Tre monti e una vista mozzafiato | Appena ci metti piede ti senti in Paradiso: sarai inebriato dal profumo dei gelsomini

Scopri questo angolo paradisiaco (Canva-Parco Nazionale dell'Aspromonte foto) - www.aerospacecue.it
Qui ti sembrerà di toccare il cielo con un dito. E’ soltanto l’ennesimo scorcio paradisiaco della nostra ricchissima Penisola
Il nostro Paese è ricco di scorci mozzafiato che includono al loro interno ampie biodiversità, rendendosi mete ideali per gli amanti della natura, che prediligono il contatto con la fauna e con la flora.
Si tratta di destinazioni altresì consigliate per gli amanti degli sport adatti alla pratica in natura, come escursioni e trekking. Questo perché il territorio italiano è ricco di aree protette.
Parliamo, nello specifico, di ben 42 Parchi Nazionali e oltre 100 Regionali, ai quali si aggiungono Siti Natura, Riserve Naturali e persino Aree Protette a tutela della fauna e degli ecosistemi marini.
Proteggere le biodiversità che popolano il nostro territorio è il principale punto su cui si fonda l’istituzione di aree protette, in cui l’uomo può accedere nel pieno rispetto delle regole vigenti, così da usufruire di un contatto diretto con la natura.
Un angolo di paradiso nel meridione
In Calabria, ad esempio, a meritare una visita è il Monte Tre Pizzi, fulcro del Parco Nazionale dell’Aspromonte, che si articola tra i comuni di Antonimina e Ciminà, nella Città Metropolitana di Reggio Calabria. Qui i visitatori avranno la possibilità di ammirare le tre vette, descritte da molti come dita di una mano; la vetta centrale è nota come Monte di Mezzo e sebbene in merito alla sua altezza convivano opinioni contrastanti, la certezza unica, che contribuisce a renderla uno spettacolo naturale senza pari, è che dalla sua sommità è possibile ammirare nella sua interezza la Riviera dei Gelsomini, sino ad uno sguardo sul Mar Jonio.
L’etimologia “Tre Pizzi”, nome dell’area, risulta essere ancora oggi discusso e poco chiaro. Innanzitutto cominciamo col definire i nomi delle differenti tre vette, ossia Monte Catiello, Monte San Michele e il già citato Monte di Mezzo. E se, per l’appunto, c’è chi sostenga che il titolo “Tre Pizzi” derivi direttamente da “tre cime”, altri sottolineano un’affinità con il termine “monte bianco”, correlato alla posizione delle nuvole, talvolta apparenti come adagiate sulla sommità dei monti.

Tra storia e natura
Quel che è certo, è la sua vocazione naturalistica, che lo rende l’angolo di paradiso terrestre ideale per chi vuole vivere esperienze nel verde rigoglioso, partendo all’avventura per respirare a pieni polmoni le bellezze che le aree incontaminate della nostra Penisola sono in grado di offrire. Ma a colpire i frequentatori della zona è anche la spiritualità e la tradizione, alle quali il Monte Tre Pizzi risulta essere fortemente legato, a partire dalle fiumane di Condoianni, Antonimina e Gerace, segni tangibili di tale aspetto.
Raggiungendo la cima sarà possibile godere di una splendida vista di parte della Regione, in uno dei suoi scorci più suggestivi, ovverosia il tratto compreso tra Capo Spartivento e Punta Stilo, includendo Pietra Lunga, Pietra Castello e Rocca di Gerace; un panorama a 360°C dell’intero Aspromonte. Anche la religiosità e i pellegrinaggi giocano un ruolo determinante nel fascino dell’area; sono presenti, infatti, ruderi che testimoniano l’antica presenza di un convento di frati eremiti, che suggeriscono la vocazione dell’area ad essere meta di pellegrinaggi. A riportare queste informazioni è Si Viaggia.