L’astronauta italiano Luca Parmitano, durante la missione Beyond, ha scelto di testimoniare con un film la sua esperienza nello spazio. Da qui nasce il documentario, diretto da Francesco Cannavà, che ha come protagonista lo spazio stesso. Al centro del film, infatti, non ci sono gli astronauti e la loro vita a bordo dell’ISS, ma le attività spaziali e tutto quello che lo spazio può offrire.
L’esperienza in orbita di Luca Parmitano, durata mesi, è stata documentata in prima persona dall’astronauta italiano, con la collaborazione del suo equipaggio. “Space Beyond” è il documentario ufficiale della missione, frutto di una collaborazione italo-tedesca, è stato scritto e diretto dal regista Francesco Cannavà. Quest’ultimo afferma:
“Per essere riusciti a raggiungere quest’obiettivo abbiamo lavorato 2 anni con Luca Parmitano e con lo staff dell’Esa. Non si potevano improvvisare queste riprese, quindi il contatto con Luca è stato continuo, attraverso internet e le e-mail, ma è stata fondamentale soprattutto l’attività di preparazione”
Nel film sono presenti anche le testimonianze degli altri astronauti presenti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale e le tematiche affrontate variano dalle missioni extraveicolari, alla robotica, alla salvaguardia del Pianeta. Utilizzando le fotografie ed i filmati registrati durante il soggiorno a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, si è ottenuta una testimonianza della missione spaziale. Il film mostra sia la vita degli astronauti lontani dalla Terra, sia le bellissime immagini del nostro Pianeta riprese da una prospettiva spaziale. Grazie a questo, il documentario riesce a coniugare la divulgazione scientifica e l’arte. Il film ha una durata di 84 minuti, durante i quali Luca Parmitano ci porta con lui sulla Stazione Spaziale Internazionale. In questo modo, ci mostra la vita e il lavoro in orbita, come in una sorta di diario di bordo.
Luca Parmitano è un militare e astronauta italiano, nato in Sicilia nel 1976. Ha frequentato l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, entrando poi a far parte dell’Aeronautica Militare nel 1995. Nel 2009 ha superato le selezioni per diventare astronauta ESA ed è entrato a far parte dell’equipaggio di riserva della missione Expedition 34. Ha partecipato anche alle missioni Expedition 36 e Expedition 37, durante le quali ha avuto il ruolo di ingegnere di volo. Luca Parmitano, inoltre, è stato il primo astronauta italiano ad effettuare un’attività extraveicolare. Il 9 luglio 2013, infatti, ha fatto una passeggiata spaziale di sei ore e sette minuti. È stato anche il primo italiano (e terzo europeo) al comando della Stazione Spaziale Internazionale durante la missione Expedition 61.
La missione alla quale è stato dedicato il film documentario “Space Beyond” è la missione omonima, “Beyond”, alla quale Luca Parmitano ha partecipato nel 2019. L’astronauta è partito per la Stazione Spaziale Internazionale il 20 luglio 2019. Questa data è particolarmente significativa perché rappresenta il cinquantesimo anniversario dello sbarco dell’uomo sulla Luna, avvenuto con la missione Apollo 11 nel 1969. Inoltre, la missione “Beyond” ha visto Luca Parmitano come comandante della Stazione Spaziale Internazionale, primo italiano ad aver ottenuto questo ruolo. Considerata tra le più importanti dell’ultimo periodo, la missione si è conclusa lo scorso febbraio. Durante i mesi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, Parmitano e gli altri astronauti si sono dedicati soprattutto alla ricerca scientifica.
La scelta del nome della missione, “Beyond”, non è casuale. Luca Parmitano, infatti, ha scelto questo nome proprio per sottolineare l’importanza di andare “oltre”, di non porre limiti all’evoluzione e alla conoscenza.Questo concetto viene ripreso nel film, dove il protagonista assoluto è lo spazio. Parmitano, infatti, afferma:
“L’idea era quella di creare un documentario completamente nuovo. Volevo raccontare lo Spazio, che in Space Beyond è l’assoluto protagonista, con la partecipazione straordinaria degli astronauti nel ruolo di narratori. I nostri duecento giorni a bordo dell’Iss, gli esperimenti che abbiamo portato a termine, l’amicizia che si è cementata tra noi nove compagni di viaggio, passa in secondo piano rispetto a quello che lo Spazio è in grado di svelare”