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Gli Stati Uniti si fanno beffe di tutti | Arriva la base nello Spazio per i suoi satelliti: la Cina viene surclassata

Satelliti e Stati Uniti

Satelliti e Stati Uniti (Canva foto) - www.aerospacecue.it

Gli Stati Uniti alzano l’asticella nella corsa allo Spazio: in arrivo una stazione orbitale tutta per i loro satelliti.

Nello spazio si gioca ormai molto più di una corsa tra superpotenze. Non è più solo questione di bandiere piantate su suoli extraterrestri, ma di controllo strategico, velocità di risposta e, soprattutto, dominio delle orbite. Ogni nuova mossa oltre l’atmosfera è un passo verso un equilibrio geopolitico tutto da riscrivere.

Negli ultimi anni, lo spazio è diventato sempre più affollato. Tra satelliti civili, militari, commerciali e scientifici, ogni lancio porta con sé una nuova sfida: la rapidità d’intervento. Mentre sulla Terra il tempo è scandito da burocrazie e autorizzazioni, là fuori servono risposte immediate. Ed è proprio su questo che si stanno concentrando alcuni dei progetti più ambiziosi dell’attuale panorama aerospaziale.

Ciò che fino a qualche decennio fa sembrava appartenere solo alla fantascienza, oggi è oggetto di studio, investimenti e sperimentazioni reali. Pensiamo a basi lunari, scudi orbitali, veicoli ipersonici

Ma c’è un’altra idea che, forse più silenziosamente, sta per rivoluzionare il nostro modo di “abitare” lo spazio: quella di non dover più partire dalla Terra. E in mezzo a questo fermento, sono gli Stati Uniti a voler segnare un nuovo punto, con un progetto che – se realizzato – potrebbe cambiare tutto.

Una portaerei nello spazio? ora è davvero nei piani

La notizia arriva dalla U.S. Space Force, che ha annunciato ufficialmente lo sviluppo di un “Orbital Carrier”, una sorta di piattaforma orbitante gigante capace di lanciare satelliti direttamente dall’orbita terrestre. Il progetto, finanziato fino a 60 milioni di dollari tramite il programma SpaceWERX, è in fase di sviluppo con la compagnia americana Gravitics.

A differenza dei tradizionali lanci da Terra, questo sistema permetterebbe di reagire in tempo reale a situazioni di emergenza o minacce nello spazio. Niente più settimane di preparazione: la “portaerei spaziale” sarà già posizionata oltre l’atmosfera, pronta a rilasciare nuovi satelliti o strumenti di difesa in pochi minuti.

Rete di satelliti (Depositphotos foto)
Rete di satelliti (Depositphotos foto) – www.aerospacecue.it

Una mossa che cambia le regole (e i rapporti di forza)

Il progetto si inserisce in un contesto geopolitico sempre più teso, soprattutto con la crescente attività di Cina e Russia nel settore spaziale. Secondo Gravitics, il sistema potrebbe intervenire in caso di attacchi contro satelliti sensibili, per esempio con laser o armi elettromagnetiche, lanciando immediatamente un mezzo difensivo o un rimpiazzo funzionale.

Per la Space Force, l’orbita non è più solo un punto di osservazione, ma un vero e proprio campo operativo. Con missioni come “Victox Nox”, che ha dimostrato la possibilità di lanciare un satellite in meno di 27 ore, gli Stati Uniti vogliono alzare l’asticella. E con questa piattaforma orbitante, l’obiettivo è chiaro: non farsi mai trovare impreparati.