Difesa Planetaria: addio al radiotelescopio Arecibo
La difesa planetaria ha subito un duro lutto quest’anno. Dopo una lunghissima ma onorata carriera, la vita del radiotelescopio di Arecibo è giunta al termine. La National Science Foundation (NSF) ha annunciato il 19 Novembre 2020 che il radiotelescopio sito a Porto Rico ha subito danni strutturali troppo gravi per poter essere riparato in effettiva sicurezza; infatti, negli ultimi mesi la struttura ha subito danni molto rilevanti, a seguito delle due rotture di cavi, che l’ha portata quasi al collasso.
Con una veneranda età di 57 anni, l’osservatorio è già sopravvissuto a molte catastrofi naturali, come uragani e terremoti; a seguito di una revisione delle valutazioni ingegneristiche, è stato rilevato che i danni all’Osservatorio di Arecibo non possono essere stabilizzati senza rischi per i lavoratori edili e il personale della struttura. Con le condizioni al contorno sopraelencate, la NSF inizierà i piani per la disattivazione del telescopio da 305 metri, una risorsa a livello mondiale per la radioastronomia, la ricerca planetaria, del sistema solare e geospaziale.
Si unisce al “dolore”, Sean Jones, vicedirettore della NSF:
“Questa decisione non è stata facile da prendere. Comprendiamo quanto Arecibo significhi per la comunità [della ricerca] e per Porto Rico“.
Ovviamente, come già annunciato a inizio articolo, ci sono motivi importanti che hanno spinto a questa decisione; si è esposto a riguardo, il direttore della NSF Sethuraman Panchanathan:
“La NSF dà la priorità alla sicurezza dei lavoratori, del personale dell’Osservatorio di Arecibo e dei visitatori, il che rende necessaria questa decisione, anche se sfortunata. Per quasi sei decenni, l’Osservatorio di Arecibo è servito da faro per la scienza rivoluzionaria e come partnership con la comunità. Anche se questo è un cambiamento profondo, cercheremo modi per assistere la comunità scientifica e mantenere un forte rapporto con le persone di Porto Rico“.
Ma cos’è successo al radiotelescopio Arecibo?
Il telescopio dell’Osservatorio di Arecibo è costituito da una parabola radio di 305 metri di diametro con una piattaforma strumentale di 900 tonnellate; tale piattaforma è sospesa a 400 piedi da cavi collegati, a loro volta, a tre torri. Il 10 agosto 2020, un cavo ausiliario si è rotto, scivolando dalla sua presa in una delle torri e lasciando uno squarcio di 100 piedi (30 metri) nella parte sottostante.
NSF ha autorizzato l’Osservatorio di Arecibo a prendere tutte le misure ragionevoli e utilizzare i fondi disponibili (milioni di dollari) per garantire l’analisi e le attrezzature necessarie per affrontare la situazione. Gli ingegneri stavano lavorando per determinare come riparare il danno e determinare l’integrità della struttura quando il cavo principale, collegato alla stessa torre, si è rotto il 6 novembre.
Il secondo cavo rotto è stato inaspettato: le prime valutazioni avevano indicato la struttura come stabile e avevano anche iniziato il ripristino del radiotelescopio. Gli ingegneri hanno successivamente scoperto che il cavo principale si spezzava a circa il 60% di quella che avrebbe dovuto essere la sua resistenza alla rottura minima, durante condizioni meteo standard, aumentando le probabilità che anche altri cavi potessero essere più deboli del previsto.
Dopo queste scoperte e dopo aver constatato che ulteriori prove di stress per acquisire una misura più accurata della forza dei cavi rimanenti potrebbero far crollare la struttura, l’azienda ha consigliato una demolizione controllata per eliminare il pericolo di un crollo imprevisto.
Quale sarà il suo destino?
L’ “anima” di Arecibo continuerà a esistere anche nei prossimi tempi; infatti, una disattivazione controllata darà l’opportunità di preservare tutte le risorse preziose che l’osservatorio possiede. Ovviamente, non mancano lamentele e dubbi sulla volontà di disattivare il radiotelescopio; infatti, si vocifera che, negli ultimi anni, NSF ha cercato di ridurre il proprio impegno nei confronti dell’Osservatorio di Arecibo e, assumendone la gestione, UCF (University of Central Florida) si è fatta carico di una parte maggiore dell’onere finanziario.
Gaume, tuttavia, ha dichiarato:
“Questa decisione non ha nulla a che fare con i meriti scientifici dell’Osservatorio di Arecibo. Si tratta di sicurezza. La struttura ha ancora capacità potenti e uniche su cui i ricercatori fanno affidamento. Sono fiducioso della resilienza della comunità di astrofisica. NSF sta lavorando con alcune delle sue altre strutture per intraprendere alcuni degli studi che sono stati interrotti“.
Polemiche a parte, ringraziamo il radiotelescopio Arecibo per tutti questi anni di onorato servizio; inoltre, aggiungiamo la speranza che la sua eredità non possa portare altro che ulteriore evoluzione in questo campo molto importante.