È uno dei “Borghi più belli d’Italia” | Lo chiamano “la palestra a cielo aperto”: c’è un sentiero che ti porta ad un Santuario “leggendario”

Borgo (Canva foto) - www.aerospacecue.it
In questo borgo si allenano anche le leggende: un sentiero spettacolare ti conduce fino a un Santuario tra i più misteriosi e affascinanti del Paese.
Hai mai avuto la sensazione che certi posti siano rimasti fuori dal tempo? Quei borghi che sembrano sussurrarti storie antiche mentre cammini tra le pietre consumate dei vicoli. Ce ne sono alcuni, soprattutto in Campania, che ti fanno proprio questo effetto. Piccoli gioielli incastonati nella natura, che magari conoscono solo i locali… e pochi altri fortunati.
Uno di questi è un paesino che si arrampica tra i sentieri del Parco del Partenio, a circa 750 metri sul livello del mare. Non è solo bello da vedere, è proprio da vivere. Qui tutto scorre più piano, più dolce, come se il tempo si fosse preso una pausa. L’aria è fresca, la vista abbraccia le montagne e quando il cielo è limpido si riesce a vedere fino al Golfo di Napoli. Una meraviglia.
Passeggiando, ci si imbatte in torri antiche, palazzi nobiliari con cortili nascosti, archi silenziosi e scorci panoramici che fanno venir voglia di tirare fuori il telefono ogni cinque minuti. Ah, e la cucina? Ne parliamo un’altra volta, ma sappi che qui il torrone è una cosa seria, e le castagne… beh, un motivo per tornare in autunno lo trovi.
Ma tra le tante cose che offre questo borgo, ce n’è una in particolare che lo rende davvero unico. Un sentiero. Ma non uno qualsiasi: un cammino speciale che ti accompagna, passo dopo passo, verso un luogo che è diventato simbolo di qualcosa di molto più grande di quanto si possa immaginare.
Un cammino tra fede, tradizione e panorami mozzafiato
Il sentiero che porta al Santuario è più di una semplice passeggiata: è un percorso che mescola natura, spiritualità e un pizzico di mistero. Salendo, ti ritrovi circondato da boschi, silenzi e scorci che sembrano usciti da una cartolina. E quando arrivi in cima, il panorama sull’Irpinia ti toglie il fiato (ma anche le gambe se non sei allenato, eh).
Una volta arrivati a Montevergine, però, non è solo la vista che colpisce. C’è tutta una leggenda, anzi più di una, che avvolge questo santuario. La prima riguarda il fondatore, San Guglielmo da Vercelli. Ma quella più sorprendente è legata alla Candelora, un evento che ogni anno, il 2 febbraio, riempie il santuario di fedeli molto particolari: i “femminielli” napoletani.

Il santuario di Montevergine e il legame con la comunità LGBTQ+
Durante la Candelora, centinaia di persone della comunità LGBTQ+ si riuniscono a Montevergine per onorare la Madonna “che non lascia mai nessuno fuori”. Secondo una leggenda popolare, la Vergine salvò due uomini legati e lasciati a morire al freddo perché amavano “in modo diverso”. Da allora, lei è diventata una sorta di protettrice per chi si sente escluso, emarginato, non capito.
Il pellegrinaggio è colorato, gioioso e molto sentito. Ci sono canti, preghiere e balli, ed è una delle rare occasioni in cui sacro e profano si mescolano in modo così naturale. Montevergine non è solo un luogo di fede, è un messaggio. Un messaggio che dice: “qui sei il benvenuto, sempre”. E forse è proprio questo il motivo per cui, anno dopo anno, continua ad attirare così tante persone.