.
La spiegazione di questo fenomeno arriva direttamente dal responsabile della ricerca. La posizione più lontana del polo sud magnetico dall’asse di rotazione terrestre rispetto al polo nord magnetico può generare un’asimmetria. La conseguenza di questo è una ripartizione dell’energia non equilibrata sui due emisferi. Gli scienziati non sono ancora del tutto certi di quali possano essere ulteriori conseguenze dovute a questa asimmetria. Lo squilibrio potrebbe essere responsabile delle differenze tra l’aurora australe che si verifica nell’emisfero sud e quella boreale protagonista nei cieli dell’emisfero nord.
Questa scoperta suggerisce ancora una volta la presenza di fenomeni da cui dipende l’esistenza del nostro pianeta. Infatti, queste dinamiche possono rivelarsi più o meno rilevanti in relazione all’attività geomagnetica. L’attività solare è il fattore principale che domina questi eventi e può avere delle conseguenze importanti sulla nostra vita quotidiana. Per questi motivi, lo studio della relazione tra campo magnetico e attività solare è un punto fondamentale per l’agenzia spaziale europea. Solo con l’innovazione potremo costruire tecnologie che permetteranno la protezione verso certe dinamiche governate dal Sole.
Nonostante questa scoperta sul sistema Terra-Sole non sia la più eclatante nella storia della ricerca spaziale, porta con sé dei risultati importanti. Prima di tutto dimostra come anche i fenomeni all’apparenza più semplici, possano coinvolgere delle dinamiche più complesse che si portano dietro ulteriori conseguenze. Anche una notizia che a primo impatto non sembra essere rivoluzionaria contribuisce in modo influente alla conoscenza del nostro pianeta e soprattutto ci fa realizzare quanto ancora c’è da scoprire. In secondo luogo, questo risultato evidenzia il buon lavoro portato avanti dalle agenzie spaziali sulla ricerca del sistema Terra-Sole.
Nella nuova ricerca spaziale, lo studio della nostra stella e dei fenomeni relativi ad essa ha acquisito un ruolo di primaria importanza. La consapevolezza della totale dipendenza del nostro pianeta dal Sole ha portato le agenzie spaziali ad investire su questo tipo di ricerca. A conferma di questo, il continuo lavoro dei satelliti Swarm che studiano il campo magnetico terrestre dal 2013, ha portato informazioni preziose alla comunità scientifica. Dunque, la scoperta di come il flusso energetico si distribuisce tra i due emisferi rappresenta un piccolo successo e un tassello importante verso una conoscenza più approfondita delle dinamiche che caratterizzano la vita quotidiana della Terra.