Questi segnali appena arrivati stravolgono tutto | Scienziati a bocca aperta: “Non credevamo fosse possibile”

Illustrazione di segnali da altri pianeti (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Di recente sono stati captati dei segnali radio molto particolari, che ha lasciato a bocca aperta chiunque. Cos’è successo?
Nello spazio viaggiano un sacco di segnali, anche se non ce ne accorgiamo. Onde radio, raggi X, segnali infrarossi… tutto parte da stelle, pianeti, galassie lontane. È come un enorme mare invisibile pieno di “messaggi” naturali.
Noi li captiamo con radiotelescopi e strumenti speciali. Arecibo, per esempio, era uno dei più famosi (prima che crollasse). I segnali che riceviamo raccontano com’è fatto l’universo: dove ci sono buchi neri, quante galassie esistono, o anche come si è formato tutto quanto.
Ogni tanto cerchiamo pure segnali “strani”, quelli che potrebbero arrivare da forme di vita intelligenti. C’è il progetto SETI che da anni ascolta lo spazio in cerca di suoni che non sembrano naturali. Per ora, però, niente conferme ufficiali.
E sì, a volte siamo noi a mandare segnali là fuori! Tipo il messaggio di Arecibo del 1974, un “ciao” agli alieni pieno di informazioni sulla Terra. Chissà se qualcuno lo intercetterà mai…
Quei segnali che non ti aspetti
Il cosmo, si sa, non smette mai di stupirci. Giusto pochi giorni fa, un gruppo di astronomi ha beccato dei segnali strani provenienti da una galassia lontanissima, roba che ha lasciato tutti a bocca aperta. Parliamo dell’Universo primordiale, cioè di quel periodo super antico in cui il tutto era ancora agli inizi.
Gli scienziati hanno fatto bingo grazie al telescopio spaziale James Webb. Hanno captato segnali ultravioletti da una galassia antichissima, chiamata GS-z13-1, che risale a soli 330 milioni di anni dopo il Big Bang (che detta così, sembra tantissimo, ma in scala cosmica è tipo… ieri). Questi segnali parlano di una bolla gigantesca di plasma, roba di almeno 650.000 anni luce di diametro. Cioè, per capirci, la nostra galassia, la Via Lattea, è grande circa il doppio.

Una scoperta sensazionale
Questa bolla spaziale, a quanto pare, ci racconta che l’idrogeno ionizzato si era già sparso nell’Universo molto prima di quanto pensassimo. In pratica, vuol dire che il periodo della cosiddetta “reionizzazione”, quello in cui l’Universo ha smesso di essere una palla oscura e ha iniziato a brillare di luce propria, è partito in anticipo rispetto a tutte le teorie più accreditate.
Gli astronomi, come Emma Chapman dell’Università di nottingham, studiando la luce proveniente da GS-z13-1, hanno trovato chiari segni di radiazione ultravioletta. E questa, amico mio, non te l’aspetti così presto nella storia cosmica. Pare che la galassia fosse piena di stelle giganti primordiali, bestioni fino a 300 volte più massicci del nostro Sole e 15 volte più caldi. Immagina la potenza di quelle stelle: un lampadario cosmico che ha spazzato via la nebbia attorno!