“Questa nuova scoperta ci farà conoscere meglio l’universo” | Decine di milioni di galassie da passare al setaccio

Cielo pieno di galassie (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Una nuova scoperta vede molte nuove galassie come protagonisti. Questo permetterà agli scienziati di conoscere meglio l’universo.
L’uomo ha rivolto lo sguardo al cielo, cercando risposte sull’origine dell’universo, sul funzionamento dei corpi celesti e sul nostro posto nello spazio. L’astronomia, una delle scienze più antiche, ha compiuto enormi progressi nel corso dei secoli, passando dalle osservazioni a occhio nudo degli antichi astronomi greci alle sofisticate esplorazioni spaziali dei giorni nostri.
Le scoperte in questo campo hanno rivoluzionato la nostra comprensione del cosmo e continuano ancora oggi a stupirci con nuove rivelazioni. Negli ultimi decenni, l’astronomia ha vissuto una vera e propria rivoluzione grazie all’utilizzo di telescopi sempre più potenti, sia terrestri che spaziali.
Lanciato nel 1990, il telescopio spaziale Hubble ha permesso di osservare galassie lontanissime, di scoprire l’esistenza di buchi neri supermassicci al centro delle galassie e di calcolare con maggiore precisione l’età dell’universo. Più recentemente, con l’arrivo del James Webb Space Telescope, le immagini dell’universo primordiale hanno raggiunto livelli di dettaglio mai visti prima.
Un altro campo che ha visto grandi sviluppi è quello dell’esoplanetologia, ovvero lo studio dei pianeti al di fuori del nostro sistema solare. Grazie a missioni come Kepler e TESS, sono stati scoperti migliaia di esopianeti, alcuni dei quali potenzialmente abitabili.
Cosa ci insegna
Questa ricerca non solo alimenta la speranza di trovare forme di vita oltre la Terra, ma ci spinge anche a riflettere sul valore e sulla fragilità del nostro stesso pianeta. Inoltre, la recente osservazione delle onde gravitazionali, previste da Einstein e confermate nel 2015, ha aperto una nuova frontiera per lo studio dell’universo, permettendoci di “ascoltare” eventi cosmici catastrofici come la fusione di buchi neri.
Le scoperte astronomiche non sono solo affascinanti, ma hanno anche un forte impatto culturale e filosofico. Esse ci ricordano quanto siamo piccoli rispetto all’immensità dell’universo, ma anche quanto possiamo essere grandi nell’ingegno e nella capacità di esplorazione.

Una missione produttiva
La missione spaziale Euclid, lanciata dall’Agenzia Spaziale Europea nel 2023, ha come obiettivo principale la creazione di una mappa tridimensionale dell’universo per studiare i misteri della materia oscura e dell’energia oscura, che costituiscono circa il 95% del cosmo. Con solo una settimana di osservazioni, il telescopio ha già individuato 26 milioni di galassie, offrendo immagini spettacolari e dettagliate.
Dotato di strumenti all’avanguardia, tra cui una fotocamera da 600 megapixel e un rilevatore di luce infrarossa, Euclid può osservare galassie formatesi oltre 10 miliardi di anni fa. Grazie a queste tecnologie, la missione si propone non solo di fare luce su forze invisibili che regolano l’universo, ma anche di regalarci una vera e propria “macchina del tempo” per esplorare le epoche più antiche del cosmo.