Nettuno, questo Pianeta sta incantando tutti gli astronomi | Si è fatto bello dinanzi al telescopio: aurore spettacolari

Illustrazione di Nettuno (Pixabay FOTO) - www.aerospacecue.it
Il pianeta non smette di incantare i ricercatori, che a quanto pare hanno scoperto alcune cose davvero interessanti!
Nettuno è uno di quei pianeti lontani e misteriosi che spesso ci dimentichiamo, ma in realtà là succedono cose davvero fuori dal comune. Uno dei fenomeni più impressionanti è che ci sono tempeste gigantesche, vere e proprie macchie scure che appaiono e scompaiono nel tempo. Sembrano cicatrici mobili nell’atmosfera, segno che lì sopra il tempo non è mai tranquillo.
Un’altra stranezza? I venti. Su Nettuno tirano a velocità folli, anche oltre i 2.000 chilometri orari. Sono tra i più veloci di tutto il Sistema Solare. Per capirci: se ti trovassi lì (spoiler, non sopravviveresti), ti porterebbero via in un attimo. È come se il pianeta fosse in perenne centrifuga.
Ma non è tutto turbolento. Ci sono anche delle nuvole bianche che si muovono a velocità pazzesche, soprannominate affettuosamente “Scooter” dagli astronomi. Sembrano delle macchie leggere, ma vanno così veloci che girano il pianeta in meno di un giorno.
E poi c’è Tritone, la luna più grande di Nettuno. Quella sì che è un posto strano: ha geyser che sparano gas nello spazio, tipo fontane spaziali. È uno dei pochi posti, oltre alla Terra, dove succede qualcosa del genere. Nettuno sarà anche lontano, ma di certo non è noioso.
Nettuno, il gigante che non smette di stupire
C’è qualcosa di magico nel pensare che, anche a miliardi di chilometri da noi, succedono cose pazzesche che non possiamo vedere a occhio nudo. Prendi Nettuno, ad esempio: un mondo lontano, gelido, silenzioso… eppure vivo. Ultimamente, grazie al telescopio spaziale James Webb, abbiamo avuto un assaggio di quella vitalità, e che spettacolo.
Per la prima volta in assoluto, il JWST ha fotografato le aurore su Nettuno. Sì, proprio quelle luci danzanti che noi vediamo ogni tanto nei cieli dell’Artico. Solo che lì, su quel pianeta gigante e blu, si presentano in modo del tutto diverso. È come se l’universo avesse acceso una luce soffusa su uno dei suoi angoli più remoti, e noi, finalmente, l’abbiamo notata.

Una danza invisibile
La scoperta è arrivata da uno studio pubblicato di recente, basato su dati raccolti nel giugno del 2023. In sostanza, i ricercatori sono riusciti a rilevare le aurore, ed hanno anche scoperto che la temperatura di quella zona si è raffreddata tantissimo rispetto al 1989, anno del famoso passaggio della sonda Voyager 2. Parliamo di un calo di centinaia di gradi!
Ma c’è di più. Finalmente è stata confermata la presenza dell’H3+ (idrogenonio), una molecola già vista su altri pianeti giganti ma molto difficile da rilevare su Nettuno. E poi c’è una chicca davvero curiosa: a differenza della Terra, dove le aurore si concentrano principalmente ai poli, su Nettuno possono comparire anche a latitudini medie. Tutto merito del suo campo magnetico, che è inclinato di ben 47 gradi rispetto all’asse di rotazione.