Automobilisti infuriati per questa novità | Dovranno dire addio alle loro auto e farlo presto: non potranno più circolare

Illustrazione di due automobilisti arrabbiati (Pexels FOTO) - www.aerospacecue.it
Gli automobilisti non stanno passando un bel periodo, soprattutto “grazie” a questa novità. Cosa sta succedendo?
Ci sono regole stradali che sembrano fatte apposta per far arrabbiare gli automobilisti. Non parlo dei limiti di velocità in autostrada, ma di quelle norme un po’ assurde o poco chiare che ti fanno sbottare anche se sei super paziente.
Tipo quei semafori che durano un’eternità anche se la strada è deserta, o le ZTL che cambiano orari ogni settimana. È normale sentirsi presi in giro quando prendi una multa solo perché hai sbagliato di dieci minuti o non hai visto un cartello mezzo coperto dagli alberi.
E poi ci sono i sensi unici senza senso, le rotonde con precedenze strane e le strisce pedonali spuntate in curva. Ti viene da pensare che chi ha progettato certe strade non ci abbia mai guidato davvero.
Certo, le regole servono a mantenere l’ordine e la sicurezza, ma a volte sembrano fatte senza considerare la realtà di chi è al volante tutti i giorni. Un po’ più di buon senso non guasterebbe, diciamolo.
Un futuro…ma non per tutti
Il conto alla rovescia è partito: dal 2035, in Europa, addio alle auto nuove a benzina e diesel. O almeno, questo è il piano. Ma mentre a Bruxelles si ragiona in grande, giù per strada la situazione è molto più terra-terra. La verità? A parecchi italiani questa transizione non convince per niente. Secondo un sondaggio recente, più della metà non vuole proprio sentir parlare di dire addio ai motori termici.
Non è solo nostalgia o affetto per il vecchio rombo del motore. È anche una questione pratica: l’elettrico spaventa. Costa di più, è ancora un’incognita per tanti, e poi c’è quell’ansia da ricarica che non se ne va. Cambiare abitudini, soprattutto per chi è abituato a farsi chilometri tutti i giorni, non è facile. E in molti preferirebbero rallentare, piuttosto che buttarsi a occhi chiusi nel cambiamento.

Alcuni dubbi in merito
Il sondaggio, condotto da AutoScout24, non parla solo di Italia, anzi: l’Austria è quella più contraria allo stop (col 61%), seguita da Germania e Francia. Anche da noi però il 52% non è d’accordo con la svolta elettrica. E se si guarda a chi è proprio contrario, senza se e senza ma, siamo comunque oltre il 20%. Tra gli over 35, specialmente uomini, c’è un attaccamento fortissimo al motore a scoppio.
Poi c’è il punto dolente: i soldi. Le elettriche costano ancora parecchio, e questo scoraggia. Rispetto all’anno scorso, quasi la metà degli italiani si dice meno disposta a spendere per comprarne una. Solo il 16% è davvero convinto di voler fare il salto. Gli altri? Aspettano, sperano in incentivi migliori o in modelli più abbordabili. E sull’usato elettrico va pure peggio: il 41% non lo prenderebbe nemmeno in considerazione.