Venere, affascina sempre di più gli scienziati | La sua struttura al centro di nuovi studi: vulcani sotto osservazione

Venere, ecco la scoperta (Canva) - AerospaceCUE
Venere è un pianeta che ha un fascino speciale e ora sembra che ci siano nuovi studi sulla sua struttura: ecco le novità
Ci sono diversi pianeti del sistema solare che gli scienziati stanno cercando di comprendere meglio. Forse uno dei più chiacchierati e conosciuti è sicuramente Marte. Si tratta di quello più vicino alla Terra, dunque soggetto a sperimentazioni, test e missioni varie.
Senza parlare poi della Luna: il satellite terrestre è senza ombra di dubbio affascinante e oggetto di numerose spedizioni per raccogliere campioni o per visitare i suoi poli che sembrano essere ricoperti di acqua.
Ma c’è un altro pianeta del sistema solare che sembra aver catturato l’attenzione degli scienziati. Si tratta di Venere. A quanto pare, questo pianeta avrebbe una struttura molto particolare, con dei vulcani dalle caratteristiche uniche.
Ecco quali sono state le ultime scoperte sotto questo punto di vista e cosa potrebbero scoprire gli esperti osservando più da vicino Venere.
Venere, perché la sua struttura presenta delle anomalie?
Da sempre, Venere viene descritto come un pianeta che ricorda la Terra, ma che sembra essere una sorta di “gemello malvagio”. Questo perché non è adatto a ospitare la vita, viste le sue temperature pazzesche, molto calde e con vulcani che ricoprono l’intera superficie. A proposito dei vulcani, sembra che un nuovo studio dell’Università di Washington a St. Louis ha suggerito che la crosta del pianeta potrebbe essere soggetta a un fenomeno definito Convenzione Crostale.
Di cosa si tratta? In realtà non è un fenomeno che si osserva in astronomia ma in geologia. In pratica, si tratta di un processo durante il quale il materiale caldo sale e quello freddo scende. Secondo i calcoli degli esperti, la crosta di Venere potrebbe sopportare tale Convenzione, agendo in modo totalmente differente dalla Terra. Ciò potrebbe essere dovuto anche all’assenza di acqua sul pianeta.

I dati per il futuro
I ricercatori universitari hanno evidenziato come sia fondamentale ottenere nuovi dati per riuscire a scoprire di più sulla Crosta di Venere e su tale fenomeno. In questo modo, si potrebbero scoprire sul pianeta delle zone più calde e altre meno calde, meno dense e magari meno popolate da vulcani.
Le future missioni su Venere avranno un ruolo di primaria importanza nel continuare questi studi. A quanto pare, in merito alle future missioni su questo pianeta, ci sarà anche lo zampino dell’Italia e dell’Agenzia Spaziale Italiana che potrebbe fornire strumenti di ultima generazione per la raccolta dei dati.