Biden e la NASA: come il nuovo presidente USA cambierà lo spazio
Con Trump ormai prossimo ad alzare bandiera bianca, è ormai certo che il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America sarà Joe Biden; il candidato democratico è un sostenitore della NASA, ma qual è il programma di Biden per l’esplorazione dello spazio?
Biden e lo spazio: il programma
Durante la sua campagna elettorale, Joe Biden non si è mai espresso nei comizi in maniera diretta sul suo programma per l’esplorazione dello spazio e sui finanziamenti alla NASA. Non sono mancati però messaggi di congratulazioni ed endorsement nei confronti della NASA, specie in concomitanza con la buona riuscita delle ultime missioni. In particolare, in occasione della missione di NASA e Space X “Demo 2” ha detto: “Quando sarò presidente, non vedo l’ora di guidare un programma spaziale audace che continui a mandare astronauti nello spazio e espanda i confini dell’esplorazione e della scienza attraverso investimenti in ricerca e tecnologia che aiutino milioni di persone qui sulla terra“.
Data la scarsità delle dichiarazioni, possiamo basarci sulla piattaforma programmatica del Partito Democratico Americano per meglio comprendere il programma spaziale della prossima amministrazione. Possiamo riassumere i piani in due punti principali.
Spazio ed osservazione della Terra: il piano di Biden
Il prossimo presidente degli USA ha le idee ben chiare su questo. Una grossa fetta degli sforzi in campo spaziale sarà rivolta a migliorare la vita sulla Terra. E così, per la nuova amministrazione l’intenzione è quella di potenziare la rete di satelliti che monitora il nostro pianeta e soprattutto servirsene per studiare, comprendere ed evitare i problemi legati ad inquinamento e surriscaldamento globale.
Sul piano pratico, ovviamente, non sono ancora state definite le modalità con cui si intenderà procedere ma molto verosimilmente la voce del budget di NASA (e NOAA, altro ente interessato al monitoraggio dell’ambiente) verrà potenziato in questo senso.
Esplorazione dello spazio e prossime missioni NASA
Negli ultimi anni, i principali successi della NASA e dell’industria aerospaziale americana sono stati legati alle missioni di preparazione al futuro dell’esplorazione spaziale. Il programma Artemis è ormai quasi pronto a riportare l’uomo sulla Luna e questa volta, al contrario di quanto successo con Apollo, l’intenzione è quella di creare degli insediamenti stabili che possano servire sia da basi scientifiche che da basi di lancio per missioni interplanetarie in futuro.
Nonostante anche su questi punti Biden non si sia espresso in maniera diretta, tutto lascia presagire che le voci del bilancio NASA relative all’esplorazione dello spazio non dovrebbero subire grossi scossoni. In particolare, guardando alla tabella di marcia delle missioni Artemis, risulta interessante notare come il lancio della prima missione con equipaggio sia fissato per il 2024. È verosimile pensare che Biden spinga per evitare ritardi in modo da poter sfruttare un eventuale successo per lanciare la propria campagna elettorale di riconferma (o quella della Harris).
Jim Bridenstine e Joe Biden
Intanto lo scorso 9 Novembre, l’attuale uomo di punta della NASA Jim Bridenstine ha annunciato in un’intervista ad Aviation Week che ha intenzione di rinunciare al suo ruolo di vertice sotto l’amministrazione Biden.
Secondo Bridenstine non ci sarebbe un sufficiente rapporto di fiducia da parte del team del futuro presidente e pertanto una sua conferma a capo della NASA non farebbe il bene dell’agenzia. Al momento l’intenzione non è stata ancora confermata e probabilmente dovremo attendere il prossimo Gennaio per notizie più concrete.
Il team di transizione lanciato da Biden
La mancanza di dichiarazioni in campagna elettorale non deve ingannare o far pensare a una mancanza di interesse negli investimenti in NASA e spazio del neoeletto Biden. A dimostrazione della sua volontà di puntare sul programma spaziale, c’è il “transition team” nominato lo scorso 10 Novembre.
Questa squadra si occuperà di gestire la transizione all’interno della NASA tra l’attuale amministrazione Trump e quella di Biden. Al suo interno lo staff del presidente ha inserito figure di garanzia, molte delle quali con un passato nella stessa agenzia. Tra queste abbiamo l’ex astronauta Pam Melroy, alcuni scienziati dell’agenzia spaziale statunitense e alcuni membri del team di transizione del primo governo Obama.