Astronomia

BepiColombo studierà i principali misteri di Mercurio

BepiColombo, lanciato ad Ottobre 2018, studierà i 5 principali misteri di Mercurio, oltre a compiere importanti esperimenti durante il viaggio.
La sonda effettuerà un fly-by intorno alla Terra il 10 Aprile per rallentare e dirigersi verso l’interno del Sistema Solare. Seguiranno poi altre 8 manovre intorno a Venere e Mercurio per acquisire la corretta orbita intorno al pianeta.

Fly-by intorno alla Terra il 10 Aprile
Credits: Airbus

1. Da dove viene Mercurio?

Mercurio, il pianeta più interno del Sistema Solare, viaggia intorno alla nostra stella su un’orbita altamente ellittica con un periodo di 88 giorni. Ma questo non sembra essere stato da sempre il suo posto.

I dati ricevuti dalla sonda della NASA, MESSENGER, che ha orbitato il pianeta dal 2011 al 2015, hanno rilevato un’imprevista composizione chimica della superficie. Sembra, infatti, che il pianeta contenga una elevata presenza di Potassio, rispetto alla percentuale del più stabile e radioattivo Torio.

Mentre il Potassio evapora rapidamente ad alte temperature (che su Mercurio arrivano a toccare i 450° C ), il Torio riesce a sopravvivere in questi ambienti.
Sul pianeta il rapporto tra questi due elementi è molto simile a quello presente su Marte (4° pianeta per distanza dal Sole).

Differenze di composizione chimica e mineralogica di Mercurio
Credits: NASA/JPL/CalTech

Ciò fa ipotizzare che Mercurio sia nato in un’orbita vicina a quella del pianeta Rosso ed un evento, probabilmente una collisione con un altro corpo celeste, lo abbia spinto verso l’interno del Sistema Solare.
Un impatto del genere potrebbe anche giustificare il particolare nucleo di Mercurio, molto spesso se comparato al proprio mantello.

Spingendosi più vicino a Mercurio di quanto ha potuto fare MESSENGER, BepiColombo potrebbe fornirci una mappatura della superficie più completa ed accurata: elemento cruciale per la risposta a questo mistero.

2. C’è acqua su Mercurio?

Durante alcuni passaggi di MESSENGER sopra i poli di Mercurio, la luce riflessa all’interno di alcuni crateri ha suggerito la presenza di ghiaccio.
Il ghiaccio, d’altro canto, potrebbe essere presente a causa dei fitti bombardamenti di meteore, attirati in quelle zone del Sistema Solare dalla imponente gravità del Sole.

Grazie all’equipaggiamento di BepiColombo non solo si riuscirà a confermare o negare quest’ipotesi ma si potrà anche stabilirne le quantità.

Rilevazioni di MESSENGER sui poli di Mercurio suggeriscono acqua nei crateri
Credits: NASA

La vicinanza al Sole e le incredibili temperature hanno da sempre messo in dubbio la presenza d’acqua sul pianeta.
L’inclinazione di Mercurio, però, potrebbe permetterne la presenza in alcuni luoghi. Infatti, il pianeta, inclinato di circa 90°, ha il proprio asse perpendicolare al piano orbitale. Una tale caratteristica permette ai crateri sui poli di non essere mai raggiunti dai raggi solare, lasciandoli perennemente ghiacciati.

Probabilmente se BepiColombo riuscirà a rispondere a questi primi misteri di Mercurio, gli obiettivi scientifici verso questo pianeta potrebbero cambiare radicalmente.

3. Mercurio è geologicamente attivo?

Sebbene apparentemente ostile e con una superficie non atta a sviluppare la vita, Mercurio potrebbe essere geologicamente attivo.
Le immagini ricevute dalla sonda MESSENGER mostrano alcune cavità sulla superficie che sembrano essere state generate da evaporazioni di materiale all’interno del pianeta .

Particolare morfologia della superficie suggerisce evaporazione di materia
Credits: National Geographic

Se i dati di BepiColombo confermeranno queste supposizioni, Mercurio non verrebbe più paragonato alla Luna, con la quale condivide molte caratteristiche ma che risulta geologicamente morta.

4. Da cosa deriva la presenza di un campo magnetico?

La presenza di un campo magnetico è una caratteristica che, come pianeti rocciosi, solo la Terra e Mercurio (sebbene molto più debole del nostro) possiedono; Marte, invece, sembra averlo perso molto tempo fa.
Lo sviluppo di condizioni necessarie ad ospitare la vita è strettamente legato alla presenza di un campo magnetico che possa proteggere la superficie dalle radiazioni esterne.

Il campo magnetico di Mercurio appare inoltre traslato 400 km verso Nord e non centrato nel nucleo, come quello terrestre
Credits: Wikipedia

Il campo magnetico terrestre è prodotto dal ricircolo di ferro liquido all’interno del nucleo, mentre per Mercurio si supponeva che tale liquido si fosse solidificato a causa delle dimensioni ridotte del pianeta.

Mentre orbita intorno al Sole, Mercurio interagisce con il forte campo magnetico della Stella generando maree e rigonfiamenti superficiali. BepiColombo si propone di misurare questi fenomeni per smentire le supposizioni e certificare la presenza di ferro liquido nel nucleo.

I dati di BepiColombo forniranno agli scienziati numerose informazioni su come un pianeta così vicino al Sole possa continuare a mantenere un campo magnetico.

5. Perché Mercurio è così nero?

Come detto, Mercurio ha molte caratteristiche in comune con la Luna. Una di queste è sicuramente il netto colore scuro che lo contraddistingue.

L’albedo di Mercurio, ossia la frazione di radiazione riflessa, è la più bassa di tutti i pianeti rocciosi. La quantità di luce riflessa è addirittura inferiore a quella della Luna stessa, rendendo questo colore ancora più insolito.

Mercurio nella lunghezza d’onda del visibile
Credits: NASA/JPL

Una delle ipotesi avanzate è che, sebbene i materiali su Mercurio siano gli stessi presenti sugli altri corpi celesti, l’incredibile temperatura li fa apparire molto più scuri di quanto non siano in realtà.
Un’ulteriore ipotesi prevede invece la presenza di grafite sulla superficie, formatasi durante il raffreddamento del pianeta.

BepiColombo si propone di risolvere i misteri di Mercurio per fornire indizi sulla nascita e sul futuro del nostro pianeta e della specie umana.
Studiare la composizione di Mercurio, i processi geologici e l’ambiente intorno ad esso aiuterà la comunità scientifica a risolvere i misteri non solo del pianeta ma anche dell’intero Sistema Solare.