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Discovery: il programma della NASA che svelerà le origini del Sistema Solare

La NASA ha dato il via al nuovo programma Discovery di esplorazioni spaziali per fare luce sulle misteriose origini del Sistema Solare e tornare all’epoca in cui il Sole aveva 11 milioni di anni. Si tratta del programma Discovery di cui fanno capo due missioni: Lucy e Psyche. Il lancio della prima è avvenuto lo scorso 16 ottobre, mentre per la seconda bisognerà attendere il 2023.

Le origini del programma Discovery della NASA

Il programma Discovery ha inizio nel 1992, in cui la NASA incita scienziati ed ingegneri a realizzare delle missioni planetarie per saperne di più sulle origini del Sistema Solare. Le missioni porteranno innovazioni anche nel campo delle tecnologie sviluppate per il loro supporto, le quali miglioreranno la vita sulla Terra. Oltre alle due missioni sopra citate, del programma Discovery attivo e futuro fanno parte:

  • LRO (Lunar Reconaissancer Orbiter) con lo scopo di studiare la superficie lunare, il laboratorio scientifico più vicino alla Terra. Gli studi del suolo lunare hanno concesso una speranza al ritorno dell’uomo sulla Luna.
  • InSight (Interior Exploration using Seismic Investigation, Geodesy and Heat Transport) è un landers per l’esplorazione del suolo marziano. Esso venne dotato di un sismometro e un sensore termico, oltre che della capacità di attuare un carotaggio non superiore a 5 metri al di sotto della superficie di Marte.
  • MEGAN uno spettrometro che permetterà di ottenere informazioni sulla composizione della Luna marziana, Phobos.
  • DAVINCI+ (Deep Atmosphere Venus Investigation of Noble gases, Chemistry, and Imaging) è una missione che misurerà la composizione di Venere.
  • VERITAS (Venus Emissivity, Radio Science, InSAR, Topography, and Spectroscopy).

Sonda Lucy

Discovery NASA
Il razzo Atlas V con a bordo la sonda Lucy. Crediti: Nasa

La sonda Lucy è stata lanciata in orbita da Cape Canaveral, a bordo del lanciatore Atlas V. Il suo scopo sarà quello di studiare gli asteroidi troiani che orbitano attorno a Giove. In astronomia con il termine “troiano” si intende un corpo celeste (asteroide o satellite naturale che sia) che condivide la stessa orbita di un corpo celeste di dimensioni maggiori, orbitante attorno allo stesso pianeta (nel nostro caso di Giove).

La collisione tra i corpi celesti è evitata perché quello di dimensioni minori è situato in uno dei punto di stabilità di Lagrange, a 60° rispetto al corpo di dimensione maggiore. Il gruppo di asteroidi è a sua volta suddiviso in due gruppi: uno anteriormente alla posizione di Giove, l’altro posteriormente. Queste due posizioni rappresentano i punti lagrangiani di stabilità. I corpi di massa minore (gli steroidi) mantengono la loro posizione stabile grazie al bilanciamento della forza gravitazionale dettato dai corpi più grandi: il Sole e Giove.

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Gruppo di asteroidi troiani di Giove. Crediti: Nasa

La sonda raggiungerà un gruppo di asteroidi orbitanti attorno al pianeta Giove, solo nel 2027. In questo lasso di tempo si prevedono anche dei rientri della sonda Lucy sulla Terra, per eventuale rifornimento e/o manutenzione. Lo studio degli asteroidi potrebbe rivelare importanti informazioni riguardo la formazione dei pianeti, rappresentandone il loro scarto di materiale nel conglomerato che diede origine al sistema solare. La Nasa nomina gli asteroidi troiani i “fossili” del sistema solare, poiché essi rappresentano gli unici agglomerati precedenti la formazione del sistema solare.

Missione Discovery della NASA: Perché il nome “Lucy”?

La missione è unica nel suo genere. Ad essa verrà affidato il primato anche perché sarà la prima missione in cui una sonda della Nasa toccherà così tanti asteroidi distanziati. La sonda, battezzata Lucy, ricorda lo scheletro Lucy trovato in Etiopia nel 1974. Esso ha fornito all’umanità importanti informazioni riguardanti le origini della vita umana. L’analogia è evidente: si spera che la sonda faccia da cicerone seguendo le orme dello scheletro Lucy.

Sonda Psyche

Il nome della sonda deriva dall’omonimo asteroide ricco di metalli, la cui distanza dal sole supera quella della Terra. Il pianeta si trova nella fascia principale degli asteroidi, con una dimensione di circa 209,21 km di diametro. Psyche 16, si discosta dagli altri asteroidi ghiacciati con composizione principalmente rocciosa, essa ha un nucleo di nichel-ferro.

Il responsabile della missione in esame, Lindy Elkins-Tanton, afferma che l’asteroide è unico nel suo genere ad abitare il nostro Sistema Solare. Il suo studio aprirà le porte ad un nuovo mondo, non fatto di roccia o ghiaccio, ma di metallo: così come il nucleo del pianeta Terra. Il lancio di Psyche è programmato per il 2023, mentre per saperne qualcosa in più bisognerà aspettare il 2030.