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Incontro ravvicinato: flyby di Venere per Solar Orbiter

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Solar Orbiter (SOLO) è la sonda che permetterà di studiare il Sole nei prossimi anni. Gli strumenti e il progetto della missione garantiranno uno studio senza precedenti della nostra stella. La missione nata da una collaborazione tra Esa e Nasa è partita da Cape Canaveral il 10 Febbraio 2020 a bordo del lanciatore Atlas V. Nel periodo difficile dovuto al Covid 19, gli ingegneri delle agenzie hanno controllato la missione da remoto. Il 27 Dicembre 2020, proprio come da programma, Solar Orbiter ha effettuato il flyby di Venere passando a soli 7500 km dalle sue nubi.

Nonostante le ricerche effettuate, ancora molte domande sul Sole non hanno una risposta. Studiare in modo approfondito diversi aspetti del Sole con strumenti moderni permetterà di aumentare la nostra conoscenza. La stretta dipendenza del pianeta Terra con la sua stella spiega la necessità di approfondire gli studi in questo settore dello spazio. E’ quindi chiaro che una maggiore conoscenza delle dinamiche della nostra stella permetta di dare spiegazioni a fenomeni che interessano sia il nostro pianeta sia il sistema solare. L’importanza di ricercare in questo ambito deriva dalla primaria necessità di salvaguardare il nostro pianeta. Il flyby di Venere rappresenta una prima tappa importante che ha indirizzato la sonda sui giusti binari per proseguire verso il successo.

Credits: Esa

Il flyby di Solar Orbiter intorno a Venere

La prima domanda che sorge spontanea è: come mai SOLO è vicino a Venere se deve studiare il Sole? Gli ingegneri hanno progettato il flyby affinché la sonda possa raggiungere l’orbita desiderata sfruttando la gravità di Venere. Questo è un modo di effettuare cambi orbitali utilizzando la forza gravitazionale del pianeta interessato. Abbiamo parlato della fionda gravitazionale in questo articolo. SOLO è una delle tante sonde che ha sfruttato e sfrutterà questa tecnica per variare la sua orbita. Inoltre, nel corso della missione vi saranno diversi flyby che vedranno protagonisti Terra e Venere.

I successivi incontri di Venere saranno ancora più ravvicinati. Infatti, Solar Orbiter passerà a qualche centinaio di km dalla sua atmosfera. Questo accadrà al fine di raggiungere la particolare traiettoria che permetterà al satellite di studiare i poli solari. Lo studio dei poli del Sole è un punto importante della missione che mai in precedenza è stato affrontato in modo dettagliato. E’ la prima volta che le agenzie si pongono l’obiettivo di scattare foto specifiche delle latitudini più estreme del sole.

La tecnica del Delta-DOR (Delta-Differential One-Way Ranging) ha avuto un ruolo da protagonista per determinare con precisione la posizione della sonda e la sua traiettoria. In questo processo, stazioni a terra ricevono segnali dalla sonda e ottengono una prima stima sulla sua posizione. In seguito, questa stima è confrontata con le posizioni di sorgenti stellari già mappate da altre missioni. Il processo ha permesso di avere la posizione precisa di Solar Orbiter. Questa tecnica infatti aiuta l’individuazione della posizione di una sonda a 100 milioni di km di distanza con una precisione di qualche centinaio di metri.

Verso il Sole

Durante il passaggio non è stato possibile scattare foto poiché la sonda era rivolta verso il Sole. Tuttavia, sono stati testati alcuni strumenti per verificare il loro stato tramite la misura delle particelle e del campo magnetico vicino al pianeta. Nei mesi precedenti i tecnici hanno provato altri strumenti. Ad esempio, il coronografo Metis ha risposto positivamente mappando la velocità del vento solare su un campo di vista esteso.

Il prossimo incontro con Venere avverrà ad Agosto 2021. Inizialmente, Solar Orbiter viaggerà sullo stesso piano dei pianeti. In seguito, per ogni flyby, la sua inclinazione orbitale aumenterà. Nel 2025 la sonda effettuerà il primo passaggio solare con un’inclinazione di 17 gradi. Entro la fine del decennio, SOLO avrà un’orbita con un’inclinazione rispetto al sole di 33 gradi. Questa orbita permetterà di avere una visuale sui poli solari. Per la prima volta nella storia sarà quindi possibile scattare foto dettagliate dei poli i quali sono fondamentali per capire le dinamiche della stella. La missione di Solar Orbiter è appena iniziata e il suo futuro sembra essere davvero caldissimo.