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Case sulla Luna, saranno totalmente indipendenti ed efficienti | Gli astronauti fabbricheranno i pannelli solari così

Illustrazione di abitazioni lunari (Depositphotos foto)

Illustrazione di abitazioni lunari (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Gli astronauti useranno questo materiale per costruire pannelli solari e rendere le future case sulla Luna autonome ed efficienti.

Pensare di mettere radici sulla Luna sembra ancora un’idea da film di fantascienza, vero? Eppure da anni scienziati e ingegneri stanno lavorando seriamente per farla diventare realtà. Vivere lassù significherebbe trovare il modo di cavarsela in un ambiente tutt’altro che ospitale, dove anche le cose più banali, tipo accendere la luce o avere acqua, diventano un’impresa.

La Luna, con quelle sue temperature folli e l’assenza totale di aria, non perdona. Per costruire una base che funzioni davvero, bisognerà pensare a tutto: energia, protezione dalle radiazioni, acqua, cibo… praticamente un mini-pianeta autosufficiente. E il bello è che dovrà funzionare tutto senza affidarsi ai rifornimenti dalla Terra.

Negli ultimi tempi, l’idea di creare habitat stabili e duraturi ha acceso ancora di più l’entusiasmo di ricercatori e agenzie spaziali. Si cerca un modo di usare al massimo quello che già c’è sulla Luna, così da evitare viaggi costosissimi avanti e indietro. L’obiettivo è bello tosto: costruire città intere capaci di mantenersi da sole.

Le prossime missioni, soprattutto quelle targate NASA e ESA, punteranno forte su questo approccio. Si sta studiando come usare un determinato materiale per fabbricare mattoni, estrarre acqua e ora, a quanto pare, anche per produrre energia. E proprio qui arriva una scoperta davvero interessante.

Una nuova frontiera per le missioni lunari

Se questa tecnica funzionasse (e sembra proprio di sì), le future colonie lunari potrebbero prodursi da sole tutta l’energia di cui hanno bisogno. Gli astronauti dovranno soltanto darsi da fare a costruire i pannelli solari utilizzando questo materiale, senza più aspettare spedizioni dalla Terra.

La missione Artemis III, programmata per il 2026, sarà una delle prime a mettere in pratica tutto questo. E non è solo una questione di energia: liberando spazio sui razzi, sarà possibile portare su materiali e strumenti che non si possono creare sul posto. In pratica, un piccolo grande passo non solo per la Luna, ma anche per il futuro delle missioni su Marte (e chissà dove ancora).

I crateri lunari (Depositphotos foto)
I crateri lunari (Depositphotos foto) – www.aerospacecue.it

Nuove tecniche per la costruzione di pannelli solari lunari

A quanto racconta The Sun, un gruppo di scienziati ha trovato il modo di creare celle solari usando il regolite, cioè la polvere che copre tutta la superficie lunare. Sì, quella stessa polvere grigia che vediamo nelle foto degli astronauti.

La cosa pazzesca è che, costruendo i pannelli direttamente sulla Luna, si potrebbe tagliare quasi del tutto il costo (e il peso) dei trasporti dalla Terra, riducendolo di un incredibile 99%. Ah, e pare pure che questi nuovi pannelli, fatti con il cosiddetto moonglass, resistano molto meglio alle radiazioni spaziali rispetto ai classici pannelli terrestri. Un bel vantaggio, visto quanto è “cattivo” l’ambiente spaziale.