Elon Musk

    Starship Mk-1: esplode il prototipo di SpaceX

    Ieri sera, presso la sede di SpaceX sita in Boca Chica, Texas, è esploso il primo prototipo di Starship, Mk-1, lo stesso che avrebbe dovuto compiere un volo sub-orbitale entro la fine dell’anno.

    Staship il giorno prima dell'esplosione
    Staship il giorno prima dell’esplosione
    Credits: twitter

    L’Incidente 

    La distruttiva esplosione è avvenuta durante un test ai serbatoi del velivolo. In particolare questo era il primo test per l’iniezione di liquido criogenico nei serbatoi di metano e ossigeno liquido.
    Dal video girato è possibile notare come la prima parte a cedere strutturalmente sia stata la paratia superiore del velivolo, scagliata violentemente via dalla fusoliera (sembra a quasi un chilometro di distanza).
    Il liquido criogenico ed i vapori fuoriusciti nei minuti successivi sono stati dispersi dal forte vento lungo tutto il complesso di lancio.
    Negli istanti successivi è anche la paratia inferiore a cedere, rilasciando fumi bianchi.
    Le due esplosioni potrebbero suggerire che sia l’intera struttura interna dei serbatoi ad avere ceduto all’aumentare della pressione interna.

    Se questo test avesse avuto esito positivo, sarebbero seguite modifiche per l’installazione dei motori Raptor e per l’installazione delle batterie Tesla per il controllo del sistema idraulico delle alette.

    Al momento è difficile dire che impatto possa avere sui piani di Elon Musk la distruzione di questo prototipo. A maggior ragione dopo le sue dichiarazioni di Settembre sulla configurazione Mk-3: non solo avrà un processo costruttivo diverso e, soprattutto, molto più rapido.
    Inoltre il proprietario e amministratore di SpaceX risponde ad un Tweet sull’incidente in oggetto, affermando che Mk-1 ha avuto un ruolo importante nel percorso di verifica, ma il “flight design” ossia la configurazione definitiva di Starship è totalmente differente da questa.

    Starship explosion
    Starship explosion
    Credits: Twitter

    Sembra quindi che le scadenze prefissate per il primo volo della configurazione finale possano essere rispettate, senza dover nuovamente rinviare di parecchi mesi la data di lancio.


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