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Dopo anni di attesa, il Falcon Heavy è pronto a decollare!

Elon Musk ha da poco annunciato la data prevista per il primo volo di test del Falcon Heavy, giorno che definirà l'inizio di una nuova era spaziale.

Falcon Heavy al pad 39A. Credits: Elon Musk on Instagram

Ci sono voluti diversi anni per stabilire quale sarebbe stato il progetto finale del lanciatore Falcon Heavy, che secondo Elon Musk, sarebbe stato secondo solo al Saturn V (razzo che portò l’uomo sulla Luna nel 1969) per quanto riguarda il maggior numero di chilogrammi di carico utile da portare in orbita.

Dopo una serie di ritardi che videro slittare il lancio di debutto, prima al 2016 e ulteriormente alla fine del 2017, abbiamo finalmente una data: 6 febbraio 2018. Il decollo dell’Heavy avverrà durante una finestra di lancio di tre ore che si aprirà alle 13:30 ora locale (le 19:30 italiane) con la possibilità di effettuare un secondo tentativo il giorno seguente. La rampa di lancio sarà sempre la 39A a Cape Canaveral, piattaforma che continua a fare la storia dopo le missioni Apollo e Space Shuttle.

Dopo l’esito dello static fire test della scorsa settimana, le aspettative sono cresciute notevolmente. La prova, durata circa 12 secondi e che ha visto per la prima volta il funzionamento dei tre booster che insieme riescono a generare una spinta di circa 2 300 000 kN di forza, ha potuto constatare che gli esausti dei Merlin colpissero e nebulizzassero (come previsto) i getti d’acqua con cui si inonda la base della rampa di lancio, creando una gigantesca colonna di vapore alta circa 300 metri.

Questo test ha permesso agli scienziati della SpaceX di raccogliere importanti dati e parametri come temperatura, sollecitazioni acustiche, pressione, tensione e corrente analoghe a quelli di un vero lancio.

Perché è così importante il Falcon Heavy?

Elon Musk ha da poco annunciato la data prevista per il primo volo di test del Falcon Heavy, giorno che definirà l'inizio di una nuova era spaziale.
In una sola immagine il Falcon Heavy sul pad 39 A e il Falcon 9 sul pad 40, a Cape Canaveral. Credits: Elon Musk on Instagram

Inizialmente conosciuto come Falcon 9 Heavy, questo lanciatore progettato e costruito dalla Space Exploration Technologies (SpaceX), è in grado di trasportare 54 400 kg di carico utile vero l’orbita terrestre bassa (LEO), 22 200 kg verso l’orbita di trasferimento geostazionaria (GTO) e 13 600 Kg verso Marte. Alto 70 metri, il Falcon Heavy sarà composto da due stadi (aventi come propulsori 9 Merlin 1D e un Merlin Vacuum, rispettivamente), più due razzi ausiliari (18 Merlin 1D+).

L’obiettivo fondamentale del Falcon Heavy è quello di trasportare astronauti verso l’orbita terrestre bassa in un primo momento, per poi poter raggiungere anche la Luna o Marte (anche se l’annuncio, lo scorso settembre, del Big Falcon Rocket ci fa pensare a un pensionamento precoce del tanto atteso Heavy). Infatti, la NASA segue attentamente tutti gli sviluppi di questo lanciatore dopo aver stipulato un contratto con la SpaceX per il trasporto dei suoi astronauti verso la Stazione Spaziale Internazionale. Questo significherebbe, per gli Stati Uniti, la possibilità di ripristinare il proprio accesso autonomo allo spazio.

Anche il fattore “economico” è fondamentale per Elon Musk:

“I piani a lungo termine devono prevedere per un lanciatore di classe “Heavy” o anche “Superheavy” se i clienti lo richiedono. Ci aspettiamo che a ogni aumento della dimensione significhi una grande diminuzione del prezzo per libbra in orbita. […] Ultimamente credo che $500 dollari per libbra o meno sia facilmente raggiungibile.”

Nel 2011, la SpaceX annunciò che il costo per raggiungere l’orbita terrestre bassa sarebbe potuto scendere sotto i $450/kg se si fosse mantenuta una frequenza di lanci costante, e se si fosse riusciti a lanciare dieci Falcon 9 e dieci Falcon Heavy all’anno. Nel settembre 2016, i prezzi del Falcon Heavy si aggiravano intorno ai $1600 al chilogrammo ($750/libbra) verso l’orbita terrestre bassa, sempre che il vettore trasporti il massimo carico possibile. Tutte queste previsioni dipendono, naturalmente, dall’esito del prossimo 6 febbraio.

Un carico di lancio molto particolare

Elon Musk ha da poco annunciato la data prevista per il primo volo di test del Falcon Heavy, giorno che definirà l'inizio di una nuova era spaziale.
La Tesla Roadster all’interno del secondo stadio del Falcon Heavy. Credits: Elon Musk on Instagram

“I voli di prova dei nuovi razzi di solito contengono simulatori di massa sotto forma di blocchi di cemento o di acciaio. Sembrava estremamente noioso. Certamente, tutto quello che è noioso è terribile, specialmente le aziende, quindi abbiamo deciso di inviare qualcosa di insolito, qualcosa che ci ha fatto sognare. Il carico utile sarà un Tesla Roadster originale, che suona Space Oddity, su un’orbita di Marte ellittica di un miliardo di anni.”

Uno scherzo? No. Elon Musk ha deciso di utilizzare, al posto dei simulatori di massa, una delle macchine elettriche prodotte dalla sua azienda Tesla. Se il lancio avrà successo, la Tesla Roadster, color rosso ciliegia, sarà messa su una traiettoria che, alla fine, la farà arrivare nelle vicinanze di Marte.

Le principali sfide del lancio di debutto

Elon Musk ha da poco annunciato la data prevista per il primo volo di test del Falcon Heavy, giorno che definirà l'inizio di una nuova era spaziale.
Annuncio della data del primo volo di test del Falcon Heavy. Credits: Elon Musk on Twitter

Questa missione sarà analizzata in tutti i particolari in quanto questo lanciatore sarà destinato al trasporto di equipaggio. Perciò, Musk ha cercato di spiegare che il lancio è un’incognita, e che le possibilità di fallimento non sono scarse.

Sarà decisivo la capacità di controllare i 27 Merlin, che dovranno funzionare perfettamente sincronizzati per la riuscita del lancio. Inoltre, essendo un razzo riutilizzabile, dovranno atterrare, non uno, ma ben tre Falcon 9, due su delle piattaforme appositamente costruite a Cape Canaveral e una nella piattaforma Of course I still love you, nell’Oceano Atlantico.

L’appuntamento, quindi, è a martedì prossimo. Incrociamo le dita per poter assistere a uno degli eventi, che senza dubbio, daranno il via a una nuova Era Spaziale.