Come si diventa piloti di linea?
Volare e “guidare” nel blu dipinto di blu: come si diventa piloti di linea? Ogni Paese ha delle proprie regole e restrizioni. In passato si poteva diventare piloti accedendo all’accademia militare, diventando cadetto dell’aeronautica militare e, dopo aver maturato esperienza, era possibile candidarsi alle varie richieste delle compagnie aeree.
Come si diventa piloti di linea oggi in Italia?
Attualmente, in Italia, la pratica da seguire è un po’ cambiata: è necessario iscriversi ad una scuola di volo certificata, che solitamente si trova nei pressi di un aeroporto. Dopo aver seguito un corso della durata di circa due anni e un costo medio di 100 mila euro, sarà possibile ottenere la licenza di pilota.
Una volta ottenuta la licenza, per restarne in possesso, bisogna mantenere un determinato numero di ore di volo l’anno e ogni sei mesi sostenere degli esami in cui verranno rivalutate le varie abilità in situazioni di emergenza. Solo così verrà riconfermato nuovamente il brevetto di volo.
I requisiti per poter diventare piloti
I requisiti principali per cominciare questo lungo percorso sono: avere un diploma di scuola media superiore oppure affrontare un test che prevede le conoscenze basilari di matematica, fisica e inglese. Il corso prevede una parte teorica e una parte pratica, più vari test psicofisici che però vengono ripetuti ogni due anni fino ai 40 anni e successivamente ogni anno.
Come si diventa piloti di linea: i principali step
Esistono diverse tipologie di licenze e per diventare pilota di linea bisogna passare per tutti e tre gli step:
- Il primo è la licenza PPL, ovvero il pilota privato: permette di pilotare un aereo o un elicottero con passeggeri non paganti (di conseguenza neanche il pilota viene pagato) e per ottenerla bastano 37 ore di volo in doppio comando e 10 in solitaria, più un’ora di esame. Si imparano le basi del pilotaggio, la navigazione, il controllo dell’aereo e la simulazione realistica di diverse situazioni di emergenza. Non è richiesta la conoscenza dell’inglese.
- Il secondo step è la licenza CPL, pilota commerciale: questa licenza consente al pilota di essere pagato per l’attività di volo, pilotando aerei di piccole e medie dimensioni che richiedono un solo pilota o aerei con due piloti come copilota. Sono richieste almeno 150 ore di volo come pilota in comando, la licenza PPL e conoscenza della lingua inglese.
- Ultimo ma non per importanza (anzi il contrario) finalmente l’ATPL, il pilota di linea: il corso è diviso in due parti: l’addestramento teorico di 750 ore di istruzione divise tra Meteorologia, Navigazione Aerea, Legge, Human Performance e altre materie, più l’addestramento pratico.
Il pilota di linea
Successivamente all’addestramento teorico, il candidato dovrà superare un esame di teoria. Una volta risultato idoneo, ottiene il “Frozen ATPL”, ovvero l’attestato di idoneità teorica il quale ha una validità di 7 anni.
Finito l’addestramento pratico, il candidato dovrà superare l’esame di volo che prevede 1500 ore di volo. Dopo aver accumulato le ore richieste, ottiene il “full ATPL”, la tanto ambita licenza che abilita a pilotare un aereo di linea in qualità di comandante. Ma, ahimè, il percorso non finisce qui.
Il pilota di linea dovrà poi essere abilitato a volare, attraverso un ulteriore specifico addestramento, su un simulatore di volo per ogni modello. Solitamente i piloti tendono ad ottenere l’abilitazione per pilotare i modelli di aerei più usati dalle compagnie aeree per potersi garantire più possibilità di lavoro. Questo addestramento ha un costo di circa 25 mila Euro.
Come si diventa piloti di linea: un percorso fatto di sacrifici
Un costo così elevato potrebbe demoralizzare le persone che sognano di diventare piloti, tuttavia, ci sono molti modi per poter accedere, con dei piccoli sacrifici. Ad esempio, una volta ottenuta la CPL, è possibile insegnare a coloro che stanno cercando di ottenere la PPL e la CPL, sia nella stessa scuola di volo che in altre, così da poter sostenere le spese per le lezioni per l’ATPL. Inoltre, alcune compagnie di linea formano direttamente i piloti, fornendo anche borse di studio o facendo da garanti presso banche associate per far ottenere prestiti che coprano le spese per ottenere la licenza.
Questo potrebbe essere il momento migliore per diventare un pilota di linea in quanto si stima che entro il 2027 saranno necessari 255 mila nuovi piloti e la costruzione degli aerei sarà il doppio rispetto a quella di oggi. Non è, però, tutto oro quel che luccica: il pilotaggio è un lavoro stressante e la responsabilità più importante del pilota è la sicurezza del passeggero e/o del carico che trasporta.
Prevede molti sacrifici e stress mentali: serve una formazione e valutazione continua, limitazione del rapporto tra peso e altezza, buona vista (portare gli occhiali non significa che sarai escluso), essere sottoposti a test antialcol e antidroga, orari difficili e viaggi notturni.
Fare il pilota vuol dire anche lunghe assenze da casa: qualunque cosa accada in famiglia, sarai costretto a continuare a volare, mantenendo il sangue freddo in quanto saper mantenere la calma nelle situazioni di stress è un requisito fondamentale. Negli ultimi anni, le compagnie aeree hanno ridotto gli stipendi dei piloti, i giorni di vacanza, la qualità degli hotel, i costi delle uniformi, i piani medici e dentistici e le ferie.
Secondo Jobbydoo, lo stipendio di un pilota di linea con meno di 3 anni di esperienza lavorativa è in media 2800 euro netti al mese circa. Con 4-9 anni di esperienza lo stipendio medio è di circa 3300 euro, mentre un pilota con 10-20 anni di esperienza guadagna in media 5100 euro. Un pilota di aereo di linea a fine carriera con più di 20 anni di esperienza può aspettarsi una retribuzione media di 6400 euro.
Nelle compagnie aeree, l’avanzamento di carriera dipende dall’anzianità e dal tempo di volo. Queste qualifiche ti aiuteranno anche a godere di un trattamento preferenziale nella determinazione dei turni di lavoro.
Articolo a cura di Yasmin El Gass in collaborazione con Domenico Geraci