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Ci sono troppi rifiuti nello Spazio | La NASA è decisa ad avviare il riciclo: se porti un progetto valido ti danno 3 milioni di euro

Rifiuti spaziali

Rifiuti spaziali (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

La NASA non sa più come gestire il disagio dei rifiuti spaziali. Chiesto aiuto proprio ai cittadini: un’ingente somma in palio 

Anche lo Spazio, così come l’intero globo terracqueo, si trova costretto a fare i conti con l’annosa questione dei rifiuti, che necessità di essere attenzionata ed affrontata al più presto possibile.

Stiamo parlando di rifiuti delle più svariate tipologie, tutti derivanti dalle missioni che sono state svolte nel cosmo. Se in alcuni casi si tratta di resti di satelliti o mezzi spaziali in disuso, abbandonati nelle diverse regioni spaziali, più frequentemente corrispondono a rifiuti umani.

Ne sono il più banale esempio urina e feci, prodotte ovviamente dagli stessi astronauti, che invece di scaricare i bisogni facendoli scivolare per mezzo delle tubature, sono costretti a lasciarli vagare nell’orbita.

Nonostante l’esponenziale crescita che ha riguardato la space economy nel corso delle ultime stagioni, questo disagio resta ancora profondamente palpabile e incombe la necessità di trovarne al più presto una soluzione definitiva.

L’iniziativa della NASA

I tempi a venire già preannunciano lo svolgimento di svariate missioni interspaziali, che hanno costretto la NASA a non farsi trovare impreparata in merito alla risoluzione di tale problema. Collaborando, infatti, con l’University of Alabama, ha lanciato un’iniziativa decisamente singolare, che promette la vittoria di un ricco premio in denaro per coloro che riusciranno a fornire indicazioni utili, scovando il metodo che possa permettere un’efficace gestione e un altrettanto convincente smaltimento dei rifiuti spaziali. Stiamo parlando della LunaRecycle Challenge.

Stiamo parlando di un progetto che garantirà 3 milioni di dollari a chi riuscirà a distinguersi per progetti e proposte. Una necessità dettata dalle imminenti vicissitudini, che andranno a riguardare lo spazio proprio nel corso delle settimane che seguiranno, ma che affonda le sue radici negli errori che gli equipaggi umani, e prima di loro i progettatori di mezzi spaziali e missioni, hanno commesso nel passato. D’altronde, la maggiore attenzione all’ambiente, alla raccolta differenziata e allo smaltimento corretto dei rifiuti che ha riguardato la società terrestre, non può che riflettersi anche in orbita.

LunaRecycle Challenge
Logo del progetto LunaRecycle Challenge (NASA foto) – www.aerospacecue.it

Una necessità dettata da svariate esigenze

Pensate che il programma Apollo nella sua interezza ha causato la dispersione di quasi 100 sacchetti stracolmi di liquidi corporei, feci e urine e provate ad immaginare il quantitativo monstre di immondizia che verrebbe prodotto nel caso in cui sulla Luna o in orbita venisse istituita una base permanente, con presenza di equipaggio umano fissa. La parola chiave è, dunque, sostenibilità, che vuol dire non solo generare un impatto negativo sull’ambiente circostante, ma anche tramutare scarti in risorse che possano essere riutilizzabili. L’ipotesi, ad esempio, è che le sostanze residue riescano a fungere da carburante o fertilizzante.

Le iscrizioni alla LunaRecycle Challenge hanno chiuso all’incirca da un paio di settimane; ora l’intera comunità resta in attesa di scoprire quali saranno i progetti che risulteranno vincitori. La NASA ha spiegato il funzionamento del progetto, che è stato sostanzialmente suddiviso in due differenti percorsi. Prima di tutto si è assistito alla fase della Prototype Build Track, prevedendo la progettazione e lo sviluppo, poi è stato il turno della Digital Twin Track, quando i candidati sono stati chiamati a progettare una linea completa di riciclaggio lunare. Lo scrive Wired.