AIDA: anche Italia e Europa in prima linea contro i meteoriti
Cosa fare nel caso di impatto meteorico? Meglio studiare un buon piano; è quello che stanno realizzando NASA, ESA (Agenzia Spaziale Europea) e ASI (Agenzia Spaziale Italiana), unite per il progetto AIDA: Asteroid Impact Deflection Assessment, cioè “valutazione della deflessione da impatto con asteroidi”. L’idea centrale della missione è far cambiare traiettoria a un asteroide colpendolo bruscamente.
Il bersaglio è un asteroide binario, formato da due corpi distinti che, però, sono legati gravitazionalmente tra loro. La coppia si chiama Didymos, che si trova in orbita tra la Terra e Marte, e la missione si concentra sul più piccolo dei due. Ogni agenzia spaziale ha la propria missione: la NASA si occupa di DART (di cui abbiamo parlato in questo articolo), che ha il compito di impattare fisicamente l’asteroide; sarà affiancato dal CubeSat LICIA, un piccolo satellite italiano che servirà a registrare il momento dell’impatto e a raccoglierne fotografie da inviare a terra.
Entrerà in scena, successivamente, HERA (missione ESA) incaricata di raccogliere informazioni dettagliate sul cratere da impatto e su quello che rimane dell’asteroide. Particolare importanza è data alla misurazione della massa dell’asteroide, informazione cruciale ma di non facile rilevazione. verranno dispiegati, inoltre, due CubeSats che avranno il compito di sondare l’asteroide con un radar. Lo studio dei dati raccolti permetterà in futuro di deviare in sicurezza eventuali rocce spaziali in rotta verso la Terra, perfezionando la tecnica di collisione. Le ricerche dedicate a questo progetto potrebbero portare anche altre conoscenze riguardo alla possibilità di future miniere spaziali. L’ESA stessa scrive:
Come primo incontro con un asteroide binario, Hera promette inoltre grandi ritorni scientifici, e preparerà il terreno per il possibile utilizzo delle risorse dell’asteroide in futuro
Mentre l’impatto è previsto per il 2022, l’arrivo di HERA presso l’asteroide Didymos avverrà all’inizio di gennaio 2027. L’11 settembre a Roma, presso l’Aula Ottagona, ha avuto inizio un workshop di tre giorni a cui hanno partecipato esperti mondiali su questo tema, per definire i dettagli della missione AIDA e le aree sulle quali ci sono altri studi da effettuare. Al termine delle tre giornate, si è svolto anche un evento di divulgazione aperto al pubblico, per portare tutti a conoscenza delle azioni preventive che si stanno mettendo in opera contro il pericolo dei meteoriti.
In queste missioni è fondamentale la collaborazione tra diverse agenzie spaziali, per fare in modo che le ricerche procedano velocemente e senza lasciare nulla al caso. Nell’eventualità di un impatto meteorico non potremo ragionare come singolo stato, ma come umanità, per preservare il nostro pianeta e noi stessi: meglio allora costruire una conoscenza condivisa pronta all’uso, sempre nella speranza che non ce ne sia bisogno.
Fonti: esa.int, askanews.it