Accade spesso di leggere che da qualche parte nel mondo è possibile ammirare un’eclissi di Sole o Luna. Sui social spuntano foto mozzafiato che ritraggono i protagonisti dei nostri cieli: Sole e Luna. Ma cosa si cela dietro questo particolare gioco di luci e ombre?
L’accademia della Crusca accetta entrambe le dizioni, figlie della lingua latina. L’origine è però greca, poi tradotta in eclipsis. Il significato è intuibile nella nostra lingua: significa “venir meno”, “sparire”. Certamente un nome azzeccato per descrivere il fenomeno. In astronomia indica infatti un corpo celeste che durante il suo moto transita nell’ombra proiettata da un altro “oggetto celeste”.
È la più frequente e la più duratura, può verificarsi fino a 5 volte l’anno. Se durante la fase di plenilunio e la Terra si frappone tra Sole e Luna avremo l’eclissi di Luna. Possono arrivare a durare anche più di un’ora!
Si parla di un’eclissi totale di Luna quando i tre corpi sono esattamente allineati. Si osserverà un graduale oscuramento della Luna, fin quando quest’ultima non transita nel cono d’ombra terrestre. A questo punto osserveremo la famosa Luna Rossa. Ciò è dovuto all’atmosfera terrestre. Questa filtra le componenti più energetiche dello spettro elettromagnetico (blu/viola). La rimanente radiazione del rosso è libera di raggiungere la superficie lunare grazie alla rifrazione.
Durante un’eclissi parziale la Luna non entra completamente nel cono d’ombra della Terra. Solamente una porzione viene adombrata ed appare molto più scura rispetto alla zona in penombra. Infine, l’eclissi penombrale si verifica quando la Luna transita nel cono di penombra della Terra, ma risulta essere poco apprezzabile alla nostra vista.
La domanda che ci si potrebbe porre a questo è “perchè l’eclissi non si verifica ad ogni plenilunio?” La risposta sta nella geometria celeste. Il piano di rotazione della Terra intorno al sole, chiamato eclittica, ha un’angolazione diversa rispetto al piano di rotazione Terra-Luna. Solo nei due punti di intersezione tra i due piani, detti nodi lunari, può avvenire l’eclissi.
Sono le più attese, ma anche le più rare. Stavolta è la Luna che transita tra Terra e Sole. L’ombra generata dalla Luna viene proiettata sulla Terra, generando buio momentaneo. Tutto ciò è possibile, nonostante la Luna sia un corpo piccolo rispetto al Sole, grazie all’elevata distanza tra i due corpi. La sua durata non supera la decina di minuti.
L’eclissi di Sole totale è visibile in limitate aree del globo. Questo perchè le condizioni risultano essere anora più stringenti. Il cono d’ombra proiettato risulta essere molto meno ampio, considerate le ridottte dimensioni della Luna. Ne risulta che pochissime zone del globo godranno dello spettacolo, in particolare quelle toccate dalla congiungente Sole-Luna.
Può capitare che i tre corpi non siano precisamente allineati, in questo caso avremo un’eclissi parziale. Un’ulteriore tipologia di eclissi solare è definita anulare. Se la Luna risulta essere troppo lontana dalla Terra, non riesce a coprire completamente la luce solare. La nostra stella rimane oscurata solamente nella parte centrale, mentre esternamente si forma una corona solare. Dalla Terra sarà possibile ammirare un anello di luce che avvolge il cuore oscuro della Luna.
La frequenza di questi avvenimenti astronomici è molto diversa. Per le eclissi di Luna passano pochi mesi di distanza tra una e l’altra. Più complicato per le eclissi di Sole, che oltre ad essere più circoscritte, hanno una frequenza di 16-18 mesi. L’Italia è abbastanza sfortunata sotto questo punto di vista. La prossima eclisse solare totale visibile dall’italia sarà nel 2081…
Un tempo lungo è vero, ma possiamo consolarci nel prossimo decennio, quando si verificheranno alcune eclissi di Sole parziali. Per allora sarà necessario di munirsi di appositi filtri per gli occhi e non guardare direttamente la luce! Inoltre, è importante sapere che i comuni occhiali da sole non sono per nulla sufficienti a proteggerci da danni alla vista.
Già nell’antica Grecie le eclissi sono state fondamentali. Aristarco riuscì a stimare il diametro del nostro satellite durante un’eclissi di Luna. Aristarco e Tolomeo, invece, stimarono la distanza Luna-Terra.
Anche più modernamente le eclissi di Sole e Luna hanno contribuito a varie ricerche. Nel 2011 La NASA, attraverso l’LNO, ha analizzato la velocità di raffreddamento della faccia lunare rivolta verso di noi. In questo modo se ne è potuto mappare la morfologia: superfici piatte disperdono calore più velocemente rispetto quelle frastagliate.
Altri rilevamenti attraverso sorgenti laser hanno permesso di misurare l’accelerazione lunare e il conseguente rallentamento della rotazione terrestre. Altro esempio è la misura della quota in cui è confinato il famoso strato di ozono, da 50 a 80 km sopra la superficie. Le eclissi di Sole, invece, hanno dato l’oppurtunita di studiare la corona solare in maniera molto agevole.
Il 29 maggio 1919 un’eclisse di Sole conferma la teoria della relatività di Einstein. Grazie al buio provato dal transito della Luna si è ottenuta la prova empirica a sostegno della relatività. La luce proveniente dalle stelle visibili dietro il Sole subiva l’influenza della massa solare. Questo lo si è capito confrontando le foto di notte con quella effettuate durante l’eclissi. Il tutto sarebbe stato impossibile senza l’intervento della Luna.
Nell’Ottobre del 2019 la sonda della NASA Juno ha scattato un’immagine che ritraeva un’eclissi totale di sole su Giove. L’ombra proiettata era quella di Io, uno dei satelliti del pianeta gassoso.
Spesso l’Universo ci riserva spettacoli magnifici, probabilmete guardando ciò che avviene nello spazio a noi vicino ci rendiamo solo minimamente conto di quanto ancora si nasconde tra le stelle. Grazie ad eventi, come le eclissi di sole e luna, che possono durare anche solo pochi minuti, abbiamo effettuato validazioni e rilevazioni che ci hanno fornito la chiave di lettura dell’Universo.