Missioni spaziali

Mars Sample Return: Esa e Nasa porteranno dei souvenir da Marte

Ad oggi, nel settore spaziale, parlare di ambizione significa parlare di qualcosa mai fatto prima; ragionando sotto questo punto di vista, il candidato più appetibile per una missione scientificamente senza precedenti è senza dubbio Marte. Queste sono le caratteristiche alla base della proposta per il progetto combinato Nasa-Esa che si pone come obiettivo quello di portare sulla Terra campioni di rocce direttamente prelevate dal suolo marziano: mars sample return. Andiamo nei dettagli per capire qual è stata la recente importante novità e scopriamo come mai questa rappresenta una missione così entusiasmante.

Rappresentazione di una fase di MSR. Credits: nasa.gov

I dettagli della Missione Mars Sample Return

Mars Sample Return (MSR) è il nome del progetto proposto dalla Nasa. L’obiettivo che caratterizza MSR non è mai stato realizzato in passato: nessuna missione ha mai riportato sulla Terra campioni di un altro pianeta del sistema solare. Avere sulla Terra rocce di Marte rappresenterebbe una risorsa scientifica mai posseduta in passato, dal momento che gli studi in laboratorio potrebbero essere molto più efficienti e approfonditi rispetto a quanto si riesca a fare sulla superficie di un pianeta.

La grandezza di questo fine non risiede solamente nel suo prestigio scientifico ma anche nello sforzo tecnologico ed economico necessario per realizzarlo; per queste ragioni, MSR nasce come un progetto combinato tra Nasa ed Esa. Solo l’unione delle risorse di due agenzie spaziali così potenti potrebbe generare l’impegno multilaterale richiesto da questa missione e dai rischi che questa comporta. 

Per la realizzazione del suo obiettivo, MSR necessita di molteplici veicoli spaziali avanzati. Il primo è già in viaggio verso Marte: si tratta del rover Perseverance della Nasa che atterrerà sul pianeta rosso nel febbraio 2021. Perseverance è dotato di un sistema di prelievo molto avanzato e il suo ruolo sarà quello di raccogliere i campioni sul suolo. Secondo il programma, dopo un’attenta selezione, alcuni di questi verranno lasciati sul suolo marziano, dove un rover dell’ESA avrà il compito di prenderli e portarli al modulo di ascesa della Nasa.

Infine, i campioni saranno portati in orbita attorno al pianeta dove il modulo incontrerà la sonda ESA Earth Orbiter Return che concluderà la missione tornando verso la Terra e rientrando nell’atmosfera. Per questo motivo MRS è considerata una missione altamente prestigiosa: lo sforzo ingegneristico richiesto per la riuscita è ingente.

Credits: esa.int (youtube)

La svolta proveniente dal comitato

Il 10 novembre 2020 l’agenzia spaziale statunitense ha rilasciato una dichiarazione sul suo sito inerente all’analisi realizzata da un comitato indipendente sulla proposta relativa a MSR. La Nasa ha proposto questa missione diverso tempo fa e dal 2012 si sta impegnando nello studio per portare rocce di Marte sulla Terra. Tuttavia, negli anni passati, le tecnologie non erano abbastanza avanzate e collaudate per un obiettivo così grande. Le missioni marziane dell’ultimo decennio hanno però permesso di sviluppare nuovi sistemi e strumentazioni.

Per questo motivo, una volta raggiunto un livello tecnologico avanzato, la Nasa ha deciso di convocare un comitato indipendente che analizzasse la proposta della missione, formato da dieci rilevanti leader del campo ingegneristico e capeggiato da David Thompson, ex presidente e CEO di Orbital ATK. Il consiglio ha dovuto incontrarsi per venticinque sedute tra agosto e ottobre 2020, intervistando ingegneri Esa e Nasa, esperti del settore industriale e ricercatori.

Il comitato ha valutato positivamente il progetto reputando la posizione della Nasa all’altezza della sfida economica e tecnologica associata a MRS. Lo studio della proposta ha portato ad un’analisi approfondita del piano economico, dell’approccio tecnico, dell’organizzazione e dei finanziamenti. Basandosi sulle evidenze delle recenti missioni combinate, inoltre, è stata ulteriormente confermata l’efficacia delle partnership tra agenzia americana ed europea. Dopo aver affermato che le tecnologie a disposizione sono all’altezza della sfida, nel report ci sono quarantaquattro raccomandazioni per indirizzare il lavoro in quelle aree considerate “critiche”. In conclusione, Thomson afferma:

“Dopo un’accurata analisi del piano dell’agenzia, il comitato indipendente crede all’unanimità che la Nasa è oggi pronta a sviluppare MSR, il prossimo passo per l’esplorazione di Marte.”


Il percorso per portare Marte sulla Terra è quindi appena iniziato e sarà entusiasmante. Non vediamo l’ora di scoprire quali saranno i prossimi passi!

A cura di Paolo Mori.