Una spirale e un anello insieme nello spazio | Questa osservazione non ha prezzo: Einstein aveva ragione

Galassia ellittica a spirale allungata (ESA-Webb foto) - www.aerospacecue.it
Gli scienziati non avrebbero mai potuto crederci! Questa manifestazione rarissima era già stata formulata da Einstein
Il nome di Albert Einstein figura inevitabilmente nell’olimpo dei più grandi scienziati e fisici della storia dell’umanità, in particolar modo per quanto concerne l’odierna interpretazione della disciplina.
Il nativo di Ulma, ad esempio, introdusse il concetto della Teoria della Relatività Ristretta, secondo cui lo spazio e il tempo non sono assoluti e al quale si collega l’equazione E = mc², nota in tutto il mondo.
Ma lo stesso viene ricordato per essere stato anche “padre” della Teoria della Relatività Generale, secondo cui la gravità altro non è che una curvatura dello spazio-tempo, causata dalla massa degli oggetti.
Il suo contributivo è stato fondamentale anche in campo astrofisico, grazie alle numerose teorie riguardanti i buchi neri, le onde e le lenti gravitazionali, solo per citarne alcune.
Un evento di una rarità senza eguali
Il Telescopio Spaziale James Webb, come emerso all’interno di una nota pubblicata direttamente dall’ESA, è stato capace di catturare un’immagine che mette in risalto un fenomeno cosmico definito tra i più rari in assoluto. Stiamo parlando dell’anello di Einstein, che ad una prima occhiata potrebbe sembrare un’unica galassia contraddistinta da una forma realmente bizzarra, ma che in realtà nasconde una combinazione di galassie, molto distanti l’una dall’altra. All’interno dell’immagine è possibile distinguere un oggetto, che presenta la forma di una “pupilla” ed è contraddistinta da un colore bianco verdognola, mentre più sullo sfondo troviamo quella che viene definita un'”iride“, molto sottile e di colore azzurrognolo. Ed è proprio la combinazione di questi due elementi a dare origine all’anello di Einstein.
Questi fenomeni, infatti, hanno origine nel momento in cui la traiettoria di luce che proviene da un oggetto distante subisce una deviazione e viene “piegata” intorno ad un oggetto massiccio, che agisce come fosse una lente. Ciò grazie alla deformazione che il tessuto dell’universo subisce a causa della “massa della lente“, che permette alla traiettoria della luce che viaggia nello spaziotempo di subire tale deformazione. Se un simile effetto risulta essere estremamente lieve in ambito locale, nel momento in cui si assiste alla presenza di curvature della luce su scale astronomiche lo stesso potrà indubbiamente evidenziarsi in modo maggiorato.

Come è stato possibile osservare ciò?
Nei rari casi in cui l’oggetto che agisce come fosse una lente e l’oggetto in lontananza risultano essere perfettamente allineati, il risultato visivo sarà rappresentato proprio da una forma analoga a quella presente nell’immagine catturata, ossia la caratteristica linearità dell’anello di Einstein. In base a quanto l’allineamento risulterà essere preciso, inoltre, si potrà mettere a fuoco o un cerchio completo, o un cerchio parziale di luce. Le osservazioni del JWST hanno portato al rilevamento di una galassia che agisce proprio come fosse una lente, caratterizzata da una forma ellittica, che risulta essere parte di un ammasso di galassie, già noto agli esperti con il nome di Smacs J0028.2-7537.
I dati impiegati dal Telescopio Spaziale James Webb per tale rilevamento erano stati già precedentemente raccolti dalla Survey Strong Lensing and Cluster Evolution, meglio nota come Slice, guidata dal professor Guillaume Mahler dell’Università di Liegi, supportato da un team di eccellenze internazionali nel campo dell’astronomia mondiale. Lo scopo di tale missione è quello di tracciare il passato evolutivo di ammassi galattici a partire da otto miliardi di anni fa.