SpaceX prepara un primo prototipo della Starship
Il razzo dai mille nomi: inizialmente era conosciuto come Mars Colonial Transporter, poi Interplanetary Transport System, e fino a poco tempo fa, Big Falcon Rocket (BFR).
Infatti, dopo la presentazione della prima missione del BFR, e l’annuncio da parte dello stesso Elon Musk di voler andare su Marte, nell’ultimo periodo il CEO di SpaceX ha rinominato il suo ultimo ambizioso progetto in Starship.
Come per la vecchia coppia BFR/BFS, dove BFR rappresentava l’intero razzo, mentre BFS rappresentava la sola navicella spaziale, adesso abbiamo la coppia Starship/Super Heavy Rocket, dove Starship sarà il nome della navicella e Super Heavy Rocket il booster.
È stato lo stesso Elon, nei giorni scorsi, a pubblicare delle nuove e strabilianti immagini del primo prototipo della Starship (Starhopper), in costruzione presso la struttura di collaudo in Texas. Ma anche appassionati di tutto il mondo non hanno perso tempo: in migliaia si sono recati a Boca Chica per vedere con i loro occhi, e immortalare, la colossale “nave promessa”.
Nave in acciaio inossidabile
A seguito della pubblicazione online di foto come queste, la curiosità è salita alle stelle, e così, grazie ad una sessione di domande e risposte su Twitter con il CEO di SpaceX, sono emersi diversi dettagli sulla progettazione dell’enorme razzo.
Il prototipo della Starship mostrato è realizzato in acciaio inossidabile, secondo il tweet, un materiale che gestisce molto bene il calore estremo. Una volta lucidato, riuscirà a riflettere il calore molto meglio dei materiali a base di carbonio usati per la costruzione di altri razzi.
È vero che ciò potrebbe aiutare l’astronave a sopportare lo stress dei voli spaziali a lungo termine, ma è difficile non notare un problema di peso: l’acciaio inossidabile è più pesante della più comune fibra di carbonio.
Interviene quindi Musk a chiarire i nostri dubbi, specificando che la resistenza ed il peso dell’acciaio inossidabile utilizzato, probabilmente una lega speciale progettata proprio da SpaceX per l’occasione, sottoposto a trattamento criogenico, è addirittura migliore rispetto alla fibra di carbonio ad alte temperature, ma peggiore a temperatura ambiente.
Possibile profilo di rientro della Starship
Non sono ancora stati forniti molti dettagli sul metodo di rientrò che verrà utilizzato dalla Starship per atterrare a Terra.
È possibile, però, lavorare di immaginazione e provare a dare un possibile profilo di rientro. È proprio quello che ha fatto un utente su Reddit, e si basa sul cambiamento “naturale” del centro di massa. L’utente in questione ha fornito un resoconto abbastanza dettagliato delle varie fasi, che sfruttano in modo intelligente il cosiddetto “raffreddamento attivo“.
Durante il lancio, tutti i serbatoi sono alimentati, e la nave è in equilibrio. Nella fase di orbita, i serbatoi principali sono vuoti, ad eccezione del serbatoio del metano, che ha ancora del combustibile. Al rientro, il centro della massa si muove verso il lato della nave adetto al raffreddamento della stessa. Questo naturalmente orienta la nave in modo tale da sopportare il calore del rientro.
Dopo un po’, la nave inizia a svoltare per l’atterraggio: quando il metano viene pompato fuori dal lato della nave infatti, il suo centro di massa si sposta verso il centro e verso il basso, e inizia a far ruotare la nave con i suoi motori verso il basso, rendendola pronta per l’atterraggio.
Nella fase finale di atterraggio, il centro di massa è di nuovo al centro, vengono aperte le gambe di atterraggio e finalmente riesce ad atterrare integro.
Una straziante attesa per il decollo
È sempre difficile attendere per qualcosa di così grande, soprattutto dopo l’annuncio di Elon Musk sulla possibile data di collaudo di questo prototipo.
Esatto, sono state annunciate le possibili tempistiche per il primo volo che, secondo Musk, avverrà tra marzo e aprile del 2019.
Dopo il primo volo del prototipo, verrà tenuta una presentazione tecnica completa sulle caratteristiche del razzo, che include anche un cambiamento radicale dei motori Raptor, pronti a funzionare già dal prossimo mese.
Se tutto andrà come previsto, verrà compiuto un grosso passo in avanti verso la realizzazione della visione di Elon Musk, la razza umana come specie multiplanetaria.