Automobilisti avvisati, non la scamperanno più | Il nuovo aggeggio infernale delle Forze dell’Ordine che infligge punizioni corporali

L'ennesima mazzata per gli automobilisti (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Niente più possibilità di svignarsela. Le forze dell’ordine hanno ancor di più il coltello dalla parte del manico
Le forze dell’ordine stradali si occupano di vigilare al fine di assicurare il più alto grado di sicurezza agli automobilisti che usufruiscono dei percorsi di percorrenza.
I loro compiti principali sono rappresentati dal controllo riguardante il rispetto delle leggi del Codice della Strada e la gestione del traffico, sia questo stradale o autostradale.
La garanzia di sicurezza sulle strade italiane passa anche attraverso i controlli a campione che le forze dell’ordine effettuano ai posti di blocco. Generalmente un agente segnala al guidatore di arrestare la sua marcia per poter essere sottoposto a verifiche approfondite.
Nei casi in cui i guidatori vengano sorpresi ad assumere atteggiamenti poco consoni e inosservanti rispetto alle norme vigenti, come la guida in stato di ebrezza, sprovvisti di cintura di sicurezza o con il telefono al volante, gli stessi procederanno a comminare le pene del caso.
Una tecnologia rivoluzionaria
La data di venerdì 7 marzo 2025 ha segnato l’introduzione dei Tutor 3.0, dispositivi avanzati che sfruttano l’intelligenza artificiale per monitorare la velocità di marcia dei veicoli, rilevando eventuali infrazioni rispetto ai limiti vigenti nel minor tempo possibile. Sono state ben 26 le tratte autostradali ad esser state interessate dall’installazione di questi strumenti, che fanno degli algoritmi certificati il loro principale punto di forza, riuscendo a fornire accuratezza decisiva nel rilevamento dei comportamenti inosservanti che alcuni guidatori si ostinano a mantenere.
Gli algoritmi consentiranno, infatti, di abbattere degli ostacoli precedentemente insormontabili, facilitando la scansione in tempo ridottissimo anche in presenza di fenomeni metereologici che ostruiscono la reale visuale o durante le ore notturne. Ma qual è la principale differenza tra i tutor e gli autovelox? Che se questi ultimi sono in grado di rilevare la velocità di marcia di un veicolo esclusivamente nell’attimo in cui lo stesso vi transita davanti, i tutor hanno la capacità di effettuare misurazioni della velocità media su un tratto di strada più esteso; un sistema volto a smascherare tutti quei furbetti che diminuiscono di colpo la loro marcia quando passano davanti all’autovelox, per poi riprendere a correre, non curandosi dei limiti vigenti su quel determinato tratto.

Come operano i dispositivi?
Una volta che l’automobile entra all’interno del tratto monitorato dai tutor, la stessa viene sostanzialmente identificata e schedata, fino a che la sua marcia non giunge al termine dell’area soggetta al controllo dei dispositivi. Se nel corso dell’andamento vengono rilevate delle infrazioni, il sistema è in grado di risalire rapidamente al proprietario del mezzo o il conducente, nel caso in cui ad esempio si trattasse di un mezzo noleggiato; questa segnalazione giunge all’attenzione della Polizia Stradale, che procede con la verifica ed invia il verbale in maniera esclusivamente telematica. La presenza dei tutor viene sottolineata mediante una specifica segnaletica verde, posizionata a pochi metri dall’ingresso nell’area soggetta a monitoraggio.
Le aree in cui i nuovi Tutor 3.0 risultano correntemente attivi sono l’autostrada A1 Milano-Napoli, in 7 differenti tratte tra Chiusi e Monte San Savino, Castelnuovo di Porto e Settebagni e l’Area di Servizio Tevere fino a Fabro, l’A27 Mestre-Belluno, in 5 tratte tra il bivio con l’autostrada A4 e lo svincolo verso la Pedemontana, l’A9 Lainate-Como-Chiasso, tra Saronno e Lomazzo Nord, per 5 tratte e in ambedue le direzioni, l’A11 Firenze-Pisa in 5 tratte tra Montecatini e Prato Est ed infine l’A14 Bologna-Taranto in 4 tratte tra Pesaro e Rimini Sud.